Mondo 11/03/2021

Recupero nell'ultimo triemestre 2020 sull'export vitivinicolo italiano

Recupero nell'ultimo triemestre 2020 sull'export vitivinicolo italiano

In termini di quantità l’export vinicolo made in Italy è calato del -2,2% rispetto al 2019, con andamento diverso per mercato di sbocco. Le difficoltà sono state riscontrate soprattutto in Asia ma anche in America


Raggiungono quota 6,29 miliardi di euro le esportazioni di vino italiano nel 2020, un risultato che segna un -2,2% rispetto al 2019, ma un +0,8% rispetto al 2018: è quanto emerge dalle elaborazioni dell'Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, che descrivono il complicato anno del comparto.

Il risultato è frutto di andamenti contrapposti fra i vari periodi dell’anno: il 2020 era iniziato infatti in maniera estremamente positiva rispetto al già ottimo 2019, con un +5,2% nel primo trimestre (1,51 miliardi nei primi tre mesi dell’anno rispetto a 1,44 nel 2019), mentre dal mese successivo si sono iniziati a sentire in maniera più forte gli effetti dell’emergenza Covid-19 con un forte calo delle esportazioni (a maggio si è toccato il -24,3%) per un risultato complessivo del -12,6% nel secondo trimestre (1,38 miliardi nel 2020 rispetto a 1,57 miliardi nel 2019). Il terzo trimestre con il -1,9% ha iniziato a mostrare una tenuta, con un risultato complessivo di 1,56 miliardi rispetto a 1,59 miliardi del 2019. Segnali positivi, però, sono giunti soprattutto nel quarto trimestre del 2020 con il +0,7%, con un export in decisa crescita nei mesi di novembre e dicembre, e con un risultato complessivo di oltre 1,84 miliardi rispetto a 1,83 miliardi del 2019.

Le difficoltà sono state riscontrate soprattutto nei mercati asiatici (-12,6%), ma anche in America si è registrato un calo del -4,3%, mentre ha retto l’export destinato ai Paesi in Europa (+0,2%), che nel complesso rappresentano il 62% delle esportazioni di vino italiano nel mondo. Fra le principali destinazioni, gli Stati Uniti hanno segnato un -5,6% (è mancato il recupero nella seconda parte dell’anno nel mercato statunitense), mentre la Germania ha segnato un +3,9%, grazie soprattutto all’andamento positivo nel secondo semestre. A seguire il Regno Unito ha avuto un calo significativo del -6,4%, mentre la Svizzera, dopo un primo semestre negativo, ha confermato i risultati dell’anno precedente con un +0,3% sul 2019. Fra i mercati successivi, bene il Canada (+1,4%) e soprattutto i Paesi Bassi (che con il +17,5% si avvicinano a quota 200 milioni di export per il vino italiano) e a seguire la Svezia (+4,9%). Dopo un periodo di crescita stop importante per la Francia (-10,7%), cui fa eco il mercato del Giappone con un -15,6%. Fra i mercati Extra-UE in calo anche Russia (-2,3%) e soprattutto Cina (-26,5%) che torna a coprire una fetta dell’export vinicolo italiano molto ridotta (1,6%).

Fra le prime 5 regioni per export vinicolo, 3 mostrano un risultato dell’export in crescita nel 2020: Piemonte (+2,6%), Trentino-Alto Adige (+4,3%) ed Emilia-Romagna (+3,4%). Sono invece in calo Veneto (-3,3%) e Toscana (-3,2%). A seguire le regioni con un calo maggiore dell’export vinicolo sono Lombardia (-11,7%), Puglia (-7,6%), Sicilia (-11,9%) e Friuli-Venezia Giulia (-8,9%). Piuttosto stabili i risultati per l’Abruzzo (-1,9%) e positivi per il Lazio (+8,6%).

Anche in termini di quantità l’export vinicolo made in Italy è calato del -2,2% rispetto al 2019, con andamento diverso per mercati di destinazione.

di C. S.