Mondo
Fatturato da 75 miliardi di euro per le indicazione geografiche europee

Oltre mezzo milione di posti di lavoro coinvolti nella produzione di alimenti a denominazione di origine. Nel 2024 la maggior parte delle indicazioni geografiche ha mantenuto o ampliato la propria forza lavoro, le vendite e gli investimenti in promozione
16 maggio 2025 | 09:00 | C. S.
Il gruppo di esperti del 2025 ha intervistato 28 IG di diverse dimensioni e settori economici (agricoli, vini, distillati e artigianato), provenienti da 17 paesi in 5 continenti. Esse rappresentano un fatturato complessivo di circa 75 miliardi di euro, 58 miliardi di euro di esportazioni (77%), 587.000 posti di lavoro diretti e 929.000 km2 di terreno.
“Nonostante l’incertezza commerciale e geopolitica, il nostro sondaggio mostra che il settore GI è rimasto resiliente nel 2024. La maggior parte delle IG ha mantenuto o ampliato la propria forza lavoro, le vendite e gli investimenti in promozione, riflettendo sia l'adattabilità che la visione a lungo termine. Nel frattempo, il settore delle IG entra nel 2025 con aspettative caute. Rispetto al tema del trend 2025, abbiamo selezionato l’interazione tra le IG e il turismo. I dati sono impressionanti: la media annuale di 32,3 milioni di visitatori corrisponde approssimativamente alla popolazione di paesi come il Perù o la Polonia. Il turismo rappresenta una leva di marketing per le IG in quanto i consumatori cercano sempre più “esperienza” e “emozione”, afferma il Presidente di OriGIn Riccardo Deserti.
“In occasione del cinquantesimo thanniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra la Cina e l’UE, l’oriGIn ribadisce il suo sostegno al multilateralismo nelle relazioni internazionali e in particolare al commercio, per garantire che le IG continuino a prosperare sui mercati nazionali e internazionali, a vantaggio di produttori, trasformatori, commercianti e consumatori. Per continuare a garantire il loro potenziale di sviluppo, le IG hanno bisogno di un sistema commerciale internazionale libero e basato su regole”, conclude Deserti.
Potrebbero interessarti
Mondo
La Turchia dell'olivo e dell'olio di oliva: meno innovazione di quanto si pensi

Nella campagna olearia 2024/2025 è stata la seconda produttrice mondiale di olio di oliva ma si conosce poco una realtà olivicola così importante e che è meno evoluta di quanto si pensi ma con 920 mila ettari di superficie olivetata
01 luglio 2025 | 12:00
Mondo
Successo per i formaggi italiani al più antico concorso al mondo a Stafford

Per i due gruppi italiani lo score segna 10 medaglie d’oro, 3 d’argento e 3 di bronzo e una menzione speciale del direttore della giuria, Dai Williams riservata alla Burrata. Premi che spiccano tra gli oltre 5000 iscritti da diversi Paesi del mondo
30 giugno 2025 | 17:00
Mondo
Dcoop si prende Pompeian: ora controlla il mercato americano dell’olio di oliva

La cooperativa delle cooperative spagnole assume il controllo del principale marchio di olio di oliva negli Stati Uniti. Si concentra ancora di più il mercato nelle mani di pochi soggetti
28 giugno 2025 | 12:00
Mondo
Un focus sulla Spagna dell’olio di oliva: le sfide per il futuro

Il settore oleicolo spagnolo è composto da 400.000 olivicoltori, più di 1.700 frantoi, 1.500 confezionatori e 22 raffinerie. DCOOP e Oleoestepa sono gli attori di spicco della cooperazione olivicola iberica
27 giugno 2025 | 11:00
Mondo
Diminuisce il consumo di vino negli Stati Uniti

A maggio calo consistente dei consumi di vino italiano negli Usa. Una delle contrazioni più nette di un ultimo triennio sempre in perdita, che fa scendere i consumi nei primi 5 mesi dell’anno a -6,3% sia a volume che a valore
26 giugno 2025 | 15:00
Mondo
Un'altra annata di scarica per l'Argentina dell'olio di oliva

A 3,6 euro/kg neanche i produttori di olio di oliva in Argentina riescono a rientrare dei costi. Le aspettative di un decremento produttivo si verificano mentre i produttori in tutta l’Argentina affrontano notevoli difficoltà economiche
23 giugno 2025 | 12:00