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No alle indicazioni geografiche protette Manzanilla sivigliana e Gordal sivigliana

Il Ministero dell'agricoltura andaluso ha dato via libera, l'11 maggio scorso, a due indicazioni geografiche per olive da mensa ma una parte della filiera olivicola si oppone. E' scontro in Spagna sull'utilizzo dei nomi delle varietà e sull'utilizzo di “sivigliano”

11 novembre 2016 | R. T.

Il Ministero dell'agricoltura iberico, su pressione da parte del mondo agricolo, ha dato il proprio via libera all'iter per l'approvazione delle indicazioni geografiche protette “Manzanilla sivigliana” e “Gordal sivigliana”.

Le denominazioni delle due IGP in fieri, quindi, contengono sia il nome di una cultivar di oliva sia quello di una località.

L'utilizzo di sivigliana, che tradizionalmente, non si riferisce al solo alla località andalusa ma anche a un processo di produzione delle olive da mensa, ha fatto infuriare l'associazione iberica dei produttori ed esportatori di olive da tavola (Asemesa) che ha formalizzato la propria opposizione di fronte all'Alta Corte andalusa.

Prima ancora di partire per Bruxelles, insomma, la battaglia per l'ottenimento delle due IGP si combatterà nelle aule dei tribunali.

Due le motivazioni alla base dell'opposizione di una parte della filiera.

Le due varietà menzionate, Gordal e Manzanilla, non sono solo coltivate nell'area di Siviglia, e all'interno dei confini della nuova IGP, ma in una regione molto più ampia. Impedire l'utilizzo dei nomi delle due varietà a produttori che legittimamente la coltivano e la producono mina l'esercizio dell'attività d'impresa.

Anche l'utilizzo dell'indicazione geografica “sivigliano” è messa sotto accusa. Infatti esiste, ed è ormai entrato nella prassi e nel linguaggio comune, la tecnica di produzione delle olive “alla sivigliana”. Tale processo è ben identificato e appare su numerosi testi tecnici e scientifici. I produttori che volessero mettere in etichetta di aver prodotto le proprie olive da mensa “alla sivigliana” se ne troverebbero impediti poiché tale nome appartiene a una IGP. Anche in questo caso sarebbe minato il libero esercizio d'impresa.

Oltre le motivazioni di tipo giuridico, sollevate di fronte all'Alta Corte, l'associazione ritiene che le IGP proposte non soddisfino i requisiti posti da Bruxelles e che la richiesta delle IGP serva solo a mascherare deficit strutturali dell'olivicoltura da mensa sivigliana.

Oltre all'opposizione di fronte all'Alta Corte l'associazione Asemesa ha fatto sapere al Ministero dell'agricoltura che farà valere le proprie ragioni anche a Bruxelles.

L'iter per le IGP “Manzanilla sivigliana” e “Gordal sivigliana” è dunque tutto in salita. Una situazione che ricorda da vicino la polemica e la battaglia per un'ipotetica DOP “Taggiasca” in Liguria.

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