Mondo

I cambiamenti climatici sull'agricoltura potrebbero mutare gli scenari geopolitici

Global warming e desertificazione non saranno neutrali ma sfavoriranno alcune aree, e paesi, e favoriranno altri territori, e nazioni. La Russia potrebbe divenire un colosso agricolo-alimentare mondiale, soprattutto per i cereali. In pericolo tutta l'Africa

15 settembre 2017 | T N

Il consumo delle riserve naturali della terra è raddoppiato negli ultimi 30 anni, con un terzo delle terre del pianeta gravemente degradate. Ogni anno perdiamo 15 miliardi di alberi e 24 miliardi di tonnellate di terreno fertile.

I piccoli agricoltori, le donne e le comunità indigene sono i più vulnerabili, data la loro dipendenza dalle risorse terrestri, aggravata dall'esclusione dalle infrastrutture e dallo sviluppo economico, secondo il rapporto The Global Land Outlook presentato dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione (UNCCD).

Attualmente, più di 1,3 miliardi di persone sono intrappolate in terreni agricoli degradanti, il che aumenta drasticamente la concorrenza per servizi ecosistemici cruciali come cibo, acqua ed energia.

Con l'esaurirsi della disponibilità di terreni sani e produttivi e la crescita demografica, la concorrenza si sta intensificando, sia per la terra all'interno dei paesi che a livello globale.

Con l'aumentare della concorrenza, ci sono vincitori e vinti.

Oltre 250 milioni di persone sono direttamente colpite dalla desertificazione e circa un miliardo di persone in oltre cento paesi sono a rischio.

Tra questi non vi è la Russia, attualmente Paese emergente e parte dei Brics, che potrebbe divenire un nuovo colosso mondiale agro-alimentare.

Secondo il Ministero dell'agricoltura statunitense, la Russia ha esportato nell'ultimo anno 31,5 milioni di tonnellate di cereali, contro i 27,8 milioni dell'anno precedente. La sua produzione cerealicola, quest'anno potrebbe raggiungere le 80 milioni di tonnellate, contro le 73 dell'anno passato, con un potenziale nuovo incremento dell'export.

Grazie al global warming e al recupero dei terreni agricoli non più coltivati dopo la caduta dell'Unione sovietica, la Russia potrebbe imporsi come nuovo colosso mondiale, al pari di Usa e Canada, con la differenza che mentre Stati Uniti e Canada dovrebbero soffrire gli effetti della siccità, la Russia ne beneficerebbe. Secondo Bloomberg: “...la Russia inonderà i mercati asiatici, avviando l'export verso la Nigeria, il Bangladesh e l'Indonesia. Il principale vantaggio in questo caso sarebbe il prezzo più basso del grano russo rispetto a quello europeo e americano...”. L'autorevole testate economica si azzarda ad affermare che “il grano sostituirà gli idrocarburi come fonte principale di profitto in Russia.”

Energia e cibo sono state le leve principali del soft power delle grandi superpotenze mondiali negli ultimi cento anni.

Potrebbero interessarti

Mondo

No al fondo unico per la nuova Pac

Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Portogallo e Slovacchia dicono no alla proposta di un fondo unico nel prossimo bilancio a lungo termine in cui includere fondi agricoli e di coesione

19 novembre 2025 | 13:00

Mondo

Le inondazioni tagliano i raccolti di riso

Secondo l'Università di Stanford l'intensificazione di precipitazioni estreme può amplificare le perdite di produzione a meno che le regioni vulnerabili non adottino varietà di riso più resilienti

19 novembre 2025 | 10:00

Mondo

La campagna olearia in Andalusia comincia davvero dopo le piogge

ASAJA Córdoba invita a moderare l'entusiasmo sulle possibilità che le piogge di nizio novembre possano aver cambiato lo scenario ma potrebbero portare a una campagna molto più progressiva e organizzata

18 novembre 2025 | 12:00

Mondo

Il costo dei disastri naturali nel mondo agricolo: 99 miliardi di dollari all'anno

Dalla siccità e dalle inondazioni ai parassiti e alle ondate di calore marine: ecco tutti i disastri naturali che stanno interrompendo la produzione di cibo, i mezzi di sussistenza e la nutrizione della popolazione mondiale

18 novembre 2025 | 11:00

Mondo

Campagna olearia ancora ferma in Spagna a ottobre: prodotte 41 mila tonnellate di oli di oliva

Prosegue senza sosta un buon ritmo di vendite per l'olio di oliva dalla Spagna mentre si aspettano offerte migliori da Portogallo e Tunisia, con importazioni ridotte ai minimi. La produzione cresce del 20% a ottobre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente

17 novembre 2025 | 16:00

Mondo

L'olivo è simbolo di pace: ce n'è un gran bisogno nel mondo

Piantare un ulivo a Hiroshima non è solo un gesto simbolico ma un impegno concreto verso il futuro. L’ulivo è un messaggio di pace che parla la lingua universale della vita

17 novembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena