Mondo

Aumentano i casi di allerta alimentare in Europa

L'Italia è uno dei Paesi più attivi nel network del sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (Rasff). Un terzo delle segnalazioni sono state classificate come "allerta", indicando un grave rischio per la salute

18 settembre 2019 | T N

La relazione del 2018 sull'uso del sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi pubblicata oggi mostra che lo scorso anno gli Stati membri hanno comunicato alla Commissione europea un totale di 3699 notifiche di rischi per alimenti o mangimi. Di queste, 1118 sono state classificate come "allerta", indicando un grave rischio per la salute per il quale gli operatori del settore alimentare o le autorità competenti hanno dovuto intervenire rapidamente. Le aflatossine nelle noci e il mercurio nel pesce spada sono stati i due problemi più frequentemente segnalati negli alimenti controllati ai confini dell'UE e sul mercato dell'UE. Come negli anni precedenti, solo una piccola percentuale delle notifiche del 2018 riguardava i mangimi (9%) e i materiali a contatto con gli alimenti (4%). Sempre nel 2018, un numero significativo di notifiche ha riguardato un'epidemia di Listeria monocytogenes di origine alimentare multipaese legata al mais congelato. Il RASFF è stato fondamentale per rintracciare e ritirare dal mercato i prodotti interessati.

Gli avvisi di allerta, che riguardano la circolazione di prodotti non sicuri sul mercato, sono aumentate del 19% rispetto al 2017, con il 13% in più di risposte da parte dei diversi Paesi. Calano gli avvisi di respingimento alle frontiere.

L'Italia è uno dei Paesi più attivi nel network, con 400 notifiche originali e oltre 750 notifiche di risposta.

Il commissario Vytenis Andriukaitis, responsabile della salute e della sicurezza alimentare, ha dichiarato: "Il 2019 segna il 40° anniversario del Rasff, riconosciuto a tutti, all'interno e all'esterno dell'UE, quale strumento fondamentale per garantire che gli alimenti immessi sul mercato dell'UE siano sicuri. La tracciabilità degli alimenti e, se necessario, la rapida rimozione delle merci dal mercato sono impegni che abbiamo nei confronti dei consumatori. L'accresciuta attività della rete Rasff, come dimostra la relazione di quest'anno, è una conferma della cooperazione rafforzata degli operatori del settore alimentare e delle autorità degli Stati membri, che costituisce un messaggio positivo per i consumatori".

Potrebbero interessarti

Mondo

La Turchia dell'olivo e dell'olio di oliva: meno innovazione di quanto si pensi

Nella campagna olearia 2024/2025 è stata la seconda produttrice mondiale di olio di oliva ma  si conosce poco una realtà olivicola così importante e che è meno evoluta di quanto si pensi ma con 920 mila ettari di superficie olivetata

01 luglio 2025 | 12:00

Mondo

Successo per i formaggi italiani al più antico concorso al mondo a Stafford

Per i due gruppi italiani lo score segna 10 medaglie d’oro, 3 d’argento e 3 di bronzo e una menzione speciale del direttore della giuria, Dai Williams riservata alla Burrata. Premi che spiccano tra gli oltre 5000 iscritti da diversi Paesi del mondo

30 giugno 2025 | 17:00

Mondo

Dcoop si prende Pompeian: ora controlla il mercato americano dell’olio di oliva

La cooperativa delle cooperative spagnole assume il controllo del principale marchio di olio di oliva negli Stati Uniti. Si concentra ancora di più il mercato nelle mani di pochi soggetti

28 giugno 2025 | 12:00

Mondo

Un focus sulla Spagna dell’olio di oliva: le sfide per il futuro

Il settore oleicolo spagnolo è composto da 400.000 olivicoltori, più di 1.700 frantoi, 1.500 confezionatori e 22 raffinerie. DCOOP e Oleoestepa sono gli attori di spicco della cooperazione olivicola iberica

27 giugno 2025 | 11:00

Mondo

Diminuisce il consumo di vino negli Stati Uniti

A maggio calo consistente dei consumi di vino italiano negli Usa. Una delle contrazioni più nette di un ultimo triennio sempre in perdita, che fa scendere i consumi nei primi 5 mesi dell’anno a -6,3% sia a volume che a valore

26 giugno 2025 | 15:00

Mondo

Un'altra annata di scarica per l'Argentina dell'olio di oliva

A 3,6 euro/kg neanche i produttori di olio di oliva in Argentina riescono a rientrare dei costi. Le aspettative di un decremento produttivo si verificano mentre i produttori in tutta l’Argentina affrontano notevoli difficoltà economiche

23 giugno 2025 | 12:00