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Per la California il glifosato è cancerogeno
L’Office of Environmental Health Hazard Assessment ha annunciato che il 7 luglio il glifosato sarà aggiunto alla lista delle sostanze chimiche che possono provocare il cancro. In Europa raggiunte 1,3 milioni di firme perchè la Commissione metta al bando l'erbicida
06 luglio 2017 | T N
Dal 7 luglio 2018 sugli alimenti provenienti da derrate agricole trattate con glifosato sarà obbligatorio l'indicazione in etichetta, ma solo in California.
Sarà l'effetto più visibile della decisione presa dall'Office of Environmental Health Hazard Assessment dello Stato americano.
Infatti dal 7 luglio prossimo il gifosato, noto erbicida utilizzato in tutto il mondo, verrà inserito alla lista delle sostanze chimiche che possono provocare il cancro.
A nulla è servito il fatto che la Monsanto abbia citato in giudizio lo Stato all'inizio di quest'anno per impedire l’inserimento del suo erbicida nella lista. La conferma è arrivata dopo che la notizia che non è stata concessa una proroga nonostante l’appello contro la Proposition 65, la proposta di legge sul tema, presentato dalla Monsanto.
La battaglia ora si sposterà nei tribunali e la Monsanto vuole evitare di arrivare alla fatidica data del 7 luglio 2018, quando diventerà obbligatorio indicare sui prodotti l'uso di glifosato, utilizzato in California dal 1975.
Intanto, contro il glifosato, l'Iniziativa dei cittadini europei (Ice), lanciata pochi mesi fa da un gruppo di associazioni ambientaliste e non solo, ha raccolto 1,32 milioni di firme contro il glifosato. Un milione e ottantamila sono state quelle ottenute online, cui si sono aggiunte le 237 mila raccolte materialmente a banchetti sparsi in tutta Europa.
Ora le firme sono state inviate per la convalida in ciascuno dei Paesi membri.
"L'Italia ha dato un suo importante contributo con oltre 73 mila firme, superando di molto il quorum di 54 mila necessarie in appena quattro mesi di campagna: è merito dei cittadini che si sono mobilitati e delle organizzazioni che hanno aderito alla campagna", dice Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione StopGlifostato, che raccoglie 45 sigle associative.
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