Mondo
La lotta per la difesa della biodiversità scavalca i confini dell'olio extra vergine di oliva

Il Leone d’Oro International abbraccia Sea Shepherd: sulle navi della ONG le bottiglie selezionate al termine del concorso
15 dicembre 2021 | Maria Paola Gabusi
Il mondo dell’olio d’oliva e il mare: qual è il punto di connessione fra questi due universi apparentemente così diversi? Dipende da che prospettiva li si guarda. Ragionando dal punto di vista dell’ambiente, la risposta viene da sé: tutto è connesso. Parlare di tutela della terra e delle sue risorse, vuol dire anche parlare di difesa dei mari. E lottare per la tutela della biodiversità olivicola come fa il Leone d’Oro significa anche lottare per la salvaguardia della biodiversità marina. Ecco perché ho deciso di abbracciare la causa di Sea Shepherd, i pastori del mare, creando un ponte con il mondo dell’olio e facendolo con il miglior strumento che ho a disposizione: l’olio, appunto.
Sea Shepherd è un’organizzazione internazionale fondata dal capitano Paul Watson (uno dei fondatori di Greenpeace) che si batte da quarant’anni per la tutela dei mari e dei loro abitanti. In Italia, Sea Shepherd è sbarcata grazie a Enrico Salierno e a un gruppo di volontari che portano avanti con tenacia e passione diverse battaglie. Come spiega lo stesso Salierno, il Mediterraneo è uno dei mari più sfruttati del pianeta con forti conseguenze in termini di inquinamento e sul piano della pesca illegale: un fenomeno diffuso che copre tra il 50-60% dei prodotti ittici venduti sui mercati italiani. Per questo - in Sicilia - Sea Shepherd da anni si batte contro le conseguenze di due sistemi di pesca fin troppo diffusi. Le spadare, in primis: reti a maglie molto larghe che hanno un by catch altissimo e di cui rimangono vittime oltre 150 specie marine totalmente al di fuori del target di pesca come tartarughe, delfini, uccelli e balene.
Ci sono poi i F.A.D. un sistema di pesca che (a differenza delle spadare) non è illegale in sé ma di fatto viene praticato molto al di là dei limiti stabiliti dalla legge, riempiendo il mare di plastica e creando delle condizioni da vero e proprio disastro ambientale. Le navi di Sea Shepherd scandagliano gli spazi di questo mare ferito segnalando le attività illegali e lavorando a fianco delle autorità e stanno ottenendo buoni risultati: uno fra tutti, quest’anno, il sequestro di 17 km di reti illegali tant’è che - per la prima volta da anni - questa estate nessuna balena è rimasta vittima delle spadare. Per portare avanti questa battaglia, però, servono risorse. Ed è su questo punto che il mondo dell’olio d’oliva di eccellenza - attraverso il Leone d’Oro International - sta cercando di dare il suo contributo.
Sulle navi di Sea Shepherd si mangia solo vegano: ecco allora che un olio d’oliva di eccellenza - con l’apporto nutritivo degli oli di qualità, quelli che non si vendono al supermercato - può fare davvero la differenza. Abbiamo deciso così di offrire alle navi dei pastori del mare l’olio della Selezione Leone che rimane nelle nostre riserve alla fine del concorso del Leone. Olio di eccellenza prodotto da piccoli e grandi produttori che con la loro professionalità distillano il meglio della biodiversità olivicola italiana e non.
Rimettere in circolo queste risorse per il Leone d’Oro International significa molto di più che dare un sempice aiuto.
Vuol dire contribuire allo sviluppo di un piccolo, embrionale, microciclo di economia circolare per combattere gli sprechi creando al tempo stesso un abbraccio tra due sistemi ambientali. In questi giorni, due navi di Sea Shepherd sono salpate per l’Africa con i nostri oli a bordo: un primo importante traguardo, per noi e per la costellazione di produttori eroici che contribuiscono alla nostra battaglia.
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