Salute

OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA CONTRO IL CANCRO. TRA MITO E REALTÀ

I benefici effetti della spremuta di olive sono noti e consolidati. Dalla prevenzione dell’arteriosclerosi e dell’invecchiamento cellulare al ruolo cruciale nella dieta mediterranea. Sperimentazioni sull’efficacia contro le neoplasie erano in corso già da alcuni anni, un recente studio ne mette in luce l’utilità contro il tumore al seno

19 marzo 2005 | Ernesto Vania

La dieta mediterranea, intesa come lo stile di vita, che ha come base l’attività fisica e il consumo giornaliero di frutta, verdura, cereali, leguminose e olio extra vergine d’oliva è un ottimo strumento di prevenzione e protezione contro numerose patologie.
Sono molte le ricerche internazionali che hanno evidenziato la salubrità di un regime alimentare che vedesse come principale grasso alimentare l’olio extra vergine d’oliva.
Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato la minore incidenza di malattie cardiovascolari in Paesi ove ci si alimenta secondo i principi della dieta mediterranea.

Meno certi i dati che afferiscono a un ruolo attivo dell’olio extra vergine d’oliva contro il cancro.
Fino ad ora ci si riferiva a uno studio condotto dalle Università di Atene ed Harvard a proposito del cancro alla mammella.
Altre ricerche, condotte su animali, hanno comunque messo in luce che l’olio di oliva è in grado di abbassare il rischio neoplastico indotto dall’esposizione ad agenti cancerogeni, così come riduce la velocità di formazione di chetoderivati ad azione cancerogena sull’intestino di cavie da laboratorio.

Se è vero che i tumori sono una patologia multifattoriale dovuta a fattori esterni quanto interni è anche noto che nella formazione della neoplasia l’alimentazione, come ricordato recentemente dal Prof. Veronesi, può giocare un ruolo fondamentale.
In particolare eccessi calorici, eccessi lipidici e alcool agirebbero da promotori, mentre anti promotori, quindi protettivi, sarebbero antiossidanti, fibre vegetali e acidi grassi monoinsaturi.

L’azione protettiva dell’olio di oliva sarebbe quindi collegata, oltre alla notevole presenza di antiossidanti (vitamine e polifenoli), anche all’azione di acidi grassi monoinsaturi, come l’acido oleico, resistenti all’innesco perossidativo.

Ultimi aggiornamenti: non solo prevenzione
Secondo quanto pubblicato sugli Annals of Oncology da parte di Javier Menendez, della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago l’olio di oliva avrebbe una provata azione anti cancro, migliorando l’efficacia della chemioterapia.
Partendo dal presupposto che il carcinoma al seno è meno diffuso nel Sud Europa l’equipe guidata da Javier Menendez ha voluto indagare sugli effetti dell’olio extravergine di oliva. Così hanno studiato l'effetto dell'acido oleico su cellule malate coltivate in laboratorio.
L'acido oleico ha avuto un benefico effetto in quanto ha ridotto del 46% l'attività del gene Her-2/neu, il gene promotore di neoplasie al seno in un caso su cinque e la cui iperattività è legata a tumori con prognosi più delicata.
Inoltre i ricercatori si sono accorti che l'acido oleico interagisce con il farmaco erceptina, un anticorpo che riconosce e intrappola la proteina prodotta proprio da Her-2/neu.
Infine l'acido oleico stimola l'attività di un gene oncosoppressore, che è un freno naturale alla crescita del tumore, in quanto presiede alla produzione della proteina p27Kip1, molecola che, oltrettutto, impedisce alla paziente di divenire resistente all'erceptina.