Mondo
La Tunisia salva i consumi di olio di oliva in Europa
L’ultimo bilancio della Commissione europea manifesta come, quest’anno, senza l’apporto della produzione tunisina, si sarebbero soddisfatti appena i consumi di olio di oliva
06 giugno 2023 | T N
L’ultimo bilancio della Commissione europea, pubblicato il 30 maggio scorso, evidenzia come alla fine di settembre, in tutta l’Ue gli stock di oli di oliva non dovrebbero raggiungere le 300 mila tonnellate (269 mila tonnellate), comprensive delle 200 mila tonnellate importate da Paesi fuori dall’Unione europea, primo fra tutti la Tunisia.
Senza questo flusso commerciale, quindi, si sarebbe soddisfatto appena il fabbisogno dei consumatori europei.
Si tratta di una forte allerta per le istituzioni europee visto che l’olio di oliva rappresenta, ormai da molti anni, un’importante voce di export agroalimentare, con un attivo sulla bilancia agroalimentare europea.

Un dato macroeconomico che ha ridotto, man mano, gli investimenti europei nel settore, con un’organizzazione comune di mercato che, di fatto, dal 2025 azzererà la capacità delle cooperative e delle organizzazioni dei produttori di stare sul mercato, in una logica liberista di competizione e concorrenza che avrebbe dovuto tenere bassi i prezzi a beneficio dei consumatori europei.
La campagna olearia 2022/23 e presumibilmente quella 2023/24 metteranno però a nudo le criticità del sistema olivicolo europeo. Segnali che sarebbero dovuti essere colti già nel 2014/15 e nel 2019/20 quando ugualmente la produzione europea si ridusse significativamente.

Una situazione potenzialmente esplosiva, anche dal punto di vista sociale, viste le numerose giornate lavorative perse per campagne olearie poco produttive. Secondo lo stesso report della Commissione europea la campagna olearia in Spagna si è conclusa alla fine di febbraio e in Italia alla fine di dicembre, quindi con un mese, un mese e mezzo di anticipo rispetto all’usuale.
Il rischio immediato per le aziende olivicolo-olearie è di perdere fatturato, con l’abbassamento dei volumi di export (-12% nei primi mesi cdella campagna olearia) dovuti al rialzo dei prezzi a alla riduzione delle disponibilità. Sicuramente non si potrà invertire la tendenza fino a tutto il 2024 e questo trend può far perdere competitività al sistema europeo a favore di altri competitor.
Potrebbero interessarti
Mondo
Secondo fallimento per società che producono carne coltivata
Dopo l'israeliana Believer Meats, un altro gruppo chiude i battenti: si tratta dell'olandese Meatable. I problemi irrisolti: i costi di produzione sono ancora elevati, la scalabilità industriale è complessa e l’accettazione da parte dei consumatori non è scontata
30 dicembre 2025 | 11:00
Mondo
La degustazione di oli della Collezione Mondiale delle Varietà di Olivo
Nel campo sperimentale di Cordoba c’è un grande patrimonio genetico con una moltitudine di varietà, circa più di 2000, di cui 1290 accessioni che comprendono circa 775 varietà provenienti da 29 paesi
30 dicembre 2025 | 10:00
Mondo
Il vino tedesco è in una crisi senza precedenti
La quotazione all'ingrosso del vino tedesco a 0,40 - 0,60 euro al litro, mentre i costi di produzione ammontano a circa 1,20 euro al litro. E' crisi strutturale
29 dicembre 2025 | 14:00
Mondo
Aiuto allo stoccaggio privato per l'olio di oliva tunisino
Il governo di Tunisi ha annunciato un piano per lo stoccaggio temporaneo di 100-150 mila tonnellate di olio di oliva per sostenere i piccoli agricoltori e regolamentare il mercato: 300 dinari a tonnellata
29 dicembre 2025 | 12:00
Mondo
Il prezzo dell'olio di oliva greco crolla: la protesta degli olivicoltori
Le proteste agricole si moltiplicano in Chania, Messenia, Laconia ma anche Creta. Troppo bassi i prezzi dell'olio di oliva. I disordini si sono intensificati dopo lo scandalo Opekepe, relativo alla presunta deviazione degli aiuti a beneficiari non ammissibili
27 dicembre 2025 | 12:10
Mondo
Nasce l'associazione delle Donne dell'Olio di Jaen
Le Donne dell'Olio di Jaen hanno un duplice scopo: rafforzare la presenza femminile nel settore e trasformare queste professioniste in riferimenti pubblici, non solo per altre donne, ma anche per i loro colleghi maschi
23 dicembre 2025 | 15:00