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Il potenziale del mercato brasiliano per l'olio di oliva

L’olio extravergine di oliva domina il mercato brasiliano, pari a oltre l’85% delle importazioni totali di olio d’oliva nel 2024. Oggi l'Italia dell'olio di oliva è scarsamente presente in Brasile dove domina la presenza di extravergini portoghesi e spagnoli
23 luglio 2025 | 13:00 | C. S.
Il Brasile continua a mostrare chiari segni di un ampio potenziale di crescita per l'olio di oliva. Il basso consumo pro capite, insieme alla produzione locale ancora insufficiente a coprire una parte significativa della domanda interna, costituiscono uno scenario particolarmente favorevole per le importazioni.
Secondo le previsioni di Euromonitor, il mercato oleario crescerà in media del 3% all'anno tra il 2024 e il 2029 per valore, pari a una crescita cumulativa del 16% per quel periodo. Per quanto riguarda le prospettive di crescita in volume, secondo lo stesso rapporto, aumenterà in media del 5,6% all’anno da 2024 a 2029, per un totale del 31% in cinque anni.
L'analisi di Euromonitor evidenzia anche la crescente importanza dell'olio d'oliva nei supermercati brasiliani. Questa tendenza è guidata, in parte, dall’ascesa di sane abitudini alimentari che hanno guadagnato forza nel Paese, soprattutto dopo la crisi causata dal COVID-19.
La Spagna è il secondo maggiore esportatore di olio d'oliva in Brasile, che rappresenta circa il 16% del valore delle importazioni del paese, solo dietro il Portogallo, da cui proviene il 60%. Per quanto riguarda l’olio importato, l’olio extravergine di oliva domina il mercato brasiliano, pari a oltre l’85% delle importazioni totali di olio d’oliva nel 2024.
Secondo il rapporto, gli studi sul profilo dei consumatori e le abitudini di consumo dell’olio d’oliva effettuate dalle Università Federali di Santa Maria e Sergipe suggeriscono che il fattore più importante per i consumatori brasiliani è il prezzo, seguito dal marchio; il formato più comune sono le bottiglie di vetro da 250 e 500 ml.
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