Mondo

Il made in Italy del gusto vince e si fa largo a Francoforte

Pasquale Di Lena racconta l'esito della prima “Maratona del Gusto e delle Bellezze d’Italia”, promossa da Fidal–Casa Italia Atletica. Un percorso lungo e faticoso, ma essenziale e necessario, su cui scommettere

28 febbraio 2009 | Pasquale Di Lena



Quasi 250 le persone che hanno risposto all’invito, nonostante il martedì
grasso e lo sciopero dei mezzi pubblici (ogni mondo è paese) nella Città attraversata dal fiume Meno, crocevia del mondo. Ben 130 quelle che hanno seguito, con un particolare interesse, la storia dell’olivo e del suo olio, dalle origini, con la impronta che ha segnato, nel corso di millenni, le civiltà espresse dal Mediterraneo, il mare degli Olivi, fino alla rappresentazione della sua globalizzazione con la espansione, da soli pochi anni, nel mondo, a sud ed a nord dell’Equatore.

Il significato della attualità e modernità dell’olio extravergine di oliva, grazie al suo passato di elemento prezioso per la vita dell’uomo con i suoi molteplici usi, ma, ancor più per la sua fama, confermata dalla scienza medica, delle sue virtù salutari e della sua diffusione sui mercati, soprattutto per merito delle nostre aziende, molte delle quali acquisite di recente dalla grande industria olearia spagnola.

Una introduzione ricca di dati e di riferimenti, che ha permesso, con l’aiuto della immaginazione, di vivere i territori olivetati più belli, di entrare nei frantoi e di incontrare i produttori, cioè i primari protagonisti della qualità e, grazie al ricco patrimonio di biodiversità, anche della diversità delle peculiarità organolettiche dei nostri 350 tipi di olio.

Subito dopo la degustazione guidata di due oli dop della Sicilia e del Molise: “Monti Iblei”, sottozona “Frigintini”, territorio intorno a quell’esempio stupendo di barocco, Modica, in Provincia di Ragusa e “Molise”, un olio biologico a base della varietà autoctona “Gentile di Larino”.

Non facile, per il numero dei partecipanti, ma ben riuscita la simulazione di un panel test, con i classici bicchieri di vetro al cobalto per spiegare le sensazioni al naso, il gusto e parlare del colore, cioè dell’insieme che portano a dare il giudizio finale sui caratteri della qualità dell’olio.

Quelli degustati hanno impressionato i presenti per la loro bontà e per la complessità di aromi e sapori e l’equilibrio tra l’amaro ed il piccante.
Prima l’olivo e, poi, il suo olio, i grandi protagonisti che hanno introdotto via via tutti gli altri a in bella mostra nella vetrina itinerante di Casa Italia, animando, dalle cinque del pomeriggio fino a tardi, una stupenda serata conviviale, mista di operatori commerciali, giornalisti, cultori delle nostre bontà e della nostra cucina, amanti delle bellezze del nostro Paese. Insieme all’olio:

1) i deliziosi vini dell’Alto Adige, con la Provincia autonoma di Bolzano protagonista con il suo “spek dell’Alto Adige” igp, dal caratteristico odore di affumicato, piacevole grazie alle sue ricche note di aromaticità; il formaggio “Stelvio” dop, con la sua pasta compatta, però morbida, cedevole ed elastica, molto gradevole; le numerose e deliziose varietà della mela “Alto Adige” dop, con il succo all’insegna della freschezza e della piacevolezza; una selezione di grappe delicatissime che hanno accompagnato una torta e un gelato squisito a base di mele della Provincia autonoma la più settentrionale del nostro Paese, una ricca varietà di cioccolato, di assoluta bontà, arrivata direttamente da Modica;

2) i formaggi, in particolare un pecorino intenso con i suoi profumi, delle Marche e poi il salame di Fabriano a rappresentare l’interno di una Regione, che deve la sua notorietà soprattutto al suo mare ed alle città ricche di storia e di arte. Non poteva mancare, nella presentazione di questa Regione, una mostra di fisarmoniche artigianali di Castelfidardo, patria, con un primato nel mondo di questo strumento, che è tanta immagine Italia, e le note dolcissime delle più famose canzoni italiane, suonate da un giovane, Francesco Ricci, costruttore oltre che musicista appassionato;

3) i prodotti del Molise con il suo “Caciocavallo Silano” dop di Agnone, già vincitore di una olimpiade dei formaggi in svizzera; le scamorze al tartufo, sempre della bella città d’arte moliisana, e il caciocavallo contenente una squisita sopressata, all’insegna di un matrimonio perfetto; i salumi dell’antica tradizione, prodotti nella patria dell’olio “Gentile di Larino” e a Montecilfone; la ricotta salata, utilizzata magnificamente per insaporire un piatto di pantacce della più grande industria molitoria molisana, divorato insieme a paccheri conditi con il pomodoro di una cooperativa, formata da solo donne, di Casacalenda; i vini bianchi e rossi del Basso Molise, a base di uve di “falanghina”, “trebbiano”, montepulciano”, “aglianico” e, soprattutto, il vino Tintilia, fiore all’occhiello di questa Regione, proveniente dall’omonima uva autoctona, coltivata sulle colline di San Martino in Pensilis, patria di una singolare specialità gastronomica, la “pampanella”, che merita di essere assaggiata. Una mozzarella di bufala prodotta a Campobasso e, per chiudere, un caffè di torrefazione locale.

Ad accompagnare i dolci ed il gelato c’erano, anche, le bollicine docg dell’Asti spumante.
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, si può dire che la prima tappa di Francoforte ha dimostrato il valore di una iniziativa che può solo crescere per dare un contributo significativo alle azioni di promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze alimentari, dei territori che rappresentano storia, cultura e arte e bellezze del nostro Paese. Gusto e bellezze d’Italia, legate insieme dalla regina delle discipline sportive, l’atletica italiana, che vuole arrivare ben preparata ai campionati del mondo di Berlino 2009, ad agosto, dopo le altre tre tappe in programma a Monaco (22 Aprile); Vienna (26 Maggio) e Amburgo (17 Giugno).

Un percorso lungo, faticoso, essenziale come è una maratona, per far conoscere e fare apprezzare i nostri primati nel campo dello sport e della enogastronomia che richiamano territori vocati, ricchi di tradizioni e di paesaggi incantevoli, che meritano di essere raccontati per essere valorizzati dalla presenza di un turismo di qualità, come quello tedesco.

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