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QUATTRO REGIONI VITICOLE CONTRO LA RIFORMA OCM VINO

Toscana, Aquitania. Hessen e La Rioja firmano un documento comune, un appello all’Unione europea affinché l’estirpazione non sia l’asse centrale della nuova organizzazione comune di mercato. L’inedita alleanza aperta ad altre regioni viticole comunitarie

21 ottobre 2006 | Ernesto Vania

Dalle quattro regioni arriva un appello a Bruxelles: non fare dell'estirpazione dei vigneti l'asse centrale della riforma, quando il budget a disposizione potrebbe essere più utilmente indirizzato ad altri obiettivi, come la ristrutturazione e la riconversione, l'informazione e la promozione: l'estirpazione non potrà essere che uno degli elementi di un piano globale fissato a livello regionale. Le regioni firmatarie dell’accordo: Toscana, Aquitania (Francia), Hessen (Germania) e La Rioja (Spagna), ritengono anche che dedicarle 2,4 miliardi di euro, cioè il 60% dell'intero budget, sia del tutto sproporzionato in rapporto sia al budget che alle reali necessità del settore.
Le quattro regioni si oppongono inoltre alle proposte di deregulation nei campi delle etichette e delle pratiche enologiche: allineare, con una standardizzazione verso il basso, le pratiche europee a quelle dei concorrenti extra-europei finirebbe per indebolire un settore in cui la competitività si basa soprattutto sulla qualità dei prodotti. In questo spirito e per un dovere di trasparenza nei confronti dei consumatori, le regioni chiedono che le pratiche non tradizionali vengano menzionate sulle etichette, sia per i prodotti europei che per quelli dei paesi terzi.
Nel documento si sottolinea inoltre come debba essere mantenuto il divieto della vinificazione dei mosti provenienti dai Paesi terzi ed il taglio dei vini europei con vini extra-europei, sempre per garantire la trasparenza nei confronti del consumatore.
Uno dei punti sui quali comunque le regioni insistono di più riguarda il mantenimento delle misure attuali per la ristrutturazione e la riconversione, giudicate indispensabili per garantire la qualità del vino lungo tutto il ciclo di produzione e per far fronte alle esigenze poste dalla rapidità dello sviluppo scientifico e tecnologico e al rispetto dell'ambiente.
Accanto ai rilievi critici, non mancano però i punti di accordo con la proposta della Commissione. Pieno appoggio per l'abolizione degli aiuti comunitari alla distillazione, un aiuto che ha dimostrato negli anni la sua inefficacia e che si è rivelato fonte di distorsioni del mercato. D'accordo anche con la proposta di mettere a disposizione una dotazione finanziaria per ciascun Stato membro, a patto di specificare con chiarezza le misure finanziabili, in modo che i fondi siano effettivamente assegnati al settore.

“Toscana, Aquitania, Hessen e La Rioja sono quattro autentici motori della produzione vinicola europea di qualità – evidenzia l’assessore all’agricoltura Susanna Cenni – per questo la loro comunanza di vedute sulla proposta di Ocm è importante. Ma questa è anche una alleanza aperta, aperta all'ingresso di Regioni europee che hanno condizioni simili alle nostre, e con cui possiamo condividere la stessa finalità: migliorare il provvedimento specie nei punti attualmente più critici. Per raggiungere questo obiettivo tre almeno sono i capisaldi individuati: non fare dell'estirpazione dei vigneti l'asse della riforma, puntare su ristrutturazione e riconversione, salvaguardare le produzioni di qualità”.