Mondo 14/02/2019

Abbassamento dell'acidità dell'olio extra vergine d'oliva: se ne riparlerà nel 2025

Abbassamento dell'acidità dell'olio extra vergine d'oliva: se ne riparlerà nel 2025

La proposta di abbassare l'acidità dell'olio extra vergine di oliva da 0,8% a 0,5% avrà tempi molto lunghi, quasi decennali. L'iter delineato ne farà slittare l'applicazione al prossimo International Agreement on Olive Oil and Table Olives, la cui revisione non è neanche all'ordine del giorno


Ad un workshop organizzato da una delle principali organizzazioni delle associazioni olearie delle aziende italiane: Unaprol e anche dalla Coldiretti, una richiesta per una nuova categoria di olio extravergine di oliva è stata presentata dal presidente di Unaprol, David Granieri.

L'idea è quella di ridurre il livello di acidità dell'olio extravergine di oliva dallo 0,8% allo 0,5% per garantire un olio di qualità superiore e contrastare meglio le frodi. Per frenare questo fenomeno, Unaprol chiede la difesa e il rafforzamento dello standard commerciale del Coi, che regola la valutazione organolettica, o panel test.

"La richiesta di una nuova classificazione degli oli di oliva potrebbe essere esaminata nell'ambito delle procedure previste dal prossimo Accordo internazionale sull'olio di oliva e le olive da tavola", ha dichiarato Abdellatif Ghedira, direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale. "Lo standard del Coi è uno strumento in continua evoluzione per rispondere alle esigenze del mercato e alle richieste di trasparenza e rispetto dei consumatori. Una proposta deve essere presentata ufficialmente al Consiglio dei Membri affinché il Segretariato Esecutivo possa prendere le misure necessarie per studiare la questione nel prossimo Accordo internazionale sull'olio d'oliva e le olive da tavola".

Stando alle dichiarazioni del direttore esecutivo del Coi, quindi, la procedura per abbassare l'acidità dell'olio da 0,8% a 0,5% è particolarmente complessa, ma soprattutto lunga.

Vediamo in sintesi gli step:

- la proposta deve essere presentata al Consiglio dei Membri da uno Stato (es. l'Italia) oppure attraverso un dibattito e una proposta del Comitato consultivo del Coi

- il Consiglio dei Membri deve calendarizzare la discussione politica generale e dare mandato al Segretariato Esecutivo di studiare la questione

- il Segretariato Esecutivo dovrà quindi studiare la questione e proporre la soluzione nell'ambito del prossimo accordo internazionale sull'olio di oliva e le olive da tavola

Va ricordato che l'attuale International Agreement on Olive Oil and Table Olives (presentato il 9 ottobre 2015) è in vigore dal 1 gennaio 2017 e ancora in corso di ratifica da parte di numerosi Paesi membri del Coi. La cadenza con la quale l'International Agreement on Olive Oil and Table Olives viene aggiornato è circa decennale, ragion per cui, stando alle parole del direttore esecutivo del Coi, ragionevolmente si può dire che nesuna decisione verrà assunta prima del 2025.

di T N