Mondo

I consumatori tedeschi bocciano l'olio extra vergine di oliva che trovano nei supermercati

Secondo i risultati della rivista Oko Test gli oli in commercio in Germania sarebbero contaminati con pesticidi, plastificanti e residui di oli minerali. Promossi solo due oli sui venti esaminati

03 maggio 2019 | T N

La rivista Oko Test, noto magazine dei consumatori tedeschi, che esegue mensilmente valutazioni sui prodotti in commercio a maggio si è occupata di olio extra vergine di oliva, testando la qualità di questi prodotti non solo sotto il profilo legale ma anche per il tenore in alcuni inquinanti, come MOSH e MOAH, di cui Teatro Naturale aveva parlato qualche settimana fa.
Oko Test, ancor prima di entrare nel merito dei risultati, mette in guardia i consumatori tedeschi, affermando che “l'olio d'oliva è addirittura considerato il prodotto alimentare più contraffatto d'Europa. Non dappertutto, dove c'è scritto "extra vergine", c'è del buon olio. Il nostro test di 20 oli di oliva purtroppo lo conferma.”

Come detto la rivista ha acquistato venti oli presso supermercati, discount e negozi biologici, con range di prezzo che andavano da 2,39 euro a 13,2 euro. Dodici dei venti oli sotto esame erano dichiarati biologici.
Iniziamo col dire che quattro oli su venti non hanno superato il panel test e sono stati declassati dalla rivista tedesca da extra vergini a vergini di oliva. Gli oli bocciati provenivano due dalla Tunisia, uno dalla Spagna e l'ultimo era una miscela di oli comunitari di un noto marchio italiano, De Cecco.

La redazione ha fatto testare i prodotti da diversi laboratori per l'individuazione di sostanze nocive come pesticidi, plastificanti e residui di oli minerali.
“Con "buono" possiamo consigliare solo due oli di oliva: un prodotto convenzionale e un prodotto biologico.” dichiara la rivista tedesca. Si tratta di un olio biologico greco della cultivar Koroneiki, marchio Rapunzel, e di un olio IGP Toscano, convenzionale, a marchio Primoli.

Quasi la metà degli oli testati fallisce. In totale nove sono "inadeguati" o "insufficienti".
Il problema principale è la forte contaminazione da residui di olio minerale. E' stato rilevato anche il dibutilftalato in tre oli. L'Unione europea classifica questo plastificante come tossico per la riproduzione, motivo sufficiente per cui non dovrebbe essere presente negli alimenti.
Non è stato possibile dimostrare il contenuto considerevole di altri inquinanti, diversi da MOSH/MOA, presi in esame dai laboratori tedeschi. Si tratta di idrocarburi degli oli minerali, potenzialmente cancerogeni. Particolarmente preoccupante è la presenza di molti idrocarburi aromatici MOAH nella metà degli oli sotto esame. Più della metà degli oli contiene anche gli idrocarburi saturi MOSH/POSH. Il corpo deposita MOSH nel fegato, nei linfonodi, nella milza e nel tessuto adiposo.

I produttori o confezionatori di questi oli, interpellati da Oko Test, hanno cercato di minimizzare il problema, alcuni indicando che la presenza potrebbe essere anche naturale, derivando per esempio dalle cere delle olive.
Tuttavia, il laboratorio da incaricato dalla rivista tedesca esclude la possibilità che i MOSH/MOAH esaminati provengano dalla natura, perché il laboratorio ha separato gli idrocarburi naturali da quelli di origine petrolifera con un metodo complesso.

Secondo Oko Test, le olive entrano in contatto con l'olio minerale durante la raccolta negli oliveti e durante la produzione.
I MOAH può provenire da oli lubrificanti di macchine per la raccolta, nastri trasportatori di frantoi, motoseghe per la potatura degli ulivi, ma anche da pesticidi a base di olio di paraffina, polveri fini e gas di scarico.

Potrebbero interessarti

Mondo

Albania, Montenegro e Italia uniti nel nome dell'olio extravergine di oliva

Quattro terre dove l’olio diventa poesia e racconta le storie degli alberi e degli uomini, dei piatti e dei paesaggi che li uniscono. Ristoranti e Agriturismi sono ambasciatori del valore culturale, gastronomico e salutistiche dell’olio evo, con un ruolo educativo nei confronti dei consumatori

19 dicembre 2025 | 08:30 | Pasquale Di Lena

Mondo

Si annuncia una campagna olearia sotto le aspettative in Spagna?

Non si esclude che la produzione finale di olio di oliva in Spagna possa essere inferiore alla capacità prevista dalla Junta de Andalucía e dal Ministero dell'Agricoltura, a seconda di come la raccolta e le rese si evolverannbo nelle prossime settimane

18 dicembre 2025 | 10:00

Mondo

La produzione di olio di oliva portoghese diminuisce del 20%

La campagna del 2025 in Portogallo evidenzia la vulnerabilità del settore olivicolo a eventi meteorologici estremi, periodi prolungati di siccità e la crescente incidenza di incendi boschivi nelle zone agricole

16 dicembre 2025 | 16:00

Mondo

Aiuti per gli oliveti tradizionali siano fuori dalla PAC

Copa-Cogeca sta preparando una proposta unica per la riconversione dell’uliveto a livello europeo “che viene finanziato al di fuori dei bilanci della PAC, garantendo il sostegno a tutti i metodi di coltivazione dell’oliveto in particolare agli olivi di difficile meccanizzazione"

16 dicembre 2025 | 10:00

Mondo

I profumi dell'olio extravergine di oliva per migliorare le diverse tradizioni culinarie

Con un'ampia rappresentanza da parte di istituti di ricerca, esperti del settore e del COI, il seminario ha ribadito la rilevanza globale dell'olio extravergine di oliva e l'importanza della collaborazione internazionale nel promuovere la conoscenza, la qualità e l'apprezzamento dei consumatori

15 dicembre 2025 | 16:00

Mondo

La produzione di olio di oliva in Spagna già sfiora le 300 mila tonnellate

Nelle cisterne degli imbottigliatori solo 80 mila tonnellate di olio extravergine di oliva al 30 novembre. Le vendite sfiorano già le 100 mila tonnellate nel mese con scorte per 250 mila tonnellate, di cui 170 mila in Andalusia

12 dicembre 2025 | 10:00