Salute
Il segreto del matrimonio tra olio d’oliva e pelle? Tutta questione di “chimica”
Parlare del felice rapporto tra olio d’oliva e la pelle significa innanzitutto parlare di chimica. Iniziamo ad analizzare il nostro caro “oro liquido” trattandolo come un qualsiasi ingrediente cosmetico, e cioè iniziando dalla sua composizione e struttura
13 febbraio 2014 | Diana Malcangi
Come tutti gli ingredienti che la natura generosamente ci dona, anche l’olio non è una sostanza pura bensì una “miscela” di sostanze.
Le molecole contenute nell’olio d’oliva sono molte e diverse, raggruppabili in due grandi famiglie: la frazione saponificabile e quella insaponificabile.
Senza addentrarmi eccessivamente in spiegazioni chimico-cosmetologiche, cercherò di semplificare: diciamo che la frazione saponificabile (che nell’olio è prevalente) è quella formata dai trigliceridi (con piccolissime quote di mono- e di- gliceridi e di acidi grassi liberi), sostanze che si possono appunto saponificare.
L’altra, la cosiddetta frazione insaponificabile, è più piccola e molto più variegata poiché racchiude tutta una serie di sostanze, anche molto diverse tra loro, dalle proprietà interessanti, e che appunto non è possibile saponificare.
Tale classificazione è stata data dai chimici solo allo scopo di distinguere facilmente i trigliceridi e simili da tutte le altre sostanze (idrocarburi, steroli, vitamine, polifenoli, ecc..) molto diverse tra loro e accomunate solo dall’essere chimicamente non saponificabili.
La frazione saponificabile: il trigliceride oleico
I trigliceridi, che fanno parte della prima e che come dicevamo rappresentano la quota più abbondante di sostanze presenti nell’olio d’oliva, si chiamano così perché hanno una struttura in cui tre molecole di acidi grassi sono legate insieme da una molecola di glicerolo.
Il tipo e la distribuzione degli acidi grassi(1) giocano un ruolo essenziale poiché, oltre a differenziare un olio dall’altro, ne determinano la qualità, le caratteristiche nutrizionali, l’ “età” dell’olio, la resistenza all’irrancidimento, le proprietà cosmetiche e molto altro ancora.
Tra gli acidi grassi, quello presente in maggiore quantità è l’acido oleico (che in un olio di buona qualità deve essere superiore al 73%) la cui presenza abbondante rappresenta, a mio avviso, il motivo del perfetto equilibrio tra stabilità e proprietà salutistiche tipiche dell’olio d’oliva.
L’acido oleico è infatti un acido grasso mono-insaturo, ossia nella sua molecola è presente una sola insaturazione: questa caratteristica lo eleva dal punto di vista nutrizionale rispetto agli acidi grassi saturi, contenuti invece in altri olii vegetali (es. cocco, palma) e negli olii idrogenati.
Per semplificare possiamo dire che un olio insaturo è più benefico per la salute, ma al contempo è più facile che si ossidi (proprio per la presenza dell’insaturazione) perdendo in parte le sue proprietà salutistiche.
Ecco perchè la presenza di una sola insaturazione mantiene l’olio d’oliva più stabile all’irrancidimento rispetto ad altri olii vegetali più ricchi di acidi grassi di- e tri-insaturi, e gli conferisce un punto di fumo più alto (maggiore resistenza al calore).
Nella composizione degli acidi grassi, all’acido oleico si affianca una certa quota di altri acidi grassi insaturi come l’acido linoleico (due insaturazioni), linolenico (tre insaturazioni), anch’essi importanti a livello nutrizionale ed epidermico, e una quota minima di acidi grassi saturi (palmitico e stearico).
La presenza in alta quantità del trigliceride oleico rende l’olio d’oliva perfetto non solo come olio alimentare, ma anche come ingrediente cosmetico.
Grazie ad esso, infatti, l’olio d’oliva è utilizzato come agente protettivo cutaneo e come ingrediente di preparazioni cosmetiche di alto livello, in particolare di quelle studiate per il corpo, poiché combina l’azione emolliente (ammorbidisce la pelle), a quella nutriente (va a reintegrare il sebo cutaneo), anti-disidratazione (impedisce la perdita di acqua dalla cute), a quella protettiva (tiene uniti i corneociti e rende la cute più resistente), a quella antiossidante.
Quest’ultima importante azione è dovuta anche alla presenza dei di- e tri- insaturi e anche di altre sostanze (gli insaponificabili), di cui parleremo in seguito.
Potrebbero interessarti
Salute
Il Montasio DOP fa bene all’intestino
Il formaggio simbolo del territorio favorisce la crescita di microrganismi benefici e produce metaboliti utili al benessere dell’organismo. Realizzati materiali scientifici e divulgativi, tra cui la caratterizzazione nutrizionale del Montasio, 60 ricette e la classificazione di proposte culinarie adatte a specifici contesti clinici
23 dicembre 2025 | 09:00
Salute
Alcune diete vegetariane possono aumentare il rischio di malattie cardiache
Gli alimenti vegetali di alta qualità, minimamente trasformati, riducono significativamente il rischio cardiovascolare. Ma quando quegli alimenti vegetali sono ultra-processati, il vantaggio scompare e anzi aumenta il rischio
18 dicembre 2025 | 16:00
Salute
Anche un consumo moderato di alcol aumenta il rischio per la salute
I ricercatori della Florida Atlantic University hanno scoperto che sia la frequenza sia la quantità di alcol assunta influenzano significativamente il rischio di cancro, anche a livelli moderati
15 dicembre 2025 | 13:00
Salute
Le virtù del cacao e del cioccolato fondente: elisir di lunga vita
I benefici riportati tra l'assunzione di teobromina sulla salute e l'invecchiamento si estendono al livello epigenetico molecolare negli esseri umani. Il cioccolato al latte o ricco di zuccheri e grassi aggiunti può annullare o ridurre questi effetti
15 dicembre 2025 | 09:00
Salute
Vivere l'inverno in salute grazie agli antichi rimedi
L’arrivo dell’inverno richiede uno sforzo all’organismo. Bisogna infatti fronteggiare sbalzi di temperatura, giornate più corte e un aumento delle infezioni stagionali. Naturopatia e medicina tradizionale cinese per rinforzarsi e prevenire gli acciacchi
14 dicembre 2025 | 14:00
Salute
I cibi ultra-processati aumentano il senso di fame
Gli alimenti ultra-elaborati influenzano il rapporto col cibo. I giovani mangiano di più anche quando non hanno fame dopo due settimane con una dieta con cibi ultra-processati
12 dicembre 2025 | 09:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati