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Tira e molla sull'accordo sul grano tra Ucraina e Russia

Tira e molla sull'accordo sul grano tra Ucraina e Russia

Con la ripresa dell'export di grano ucraino e il ritorno della Russia nell'accordo, il prezzo del grano è crollato, mentre il futures è scivolato in basso del 6% a 848 euro

03 novembre 2022 | T N

Dopo l'attacco ucraino al porto di Sebastopoli, con danni a navi militari e infrastrutture, la Russia si era ritirata dall'accordo sul grano che, da luglio, consente all'Ucraina l'export del proprio grano, così garantendo la sicurezza alimentare mondiale.

Sono bastati però solo pochi giorni per il dietrofront.

Il ritorno della Russia nell'accordo, ha spiegato Erdogan, è stato possibile in seguito a negoziati con il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. L'accordo per la transizione di navi cariche di cereali nel Mar Nero ''continuerà com'era prima'' della decisione della Russia di ritirarsi quattro giorni fa, ha detto Erdogan citando Shoigu.

L'accordo scadrà però il 18 novembre e dovrà essere rinnovato. "La decisione sul rinnovo verrà presa indipendentemente dal rientro -ha precisato il ministero degli Esteri russo-. È necessario ora un po’ di tempo per ridare piena operatività all’accordo considerato che attualmente sono ferme circa duecento navi nei porti dell’Ucraina in attesa dello svolgimento dei controlli previsti dall’intesa”.

"La Russia si riserva il diritto di lasciare l'accordo sul grano in caso di nuova violazione da parte dell'Ucraina dei suoi obblighi -ha sottolineato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, in una riunione operativa con il Consiglio di sicurezza-. Ho dato istruzioni al ministero della Difesa di riprendere la nostra piena partecipazione a questo lavoro. Se la Russia dovesse però decidere di ritirarsi nuovamente dall'accordo, sarà comunque pronta a fornire i cereali ai Paesi più poveri". Secondo la Tass verrà data priorità alle spedizioni in Africa. 

Dopo che il presidente turco ha confermato la notizia che le spedizioni attraverso il corridoio dell'Ucraina riprenderanno, il mercato delle materie prime ha reagito: il prezzo del grano è crollato, mentre il futures è scivolato in basso del 6% a 848 euro.