Mondo 04/03/2021

Cede l'export vitivinicolo nazionale negli Stati Uniti ma riaprono le enoteche

Cede l'export vitivinicolo nazionale negli Stati Uniti ma riaprono le enoteche

Dal 6 marzo le enoteche potranno tornare a vendere vino anche dopo le ore 18. Preoccupa però il calo in volume e in valore del vino nazionale negli Usa


Le vendite di vino italiano negli Stati Uniti hanno subito un calo sensibile nel 2020, ma per Unione italiana vini si prospettano ampie schiarite a partire dai prossimi mesi sul primo buyer al mondo, per effetto di un rinnovato atlantismo e per gli stimoli all'economia annunciati dalla nuova amministrazione Biden.

Secondo i dati ufficiali europei, il 2020 negli Usa si è chiuso per l'export italiano con un calo a valore del 6% (a 1,425 miliardi di euro) e un significativo decremento del prezzo medio (-5%). A perdere sono in particolare gli spumanti, che dopo anni interrompono la loro corsa negli Usa, complice in particolare il Prosecco (-9%). Giù anche i fermi imbottigliati (-6%).

Nel frattempo qualche barlume di speranza viene dalla riapertura delle enoteche per l'asporto grazie al nuovo DPCM in vigore dal 6 marzo.

"Con la massima soddisfazione e legittimo orgoglio accogliamo la soppressione, nel primo Dpcm del governo Draghi, dell'iniqua disposizione che obbligava gli enotecari Italiani a non poter vendere al dettaglio le bottiglie di vino dopo le ore 18." Così Andrea Terraneo, presidente dell'Associazione delle enoteche Italiana Vinarius, commenta l'eliminazione del divieto di asporto dopo le ore 18 per i codici Ateco 47.25 "ingiustamente inseriti nel precedente Dcpm tuttora in vigore fino al 5 marzo".

"La battaglia che Vinarius ha iniziato e portato avanti in ogni sede e a favore dei suoi associati e di tutte le Enoteche Italiane - continua Terraneo - ha visto premiati gli sforzi profusi per cancellare quello che fin dall'inizio ci era parso un equivoco e denunciato fin dal 15 gennaio con l'invio di una nostra lettera aperta al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri Speranza e Patuanelli che evidenziava il clamoroso errore del codice Ateco utilizzato. Un ringraziamento doveroso va ora all'On Dara e al Sen. Centinaio i quali hanno prodotto l'interrogazione parlamentare prima alla Camera e poi al Senato e un altrettanto doveroso grazie va al Ministro Giorgetti e al Presidente del Consiglio Draghi per aver accolto le nostre istanze e portato ad una positiva risoluzione del problema. Un sincero riconoscimento va anche a tutti quanti nella filiera vino ci hanno dimostrato vicinanza e sostegno in particolare Fivi (Federazione vignaioli indipendenti) e i tanti Consorzi di tutela che ci hanno appoggiato".

di T N