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Italia, Spagna e Stati Uniti i principali importatori di olio di oliva tunisino

Italia, Spagna e Stati Uniti i principali importatori di olio di oliva tunisino

La categoria dell’olio extravergine di oliva concentra il 79,9% del volume totale esportato, consolidando il suo peso nell’offerta tunisina. Sull'olio bio l’Italia assorbe il 51,7% delle esportazioni tunisine, seguita da Spagna e Stati Uniti

05 settembre 2025 | 11:00 | C. S.

L’Osservatorio Nazionale per l’Agricoltura (ONAGRI), sotto il Ministero dell’Agricoltura tunisino ha pubblicato i dati relativi alle esportazioni di olio d’oliva durante i nove mesi della campagna di commercializzazione 2024/2025, che hanno raggiunto 236,9 mila tonnellate rispetto ai 173,9mila tonnellate dello stesso periodo dello scorso anno. Queste cifre rappresentano un aumento del 36,2% in volume.

L’85,6% del olio esportato corrisponde a vendita sfusa, mentre il 14,4% è stato confezionato, con un leggero aumento rispetto al 12,8% della campagna 2023/2024.

La categoria dell’olio extravergine di oliva concentra il 79,9% del volume totale esportato, consolidando il suo peso nell’offerta tunisina.

Il prezzo medio dell’olio d’oliva nel luglio 2025 è sceso del 50,9% rispetto allo stesso mese della commercializzazione precedente, con valori che vanno da 7,35 DT/kg a 17,50 DT/kg, a seconda della categoria.

L'Unione europea rappresenta il 57,1% delle esportazioni, seguita dal Nord America (27,8%) e dall'Africa (9,3%).

Per paese, l’Italia (27,4%), la Spagna (24,5%) e gli Stati Uniti (21,2%) sono in cima alla classifica degli importatori di olio d’oliva tunisini.

Nel periodo analizzato, la Tunisia ha esportato 46,9 mila tonnellate di olio d'oliva biologico, per un valore di 637,0 MD. Tuttavia, l’olio biologico confezionato rappresentava solo il 6,1% del volume totale.

Il prezzo medio dell'olio d'oliva biologico era di 13,59 DT/kg, con notevoli differenze tra la rinfusa (13,39 DT/kg) e l'imballaggio (16,66 DT/kg).

In questo segmento, l’Italia assorbe il 51,7% delle esportazioni tunisine, seguita da Spagna (18,9%) e Stati Uniti (18,2%).

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