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Record nell'export di olio di oliva spagnolo negli ultimi sette mesi
Produzione finale dell'olio di oliva iberico sotto le 1,3 milioni di tonnellate, con l'export salito a 573 mila tonnellate. Frenano invece i consumi domestici a 297 mila tonnellate. Praticamente inesistente l'importazione, ferma a 63 mila tonnellate
30 maggio 2017 | T N
Gli ultimi dati del Ministero dell'agricoltura spagnolo mettono in evidenza le problematicità del sistema olivicolo-oleario iberico.
La campagna olearia appena chiusa, infatti, ha segnato un deciso calo, con una produzione di 1,279 milioni di tonnellate, ovvero circa 200 mila tonnellate in meno delle previsioni della vigilia. Tutta colpa del meteo inclemente, che ha rallentato la raccolta, ma anche della minor resa, fermatasi al 19,72% ovvero 0,83 punti inferiore al dato della scorsa annata.
Preoccupa, quindi, il calo dell'8,5% della produzione rispetto alla campagna olearia precedente, anche perchè la richiesta di olio di oliva resta sostenuta.
Dall'ottobre 2016 all'aprile 2017 la Spagna ha venduto 573 mila tonnellate di olio di oliva, un volume in crescita del 29% rispetto all'anno precedente e del 20% rispetto alla media degli ultimi quattro anni.
In difficoltà, invece, il mercato interno che, nello stesso periodo ha fatto segnare una flessione del 10% rispetto alla scorsa annata e del 5% rispetto alla media delle ultime quattro stagioni per complessivi 297 mila tonnellate.
Inesistenti le importazioni, ferme a 63 mila tonnellate.
Nel complesso la Spagna ha venduto, fino ad aprile 2017 870 mila tonnellate di oli di oliva, con una media mensile di 82 mila tonnellate destinate all'export e 42 mila al mercato interno.
Le giacenze complessive dichiarate dal Ministero dell'agricoltura iberico sono di 576 mila tonnellate nei frantoi e 199 mila tonnellate presso raffinerie, centri di stoccaggio e imbottigliatori, quindi complessive 775 mila tonnellate.
All'inizio della nuova campagna olearia, che in spagna tradizionalmente apre a novembre, mancano sei mesi.
Se le vendite proseguissero con il ritmo dei primi sette mesi, i consumi si attesterebbero a 744 mila tonnellate, ovvero le scorte sarebbero praticamente azzerate.
Tradizionalmente, però, la commercializzazione di olio di oliva nei mesi estivi subisce una battuta d'arresto, facendo prevedcere stock per 150-200 mila tonnellate, appena sufficienti per garantire la continuità con la nuova campagna olearia.
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