Mondo

La Svizzera produce il suo olio extra vergine di oliva

La Svizzera produce il suo olio extra vergine di oliva

Siccità in inverno, gelate primaverili, punte estreme di temperature in estate, mosca e cimice hanno decimato la produzione che quest’anno è stata di 200 litri

18 febbraio 2022 | Marco Antonucci

“…Il concetto di regione o di area politica nel mondo agricolo spesso non ha molto senso: un coltivatore Valtellinese ha più affinità con uno Svizzero che con uno Mantovano…”

Questo adagio l’ho sentito ripetere molte volte nella mia regione (sono Lombardo, ovviamente). E allora diamo uno sguardo all’olivicoltura dei nostri vicini, incontrando l’Associazione Amici dell’Olivo (https://amicidellolivo.ch), che dal 2001 è impegnata nella reintroduzione dell’olivo nella zona prealpina dei laghi della Svizzera del sud e nella promozione della conoscenza della pianta e dei suoi prodotti. L’associazione è senza scopo di lucro ed è considerata di pubblica utilità in quanto l’olio ticinese è inserito dal 2021 nel Patrimonio culinario svizzero.

Può sembrare strano, ma la coltivazione dell’olivo in Ticino, con una buona produzione sulle rive dei laghi di Lugano e di Locarno, risale a parecchi secoli fa. Purtroppo i rigidissimi inverni del 1494, del 1600 e del 1709 distrussero quasi interamente gli oliveti presenti nella regione. Solo agli inizi del 1900 si ricominciò a considerare la coltivazione degli olivi che erano presenti in mezzo ai vigneti, prendendo spunto da quanto succedeva nel villaggio di Gandria (oggi frazione di Lugano, noto per la sua Dogana essendo sul confine con l’Italia), che sembra fosse l’unico paese dove non si era mai smesso di produrre olio.

L’annata non è stata delle migliori perché – similmente alla Lombardia – il secco e la temperatura mite durante lo scorso inverno, il freddo e le gelate di primavera (la più fredda degli ultimi 30 anni) hanno provocato un ritardo nella fioritura. Il caldo e il secco di giugno hanno poi contribuito alla bruciatura dei fiori. Le forti piogge e grandinate estive, la mosca e la cimice asiatica hanno completato l’opera, distruggendo quel poco che si era salvato. A ciò è da aggiungere che, dopo l’annata spettacolare del 2020, sarebbe stato opportuno concimare le piante che provenivano da una stagione di grande produzione, cosa che però non è stata fatta da tutti i produttori.
La maggior parte dei proprietari di olivi ha rinunciato alla raccolta per la mancanza di frutti e per la scarsa qualità di quelli sopravvissuti: soprattutto per la mancanza di frutti si poteva quasi evitare di aprire i due frantoi ticinesi di Sonvico e Losone. Una stagione paragonabile a quella del 2019, del 2017 e del 2014, anche se qualche oliva si eÌ€ salvata.

Le perdite di olive lavorate nei due frantoi ticinesi sono state davvero molto importanti e rilevanti e si aggirano intorno a un -90%. Infatti quest’anno si sono franti circa 20 quintali di prodotto contro i circa 200 che le normali annate producono. Anche la resa media si è abbassata: sebbene su volumi così bassi sia difficile fare una stima coerente, si può ragionevolmente affermare che da un 10/11% dello scorso anno si è scesi a un 8/9%.

Tradotto in numeri concreti possiamo dire che sono stati prodotti circa 200 litri di extravergine, riconfermando così che l’olio extravergine di oliva ticinese è davvero un prodotto di nicchia, una vera rarità.

Potrebbero interessarti

Mondo

La rivolta dell'agricoltura: tagli alla PAC per 87 miliardi

Confermata la confluenza della PAC nel Fondo unico di coesione. L'agricoltura europea perde 87 miliardi di euro e vede a rischio anche i Piani di Sviluppo Rurale. Dopo le timide proteste iniziali ora Confagricoltura, Coldiretti e CIA scendono in piazza

18 luglio 2025 | 13:30

Mondo

Il digestato per il futuro dell'agricoltura europea

Il ruolo del digestato tra zootecnia, energia e agricoltura: è tempo che venga inserito fra i fertilizzanti autorizzati in fase di revisione della Direttiva Nitrati

18 luglio 2025 | 10:00

Mondo

61 mila tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia in Italia

La Tunisia diventa il secondo fornitore di olio di oliva dell'Italia nella campagna olearia 2024/25 dopo la Spagna. Le esportazioni di olio d'oliva biologico tunisino ammontano a 45 mila tonnellate nei primi 8 mesi della campagna olearia

17 luglio 2025 | 11:00

Mondo

L’ultimo frantoio rimasto a Montemor-o-Novo ha quadruplicato la capacità estrattiva

Il frantoio disponeva già di un estrattore centrifugo per olio d’oliva Alfa Laval in funzione dal 1998, oltre a due separatori acquistati nel 1989, quando è stata installata la prima linea, tutti prodotti ad oggi ancora efficienti

17 luglio 2025 | 09:00

Mondo

La Romania è la regina dei cereali europei

La Romania ha esportato circa 9 milioni di tonnellate di grano, farina di grano, mais e orzo, rappresentando il 28,3% delle esportazioni totali dell’UE. Il record grazie alla debacle francese

16 luglio 2025 | 10:00

Mondo

La PAC confluisce nel Fondo Unico: la Commissione non fa marcia indietro

La bozza di regolamento del prossimo Quadro finanziario pluriennale prevede la fine della PAC che confluisce nel Fondo europeo per la prosperità e la sicurezza economica, territoriale, sociale, rurale e marittima

15 luglio 2025 | 13:00