Mondo
LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA HA DECRETATO LA FINE DEL MONOPOLIO SVEDESE NELLA VENDITA DI ALCOLICI
L’Ue ha dato ragione ad alcuni cittadini svedesi che avevano ordinato, direttamente, senza passare dalla monopolista Systembolaget, del vino spagnolo. La storica sentenza segna un’evoluzione storica per la Svezia che così è più vicina all’Europa
23 giugno 2007 | Ernesto Vania
Klas Rosengren e vari altri cittadini svedesi avevano ordinato per corrispondenza casse di bottiglie di vino spagnolo. Il vino fu importato in Svezia, senza dichiarazione in dogana, da un trasportatore privato. Il vino fu però sequestrato alla dogana a Göteborg.
Lo Högsta domstolen (Corte suprema), investito della causa in ultimo grado, ha chiesto alla Corte di giustizia delle Comunità europee se le disposizioni della legge svedese fossero conformi al diritto comunitario, in particolare al principio della libera circolazione delle merci garantito dal Trattato.
La Corte di Giustiza europea ha sentenziato in ultima analisi che il divieto di importazione delle bevande alcoliche da parte dei privati in Svezia costituisce una ingiustificata restrizione quantitativa della libera circolazione delle merci. Questa misura è inidonea a conseguire lâobiettivo di limitare in via generale il consumo di alcol e non è proporzionata al conseguimento dellâobiettivo di proteggere i più giovani contro le sue conseguenze nocive
Ai sensi della legge svedese sullâalcol, la vendita al dettaglio di bevande alcoliche era effettuata da un monopolio detenuto dalla Systembolaget. Lâimportazione di bevande alcoliche era riservata alla Systembolaget e ai grossisti autorizzati dallo Stato. Ai privati era quindi vietato importare bevande alcoliche e chi intendeva farlo poteva esclusivamente tramite la Systembolaget, la quale però era tenuta ad acquistare qualsiasi bevanda alcolica su richiesta e a spese del consumatore purché non vi vedesse obiezioni.
La Corte di Giustizia europea ha anche rilevato che i consumatori svedesi, quando si rivolgono alla Systembolaget per procurarsi bevande alcoliche da importare, si trovano ad affrontare diversi inconvenienti a cui non dovrebbero far fronte ove procedessero essi stessi a tale importazione. Soprattutto, indipendentemente dalle questioni amministrative e di organizzazione, risulta che per ogni importazione il prezzo richiesto allâacquirente comprende, oltre al costo delle bevande fatturato dal fornitore, il rimborso delle spese amministrative e di trasporto sostenute dalla Systembolaget, nonché un margine del 17% che non sarebbe in linea di principio a carico dellâacquirente se egli importasse direttamente tali prodotti.
Di conseguenza, il divieto ai privati di importare le bevande alcoliche costituisce una restrizione quantitativa della libera circolazione delle merci.
Potrebbero interessarti
Mondo
La rivolta dell'agricoltura: tagli alla PAC per 87 miliardi

Confermata la confluenza della PAC nel Fondo unico di coesione. L'agricoltura europea perde 87 miliardi di euro e vede a rischio anche i Piani di Sviluppo Rurale. Dopo le timide proteste iniziali ora Confagricoltura, Coldiretti e CIA scendono in piazza
18 luglio 2025 | 13:30
Mondo
Il digestato per il futuro dell'agricoltura europea

Il ruolo del digestato tra zootecnia, energia e agricoltura: è tempo che venga inserito fra i fertilizzanti autorizzati in fase di revisione della Direttiva Nitrati
18 luglio 2025 | 10:00
Mondo
61 mila tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia in Italia

La Tunisia diventa il secondo fornitore di olio di oliva dell'Italia nella campagna olearia 2024/25 dopo la Spagna. Le esportazioni di olio d'oliva biologico tunisino ammontano a 45 mila tonnellate nei primi 8 mesi della campagna olearia
17 luglio 2025 | 11:00
Mondo
L’ultimo frantoio rimasto a Montemor-o-Novo ha quadruplicato la capacità estrattiva

Il frantoio disponeva già di un estrattore centrifugo per olio d’oliva Alfa Laval in funzione dal 1998, oltre a due separatori acquistati nel 1989, quando è stata installata la prima linea, tutti prodotti ad oggi ancora efficienti
17 luglio 2025 | 09:00
Mondo
La Romania è la regina dei cereali europei

La Romania ha esportato circa 9 milioni di tonnellate di grano, farina di grano, mais e orzo, rappresentando il 28,3% delle esportazioni totali dell’UE. Il record grazie alla debacle francese
16 luglio 2025 | 10:00
Mondo
La PAC confluisce nel Fondo Unico: la Commissione non fa marcia indietro

La bozza di regolamento del prossimo Quadro finanziario pluriennale prevede la fine della PAC che confluisce nel Fondo europeo per la prosperità e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima
15 luglio 2025 | 13:00