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L'Italia sventa il blitz contro il panel test al Consiglio oleicolo internazionale
Nel corso del Comitato consultivo che si è tenuto al Cairo si sarebbe dovuto approvare un documento che avrebbe indebolito l'analisi organolettica. Causa della mancata approvazione un giallo su verbali contraffatti e contestati dall'Italia
26 aprile 2019 | T N
Sempre più internazionale e sempre più osservatori di nuovi paesi interessati a aderire all'accordo internazionale dell'olio di oliva e delle olive da tavola. E' il risultato positivo dei lavori dell'ultimo comitato consultivo del COI svoltosi al Cairo in Egitto. I lavori inaugurati da Ezz El Din Abu Steit, ministro dell'agricoltura egiziano e presidente di turno del COI (nella foto con il direttore Abdellatif Ghedira e il presidente del comitato consultivo Ali Ben El Hadj M’Barek) hanno registrato la partecipazione di diversi interventi di carattere scientifico e di manifestazioni di interesse verso le attività del COI.
George Svanidze, vice ministro della protezione dell’ambiente e dell'agricoltura della Georgia ha infatti tenuto una lettura sullo stato dell'olivicoltura del suo paese sottolineando più volte nel corso del suo intervento che la Georgia è fortemente orientata ad applicare l'accordo internazionale dell'olio di oliva e delle olive da tavola ed a chiedere l'adesione al Consiglio Oleicolo Internazionale.
I lavori hanno registrato un intervento dell'Università degli Studi Jaen che ha presentato gli sviluppi di un nuovo progetto orientato ad un mercato dell'olio di oliva plastic-free. Un progetto che sicuramente avrà bisogno di ulteriori approfondimenti, ma che ha già suscitato l'interesse della filiera mondiale dell'olio di oliva rappresentata nel comitato consultivo del COI.
La fase tecnica dei lavori del comitato è stata coordinata dal direttore esecutivo aggiunto Jaime Lillo che ha introdotto le relazioni dei capi unità, Abdelkrim Adi per la tecnica e ambiente; Mercedes Fernandez per la chimica e la ricerca, Ender Gunduz per l'economia e promozione. In apertura, i capi dipartimento Eduardo Muela, per gli affari legali, ha fornito un aggiornamento sullo stato dell'accordo internazionale dell'olio di oliva e delle olive da tavola; Mounir Fourati, delle relazioni internazionali, ha invece fornito un quadro sulle future adesioni all'accordo di nuovi paesi membri e di nuovi osservatori. Il direttore esecutivo aggiunto Mustafà Sepetci è intervenuto a chiusura degli interventi fornendo una sintesi dei lavori della costruzione del nuovo centro di documentazione mondiale dell'olivicoltura che fa capo all'Osservatorio compreso alcune informazioni sul passaggio dal vecchio al nuovo sito web del COI.
Sull'argomento panel test, il plenum del comitato consultivo ha ribadito sì la validità dello strumento di esame ma ha anche registrato l'esigenza di avere a disposizione più tempo per definire alcuni aspetti legati al rafforzamento di questo importante strumento di controllo. Sull'argomento, il direttore esecutivo Abdellatif Ghedira si è impegnato a portare al Consiglio di Marakesh una proposta per dare maggiore supporto al comitato consultivo perché lo stesso abbia più tempo e risorse al fine di formulare una proposta condivisa da sottoporre al Consiglio del COI di novembre 2019.
Fin qui la ricostruzione ufficiale del Consiglio oleicolo internazionale.
In realtà la mancata approvazione del documento sul panel test, a quanto risulta a Teatro Naturale, non sarebbe dovuta alla necessità di approfondimenti tecnici ma riguarderebbe la contestazione, da parte dell'Italia, del verbale del gruppo di lavoro sul panel test del Comitato consultivo del Coi che si era tenuto solo qualche settimana prima a Madrid.
Nel corso di quella discussione, infatti, le posizioni tra l'Italia e la Spagna sono risultate piuttosto distanti, in particolare riguardo la valenza legale del panel test. La Spagna, infatti, voleva che il panel test fosse insindacabile per 6-12 mesi dal rilascio del certificato. L'Italia invece affermava la necessità di un arbitrato del Coi nel caso di risultanze non omogenee tra comitati di assaggio ufficiali.
Il verbale, che teneva conto dello stallo, era stato redatto e approvato (nonché fotografato da parte dei componenti italiani del gruppo di lavoro), salvo trovarselo sostanzialmente modificato al momento della diffusione da parte del Segretariato esecutivo del Coi.
A quanto risulta a Teatro Naturale, soltanto alcuni capi dipartimento del Coi, unitamente a direttore esecutivo e direttori aggiunti, avrebbero avuto accesso al verbale per la formalizzazione e le traduzioni che sarebbero state decisamente meno fedeli di quanto approvato, tanto da arrivare alla contestazione formale da parte dell'Italia, con conseguente decisione del direttore esecutivo Abdellatif Ghedira di rimandare l'approvazione del documento al prossimo autunno.
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