Mondo

Stop per il vino italiano negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania

Stop per il vino italiano negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania

Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, sui tre principali mercati di esportazione a soffrire maggiormente sono, a sorpresa, i vini spumanti

09 maggio 2023 | C. S.

Volumi in calo del 4% e valori a -1%. Per il vino italiano si chiude con saldi negativi il primo trimestre dell’anno sui canali retail di Usa, UK e Germania. Uno stop, rilevano le ultime elaborazioni effettuate dall’Osservatorio del Vino Uiv-Vinitaly su base NielsenIQ, che fa il paio con il risultato a marzo delle vendite allo scaffale in Italia (-6,1%) e che appesantisce le cantine italiane anche sul fronte delle giacenze, a +5,1%, con le Dop a +8,6%.

Secondo l’Osservatorio, sui tre principali mercati di esportazione a soffrire maggiormente sono, a sorpresa, i vini spumanti: a fronte di volumi in calo del 3% per i vini fermi (814.000 ettolitri), gli sparkling arrivano a -5% (245.000 ettolitri), con picchi negativi in UK (-10%) e Germania (-6%), mentre negli Usa per ora si viaggia ancora in terreno moderatamente positivo (+1%). Sui vini fermi, invece, il calo più vistoso viene marcato proprio dagli Stati Uniti (-9%), mentre Londra limita le perdite a -1% e Berlino segna stallo. A valore, complici i listini in aumento a causa del surplus dei costi produttivi, il saldo generale dice -1% (1 miliardo di euro).

Per il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti: “In questo periodo il comparto è doppiamente frustrato: da una parte la sempre maggiore difficoltà dei consumatori alle prese con la pressione inflazionistica, dall’altra l’impossibilità per le imprese di rientrare da un surplus di costi produttivi senza precedenti a partire da quelli del vetro, a +70% in 12 mesi. Auspichiamo – ha aggiunto – che il settore reagisca in maniera coordinata già al tavolo di filiera convocato dal Masaf questo mercoledì per esaminare la situazione di mercato in vista di una ulteriore richiesta alla Commissione europea di misure di intervento volte a fronteggiare la crisi del settore vitivinicolo: le imprese italiane del vino sono convinte che serva un’analisi approfondita con proposte migliorative delle dinamiche di filiera, prima ancora di soluzioni tampone che si ripropongono a ogni crisi”.

Guardando i dati di vendita delle principali tipologie di vino – rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly – è in molti casi sempre più evidente il segno della crisi del potere di acquisto. Ad aumenti di prezzo – anche non eclatanti – viene infatti associata quasi automaticamente una decrescita delle vendite, con la ricerca di prodotti alternativi/similari e più economici: sul mercato tedesco questa equazione vale per esempio per Chianti Classico e Chianti o per il Primitivo, oltre che per gli spumanti italiani dove al Prosecco viene preferito lo sparkling tedesco o altri prodotti italiani a costo contenuto. Sul mercato americano, i dati negativi abbracciano tutte le principali produzioni italiane: dal Pinot grigio al Lambrusco, dal Chianti ai rossi piemontesi e toscani. In UK, precipitano le vendite di vini – perlopiù toscani – a base Sangiovese e quelle di Pinot grigio private label, arrivato a costare più della versione a marchio aziendale, ma sono in forte calo anche quelle di Prosecco, sia marchio proprio che del distributore, mentre tengono quelle del Rosé.

Potrebbero interessarti

Mondo

Upcycling dei vestiti all’agricoltura sostenibile senza acqua e compost in polvere

Ideati da studenti delle Università di Milano e Udine, i progetti – ReWear, Agrichange e Grel – affrontano tre grandi sfide del nostro tempo: la moda sostenibile, l’agricoltura resiliente e la gestione dei rifiuti organici

04 luglio 2025 | 10:00

Mondo

Ora i giovani olivicoltori spagnoli presentano denuncia contro i bassi prezzi dell'olio di oliva

Prezzi dell'olio di oliva in calo del 50% rispetto allo scorso anno nonstante le attuali condizioni di mercato, contrassegnate da un'offerta limitata e da scorte minime. Denuncia formale alla Commissione Nazionale per i Mercati e la Concorrenza

04 luglio 2025 | 09:00

Mondo

Dichiarazione annuale per l'olio di oliva prodotto nei frantoi spagnoli

Un nuovo decreto restringe le maglie per il comparto oleicolo iberico ma a livelli ancora ben distanti dai livelli previsti dalla normativa italiana. La dichiarazione mensile di produzione biologica è sostituita da una dichiarazione annuale supplementare

03 luglio 2025 | 12:00

Mondo

Campagna di scarica per la Spagna dell'olio di oliva?

L'Associazione Asolite stima una camapgna olearia da 1.080.000 tonnellate a 1.275.000 tonnellate di olio di oliva in Spagna. Non ci sarà abbastanza olio per soddisfare l'attuale fabbisogno commerciale di 1,44 milioni di tonnelalte all'anno

02 luglio 2025 | 12:00

Mondo

La Turchia dell'olivo e dell'olio di oliva: meno innovazione di quanto si pensi

Nella campagna olearia 2024/2025 è stata la seconda produttrice mondiale di olio di oliva ma  si conosce poco una realtà olivicola così importante e che è meno evoluta di quanto si pensi ma con 920 mila ettari di superficie olivetata

01 luglio 2025 | 12:00

Mondo

Successo per i formaggi italiani al più antico concorso al mondo a Stafford

Per i due gruppi italiani lo score segna 10 medaglie d’oro, 3 d’argento e 3 di bronzo e una menzione speciale del direttore della giuria, Dai Williams riservata alla Burrata. Premi che spiccano tra gli oltre 5000 iscritti da diversi Paesi del mondo

30 giugno 2025 | 17:00