Mondo
Il Consiglio oleicolo internazionale ora rischia la paralisi
L’Organizzazione mondiale dell’olio di oliva rischia di finire sommersa dai contenziosi di lavoro. La pesante eredità della passata gestione del Consiglio oleicolo internazionale e le ripercussioni per il futuro prossimo
09 febbraio 2024 | Alberto Grimelli
Non ha fatto neanche in tempo a sedersi sulla comoda poltrona di Direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale, Jamie Lillo, che ora si trova ad affrontare la prima delle gravi problematiche che potrebbero, nel prossimo futuro, bloccare l’operatività dell’Organizzazione mondiale dell’olio di oliva.
Il 31 gennaio 2024 è infatti stata diramata la sentenza dell’Iloat, il massimo tribunale amministrativo del lavoro per le organizzazioni mondiali, sul caso Nicola Caporaso.
L’italiano, responsabile del settore chimica a Madrid, era stato licenziato dall’allora Direttore esecutivo Abtellatif Ghedira, su proposta del capo della Unità chimica, Mercedes Fernández Albaladejo, avvallata dall’allora Direttore aggiunto Jamie Lillo, durante il Consiglio dei Paesi membri a Marrakech nel 2019 che, con molte polemiche, lo rielesse alla guida del Coi fino a fine 2023.
Nicola Caporaso fece ricorso contro la decisione di Ghedira e la sentenza dell’Iloat gli ha dato piena ragione, obbligando il Coi al pagamento di danni per complessivi 28 mila euro.
Attenzione, però, perché il punto più importante della sentenza dell’Iloat è il primo: “la decisione impugnata e la decisione del 21 giugno 2019 che pone fine all'incarico del denunciante sono annullate.”
Stante l’annullamento della decisione, Nicola Caporaso potrebbe chiedere la reimmissione a ruolo nel Consiglio oleicolo internazionale ma la sua posizione, oggi, è occupata da una tunisina. Probabile una negoziazione transattiva con ulteriore esborso per il Coi.
Ipotizziamo, in difetto, un’ulteriore buonuscita pari ai danni stabiliti dall’Iloat. A questi vanno aggiunti i costi legali che il Consiglio oleicolo internazionale ha dovuto sostenere per la causa all’Iloat.
E’ lecito stimare allora che la vicenda Caporaso costerà al Coi tra gli 80 e i 100 mila euro.
Presso l’Iloat sono giacenti ulteriori 16 cause di lavoro a carico del Consiglio oleicolo internazionale, afferenti alla gestione del Direttore esecutivo Ghedira.
Anche ipotizzando che solo in metà di queste cause il Consiglio oleicolo internazionale risulti in torto e perdente, ma potrebbero essere molte di più, le spese ammonterebbero a circa un milione di euro.
Tolti i costi fissi, per sede e personale soprattutto, i fondi disponibili per la normale operatività del Consiglio oleicolo internazionale sono di 1,5 milioni di euro all’anno, con i quali pagare non solo le attività promozionali ma anche quelle relative alla standardizzazione, alla chimica, alle prove organolettiche…
Un esborso straordinario da un milione di euro, o più, ridurrebbe significativamente fino quasi alla paralisi l’operatività del Consiglio oleicolo internazionale.
La pesante eredità della passata gestione del Coi, in cui Jamie Lillo era Direttore aggiunto, ora sono un fardello che rischia di azzoppare il nuovo corso del Consiglio oleicolo internazionale ancor prima che possa muovere i primi passi.
Potrebbero interessarti
Mondo
Il prezzo dell'olio di oliva greco crolla: la protesta degli olivicoltori
Le proteste agricole si moltiplicano in Chania, Messenia, Laconia ma anche Creta. Troppo bassi i prezzi dell'olio di oliva. I disordini si sono intensificati dopo lo scandalo Opekepe, relativo alla presunta deviazione degli aiuti a beneficiari non ammissibili
27 dicembre 2025 | 12:10
Mondo
Nasce l'associazione delle Donne dell'Olio di Jaen
Le Donne dell'Olio di Jaen hanno un duplice scopo: rafforzare la presenza femminile nel settore e trasformare queste professioniste in riferimenti pubblici, non solo per altre donne, ma anche per i loro colleghi maschi
23 dicembre 2025 | 15:00
Mondo
L'allarme dell'Università di Jaen sul crollo dei prezzi dell'olio d'oliva
Secondo i ricercatori di Jaen il calo dei prezzi non è giustificato dalla situazione del mercato, ma piuttosto dalla gestione delle aspettative nel settore e dalla mancanza di coordinamento dei produttori
22 dicembre 2025 | 09:00
Mondo
Albania, Montenegro e Italia uniti nel nome dell'olio extravergine di oliva
Quattro terre dove l’olio diventa poesia e racconta le storie degli alberi e degli uomini, dei piatti e dei paesaggi che li uniscono. Ristoranti e Agriturismi sono ambasciatori del valore culturale, gastronomico e salutistiche dell’olio evo, con un ruolo educativo nei confronti dei consumatori
19 dicembre 2025 | 08:30 | Pasquale Di Lena
Mondo
Si annuncia una campagna olearia sotto le aspettative in Spagna?
Non si esclude che la produzione finale di olio di oliva in Spagna possa essere inferiore alla capacità prevista dalla Junta de Andalucía e dal Ministero dell'Agricoltura, a seconda di come la raccolta e le rese si evolverannbo nelle prossime settimane
18 dicembre 2025 | 10:00
Mondo
La produzione di olio di oliva portoghese diminuisce del 20%
La campagna del 2025 in Portogallo evidenzia la vulnerabilità del settore olivicolo a eventi meteorologici estremi, periodi prolungati di siccità e la crescente incidenza di incendi boschivi nelle zone agricole
16 dicembre 2025 | 16:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o RegistratiDanilo Scatizzi
10 febbraio 2024 ore 16:32quantunque la causa del licenziamento del sig. Nicola Caporaso non sia esplicitata ( ma ho un'interpretazione del tutto personale) , mi viene spontanea una domanda:
scusate, i controlli interni non esistono ? E' possibile licenziare il responsabile del settore chimica senza una seria e documentata ragione ? E le altre cause?
Cmq auguri e complimenti al sig. Caporaso
Alberto Grimelli
10 febbraio 2024 ore 16:51Gentile Sig. Scatizzi,
disponendo della documentazione relativa al caso, posso soddisfare almeno una sua curiosità: la formulazione esatta per cui fu licenziato era che il Dr. Nicola Caporaso era “troppo competente per il ruolo”. Quindi la sua competenza ed expertise era eccessiva a detta della capo unità della chimica del Coi, Mercedes Fernandez.
Conosco solo di fama il Dr. Caporaso e so che è un eccellente ricercatore e un ottimo tecnico oleario che proviene dalla eccellente scuola dell’Università di Napoli (Prof. Raffaele Sacchi).
Ovvio che la motivazione alla base del licenziamento era talmente risibile che ogni congettura sulle motivazioni sottostanti è lecita.
Le conseguenze presenti e future tutte da scrivere ma molto preoccupanti, soprattutto per il ruolo che ha e dovrebbe avere il Coi.
Cordiali saluti
Alberto Grimelli