Salute
La sensibilità alla caffeina dipende dai geni
Gli effetti collaterali del composto, ritrovabile nel caffè e in alcune bevande, secondi i ricercatori di Harvard dipenderebbe da sei varianti genetiche. Lo studio condotto su 120 mila pazienti
08 ottobre 2014 | T N
La risposta alla caffeina dipende dall'individuo. C'è chi può bere il caffè prima di andare a letto senza ripercussioni e chi passerebbe una notte insonne.
Secondo i ricercatori di Harvard tutto dipenderebbe dal nostro corredo genetico. La scoperta non è totalmente nuova. Che i geni Ahr e Cyp1a regolassero la nostra risposta alla caffeina è noto da precedenti lavori scientifici.
La ricerca odierna ha però permesso di trovare altri geni coinvolti nel metabolismo della caffeina come Por e Abcg2, due varianti collegate ai geni Bdnf e Slc6a4 e due geni che si attivano per regolare il metabolismo di glucosio e lipidi, Gckr e Mlxpl. Nessuna delle varianti identificate, tuttavia, è legata a quanto intensamente le persone sentono il sapore del caffè.
Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno esaminato il genoma di oltre 120.000 regolari bevitori di caffè di origine europea e afro-americana.
Il risultato, secondo i ricercatori, aiuterà a stabilire le quantità massime e minime per ognuno dei consumatori permetterà di “identificare sottogruppi di persone – spiega Marilyn Cornelis, autrice della ricerca - con più probabilità di beneficiare di un aumento o di una diminuzione del consumo di caffè per migliorare la loro salute”.
Al caffè sono infatti legati effetti collaterali negativi come aritmia, ipertensione, tachicardia, ansia, tremori e addirittura osteoporosi, in quanto riduce l'assorbimento di calcio e ferro.
Vi sono però anche proprietà benefiche diuretiche e digestive. Inoltre è un broncodilatatore che può risultare utile nel trattamento di crisi allergiche e di asma. E' anche un anoressizzante in caso di obesità.
Quanta caffeina assumere giornalmente dunque? Non più di 300 milligrammi.
Uun espresso fornisce circa 60 mg di caffeina e una tazzina di moka con caffé tostato macinato circa 85 mg. Il caffé istantaneo ne contiene 60 mg e il decaffeinato mediamente 3 mg. Nel tè in busta la caffeina arriva a 30 mg ogni 150 ml.
Un'ulteriore raccomandazione riguarda le donne in gravidanza che dovrebbero limitare l'assunzione di caffeina per gli effetti potenzialmente pericolosi sul feto.
Potrebbero interessarti
Salute
L'uva fresca ha oltre 1.600 composti che aumentano la salute di cervello, cuore e intestino

Ricca di polifenoli e sostenuta dalla scienza, l'uva viene ridefinita come un vero superfood con benefici per la salute a livello corporeo, anche genetico
07 agosto 2025 | 11:00
Salute
La dieta per perdere il doppio del peso, senza mangiare meno

Le persone che mangiano alimenti minimamente trasformati hanno perso il doppio del peso rispetto a quelli con diete ultra-elaborate, anche se entrambe le diete erano nutrizionalmente equilibrate
06 agosto 2025 | 15:00
Salute
Ecco come preparare un perfetto tè con foglie d'olivo

Il consumo di tè di foglia d’olivo disidratato preparato mediante ebollizione offre livelli più elevati di polifenoli e capacità antiossidante rispetto al tè preparato dall’infusione.
04 agosto 2025 | 14:00
Salute
L'olio extravergine di oliva contro il dolore mestruale nelle donne con endometriosi

Migliora la qualità della vita riducendo la percezione dolore, anche quello pelvico. I ricercatori hanno osservato anche una leggera riduzione dei marcatori infiammatori nel sangue
30 luglio 2025 | 12:00
Salute
Le uova non sono nemiche del colesterolo

Una nuova ricerca dell'Università del South Australia rivela che le uova, nonostante il loro contenuto di colesterolo, non sono i cattivi alimenti che è stato a lungo fatto credere. Ma purchè la dieta tenga monitorato il consumo di grassi saturi
30 luglio 2025 | 11:00
Salute
Il ruolo diretto del microbioma intestinale nel regolare l’appetito

Esiste un circuito neurale intestino-cervello che costituisce il fondamento di un “senso neurobiotico”, un senso con cui l’ospite regola il suo comportamento monitorando un modello microbico intestinale
28 luglio 2025 | 11:00