Salute

Elevati tassi di glicemia favoriscono l'Alzheimer

Uno studio di biologi e biofisici del Cnr e dell’Università di Palermo apre la possibilità di individuare nuovi farmaci mirati

21 gennaio 2012 | C S

A mettere in luce i meccanismi molecolari comuni al morbo di Alzheimer e al diabete di tipo II, la ricerca ‘Insulin activated Akt rescues Aβ oxidative stress-induced cell death by orchestrating molecular trafficking’, nata dalla collaborazione tra gli Istituti di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) e di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Palermo e il dipartimento di Fisica dell’Università di Palermo. Al centro dello studio, pubblicato su Aging Cell, gli effetti della somministrazione di insulina su un modello di cellule neuronali, precedentemente trattate con piccoli aggregati della proteina beta-amiloide (A-beta), coinvolta nell'eziopatogenesi della malattia di Alzheimer.

“Uno studio statunitense aveva evidenziato come pazienti con valori elevati di glicemia avessero una probabilità dell’85% di ammalarsi di Alzheimer, allungando così l’elenco delle patologie associate al diabete, che già include disturbi cardiaci, renali, visivi e neurologici”, spiega Daniela Giacomazza dell’Ibf-Cnr. “In seguito è stato osservato che i pazienti affetti da Alzheimer presentavano una riduzione di insulina (ormone responsabile dell’assorbimento del glucosio a livello cellulare) tanto che si sarebbe potuto definire tale morbo un ‘diabete di tipo III’”.

Da qui l’idea di indagare su eventuali meccanismi molecolari comuni alle due patologie. “Alla base dell’insorgenza dell’Alzheimer vi è un’eccessiva produzione della proteina A-beta nelle cellule cerebrali, che andando ad accumularsi negli spazi intercellulari forma delle vere e proprie placche che sono una delle principali cause della progressiva degenerazione cellulare”, prosegue Marta Di Carlo dell’Ibim-Cnr.

Lo studio mostra che la somministrazione di insulina, in un sistema in vitro, rende reversibili tali effetti. “Dopo essersi legata al suo recettore sulla membrana dei neuroni, l’insulina provoca una serie di reazioni biochimiche che hanno come molecola chiave Akt, una proteina che attiva una cascata di eventi, tra cui la sua traslocazione dal citoplasma al mitocondrio, che annullano l’effetto degenerativo di A-beta”, prosegue Di Carlo. “In pratica, dopo il trattamento con l’insulina, i neuroni danneggiati sono capaci di riprendere la loro morfologia e ripristinare le funzioni compromesse”.

“Questa ricerca”, conclude Marta Di Carlo, “apre la possibilità di individuare nuovi farmaci che, agendo in maniera mirata su Akt o sulle molecole da essa attivate, possono essere utilizzati nella prevenzione e terapia dell’Alzheimer”. Questo disordine neurodegenerativo, ultimamente associato al diabete di tipo II, si manifesta generalmente tra i 60 e i 75 anni ed è una delle maggiori cause della ‘demenza senile’: colpisce più di un milione di individui in Italia e circa 30 nel mondo, un numero destinato a crescere.

Potrebbero interessarti

Salute

Dormire bene e velocemente con più frutta e verdura nella dieta

Trovato un chiaro legame tra la qualità della dieta e la profondità del sonno. Piccoli cambiamenti nella dieta possono fare una grande differenza nel modo in cui riposiamo bene

28 ottobre 2025 | 15:00

Salute

Ecco i magnifici cinque composti salutistici dell'olio extravergine di oliva

Tra cinque componenti, i composti fenolici hanno il contenuto più basso ma il più alto contributo per la salute. I fitosteroli e i tocoferoli sono sottostimati per i loro benefici per la salute

20 ottobre 2025 | 16:30

Salute

Le donne della generazione X non possono fare a meno dello junk food

Gli adulti di mezza età, in particolare le donne, hanno molte più probabilità di essere dipendenti da alimenti ultra-processati rispetto alle generazioni più anziane. La dipendenza da cibo ultraprocessato legata a cattive condizioni di salute, problemi di peso e isolamento sociale

20 ottobre 2025 | 14:00

Salute

La carne magra di maiale aiuta i muscoli a rinforzarsi

Il contenuto di grasso di un cibo attenua la risposta di costruzione muscolare nel nostro corpo, secondo i ricercatori dell'Università dell'Illinois. Meglio allora la carne magra di maiale rispetto a quella più grassa

16 ottobre 2025 | 13:00

Salute

La sinergia salutistica tra digiuno intermittente e olio extravergine di oliva

I composti bioattivi nell’olio extravergine di oliva possono potenziare i benefici del digiuno migliorando la capacità antiossidante, riducendo l'infiammazione postprandiale e modulando il metabolismo cellulare

14 ottobre 2025 | 16:00

Salute

Una dieta mediterranea intelligente riduce il rischio di diabete del 31%

La combinazione di una dieta mediterranea a riduzione di calorie con l'esercizio fisico e il supporto professionale riduce il rischio di diabete di tipo 2 del 31%. Si ottiene anche una riduzione del peso e delle dimensioni della vita

14 ottobre 2025 | 15:00