Mondo

Ora l'olivicoltura spagnola pensa alla biodiversità

Dopo aver spinto per anni su un modello industriale di olivicoltura, ora la Spagna fa i conti con i primi problemi ambientali, dovuti anche ai cambiamenti climatici. Solo il 2% degli olivicoltori ritiene possibile perseverare nel puro modello produttivistico

10 agosto 2018 | T N

Ora la Spagna si butta sulla biodiversità e sulla sostenibilità ambientale.

Dopo aver promosso per diversi piani olivicoli nazionali un modello iperproduttivistico ed aver creato la regione più olivetata al mondo: l'Andalusia, ora si cerca di risolvere i problemi che questo sistema ha generato.

Secondo il preambolo del progetto di ricerca Life Olivares Vivos, l'olivicoltura iberica rischia seriamente a causa dei cambiamenti climatici poiché è alto il tasso di erosione del suolo e basso il tasso di biodiversità nelle aree olivetare, così esponendo a maggiori rischi fitoiatrici.

Il progetto di ricerca, coordinato da Seo/Birdlife, è stato avviato in una ventina di aziende agricole dimostrative in varie zone della Spagna e mira a introdurre sistemi agronomici sostenibili, come l'inerbimento almeno interfila, e la creazione di bordature che possano favorire la creazione di agroecosistemi più complessi.

Ma quanti olivicoltori spagnoli potrebbero seguire le indicazioni che giungeranno da questo progeto di ricerca?

Fino al 94%, secondo un'indagine condotta su un campione di 640 olivicoltori di Jaén, Cordoba, Siviglia, Malaga, Granada e Almeria, ma ad alcune condizioni, ovvero che i nuovi sistemi contribuiscano a migliorare la redditività e siano sostenuti attraverso la Pac, ma solo dopo che i risultati del progetto dimostrino l'efficacia del metodo.

Molto alta la percentuale di agricoltori disposta a migliorare gli spazi improduttivi (fossi, capezzagne, vie poderali...) rivegetandoli con specie autoctone, sia erbacee che arbustive. A questa percentuale elevata si aggiunge un altro 20% che sarebbe disposto a sviluppare queste azioni solo quando saranno disponibili i risultati del lavoro di recupero della biodiversità intrapreso da Olivares Vivos in una ventina di aziende agricole dimostrative (l'indagine è stata effettuata all'inizio del progetto).

La percentuale si avvicina al 90% se si garantisce che tali modifiche avranno un impatto sulla loro redditività.

Se poi vi fossero compensazioni finanziarie, ad esempio attraverso il sostegno della politica agricola comunitaria (Pac), la percentuale salirebbe al 94%.

Gli olivicoltori sono insomma preoccupati di lasciare la strada vecchia per la nuova sconosciuta, pur ritenendo insoddisfacente il modello creato: solo il 2% degli intervistati continuerebbe a scommettere sulla gestione produttivista attualmente in atto.

La maggior parte degli agricoltori è inoltre consapevole del fatto che la fauna selvatica negli oliveti è diminuita. Infatti, il 69% degli intervistati ritiene che l'oliveto stia attraversando una crisi ambientale che ha causato una forte perdita di biodiversità.

Potrebbero interessarti

Mondo

Nasce l'associazione delle Donne dell'Olio di Jaen

Le Donne dell'Olio di Jaen hanno un duplice scopo: rafforzare la presenza femminile nel settore e trasformare queste professioniste in riferimenti pubblici, non solo per altre donne, ma anche per i loro colleghi maschi

23 dicembre 2025 | 15:00

Mondo

L'allarme dell'Università di Jaen sul crollo dei prezzi dell'olio d'oliva

Secondo i ricercatori di Jaen il calo dei prezzi non è giustificato dalla situazione del mercato, ma piuttosto dalla gestione delle aspettative nel settore e dalla mancanza di coordinamento dei produttori

22 dicembre 2025 | 09:00

Mondo

Albania, Montenegro e Italia uniti nel nome dell'olio extravergine di oliva

Quattro terre dove l’olio diventa poesia e racconta le storie degli alberi e degli uomini, dei piatti e dei paesaggi che li uniscono. Ristoranti e Agriturismi sono ambasciatori del valore culturale, gastronomico e salutistiche dell’olio evo, con un ruolo educativo nei confronti dei consumatori

19 dicembre 2025 | 08:30 | Pasquale Di Lena

Mondo

Si annuncia una campagna olearia sotto le aspettative in Spagna?

Non si esclude che la produzione finale di olio di oliva in Spagna possa essere inferiore alla capacità prevista dalla Junta de Andalucía e dal Ministero dell'Agricoltura, a seconda di come la raccolta e le rese si evolverannbo nelle prossime settimane

18 dicembre 2025 | 10:00

Mondo

La produzione di olio di oliva portoghese diminuisce del 20%

La campagna del 2025 in Portogallo evidenzia la vulnerabilità del settore olivicolo a eventi meteorologici estremi, periodi prolungati di siccità e la crescente incidenza di incendi boschivi nelle zone agricole

16 dicembre 2025 | 16:00

Mondo

Aiuti per gli oliveti tradizionali siano fuori dalla PAC

Copa-Cogeca sta preparando una proposta unica per la riconversione dell’uliveto a livello europeo “che viene finanziato al di fuori dei bilanci della PAC, garantendo il sostegno a tutti i metodi di coltivazione dell’oliveto in particolare agli olivi di difficile meccanizzazione"

16 dicembre 2025 | 10:00