Mondo
Allarme olio di oliva in Andalusia: etil esteri alle stelle, non si produce extravergine
Poco olio extravergine di oliva prodotto a ottobre e scatta l’allarme per quantità e qualità. Le tempeste delle ultime ore a Siviglia e Huelva hanno fatto danni da valutare mentre a Jaen si aspetta qualche pioggia nel weekend
30 ottobre 2025 | 16:00 | T N
I bollettini interni di commercianti, cooperative e associazioni olivicole spagnole sono molto più allarmati di quanto appaia nelle comunicazioni ufficiali. I primi dati su produzione e rese di olio di oliva in Andalusia a ottobre fanno incupire anche i più ottimisti, facendo propendere per un calo del 20-30% rispetto alle ottimistiche previsioni della vigilia.
E’ soprattutto però sul fronte della qualità che l’allarme è forte. Ottobre è tradizionalmente il mese dell’olio da olive verdi, soprattutto di olive non destinabili alla lavorazione da mensa. Olio extravergine di oliva di pregio, amaro e piccante, ed eventualmente da taglio per il proseguo della stagione. A ottobre in Andalusia si è invece prodotto ben poco olio extravergine di oliva: la maggior parte è vergine.
Un fenomeno ancora da capire poiché, se il difetto di secco per gli oliveti non irrigui era da mettere in conto, così come squilibri organolettici, il problema sono gli etil esteri, troppo alti per poter classificare l’olio come extravergine di oliva. Solo una parte minoritaria dell’olio prodotto in Andalusia a ottobre è extravergine. E la preoccupazione sale per quello che potrà accadere a novembre e dicembre, quando si concentra la maggior parte delle operazioni di raccolta.

Intanto le piogge, tanto attese a ottobre, hanno sferzato le province di Siviglia e Huelva con forte intensità e intense raffiche di vento. Non è ancora possibile sapere l’impatto sull’olivicoltura in due delle province in cui la produzione era stimata in crescita, rispetto all’anno passato, del 12 e 10%.
Situazione più tranquilla a Jaen dove le piogge sono attese nel weekend ma, probabilmente, senza i volumi necessari a reidratare le olive avvizzite. Gli oliveti sono tutti in sofferenza, con cascole in aumento, che potrebbero portare gli olivicoltori a voler anticipare la raccolta, con olive con significativi problemi qualitativi.

La campagna olivicolo-olearia in Spagna si è aperta con buone indicazioni sulla resa potenziale delle olive in frantoio con un buon recupero del grado di inolizione ma, se le condizioni meteo avverse continueranno, a rischio è il percorso di formazione dell’olio a novembre che rappresenta il 10-15% dell’olio totale nell’oliva.
L’allarme del mondo della produzione spagnolo, pure sotto traccia, è quindi giustificato da molte incertezze e da prime indicazioni non particolarmente ottimistiche.
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