Mondo
L'Italia è il secondo principale importatore di olio d'oliva tunisino
La Tunisia è il principale paese produttore al di fuori dell'Unione europea e l'olio d'oliva è fonte di reddito per il 60% degli agricoltori tunisini che stanno riscoprendo il valore di questa coltura. Il 35% degli olivi nel Paese hanno meno di cinque anni
07 luglio 2016 | T N
La storia dell'olivicoltura tunisina è lunga, come spiega il Coi. Una storia millenaria ma l'olivo ha sempre vissuto in una dimensione famigliare e di autoconsumo. Da qualche anno, però, l'olivicoltura si sta espandendo, assumendo un ruolo centrale nell'economia agricola tunisina.
Oggi il 16% della superficie olivicola mondiale è tunisina, 800 milioni di alberi, il 35% dei quali ha meno di cinque anni, il 54% tra 20 e 70 anni, mentre il 15% ha più di 70 anni.
L'olivicoltura tunisina soffre della carenza d'acqua, con evidenti problemi di alternanza di produzione, visto che solo il 5% della superficie olivicola è irrigua. Un problema sentito visto che il 95% dell'olivicoltura tunisina è in aree semi aride o desertiche.
Le principali varietà del Paese, concentrate nel nord, sono Chetoui, Sayali e Gerboui. Nel nord della Tunisia la densità di piantagione media è di 100 piante per ettaro. Più ci spostiamo verso sud e più cambia il profilo varietale con Chemlali e Queslati che dominano il centro della Tunisia, con 50-60 piante/ettaro di densità. Nel sud le principali varietà sono Zalmati, Zarrari e Chemali, con densità anche solo di 17 alberi ad ettari.
Il 60% degli agricoltori tunisini si occupano di coltivazione dell'olivo per un totale di 30-40 milioni di ore di lavoro all'anno.
I frantoi attivi in Tunisia sonno circa 700, 15 le raffinerie, 10 gli impianti per produrre olio di sansa e 10 gli impianti di imbottigliamento.
La crescita dell'olivicoltura Tunisia sta nei numeri, con 79 mila tonnellate prodotte nel 1965 per passare al massimo storico della 340 mila nel 2014/15 mentre la media delle ultime dieci campagne indica 176 mila tonnellate di produzione.
A seguito della crescita produttiva la Tunisia ha dovuto pensare a come vendere l'olio. Oggi esporta quasi l'80% della produzione nazionale.
I principali mercati di sbocco dell'olio tunisino sono la Spagna (36%), l'Italia (32%), gli Stati Uniti (16%), la Francia (4%) e il Portogallo (4%).
Ormai la Tunisia va considerata come una potenza olearia nel mondo mediterraneo e una realtà in assoluta crescita e sviluppo.
Potrebbero interessarti
Mondo
Il prezzo di un ettaro di oliveto in Spagna varia da 3716 a 27052 euro

Aumentano di più i prezzi degli oliveti irrigui piuttosto che in asciutto che mantengono comunque il loro valore. I prezzi più bassi nella Comunità autonoma di Aragona e quelli più alti in Andalusia
13 agosto 2025 | 12:00
Mondo
Calo della produzione di olio di oliva in Spagna del 30-40%

Le temperature estreme sostenute, superiori ai 38 gradi Celsius per diversi giorni consecutivi, rappresentano gravi tensioni termiche nell’oliveto, soprattutto nelle aziende agricole in asciutto, che non hanno irrigazione di supporto
11 agosto 2025 | 11:00
Mondo
Un nuovo gruppo di lavoro europeo per l'olio di oliva tra Italia, Spagna, Portogallo e Grecia

L'Europa deve consolidare sempre di più il proprio primato di grande produttrice ed esportatrice agroalimentare tutelando le filiere di qualità, investendo sulla sostenibilità e l'innovazione tecnologica ma ci troviamo di fronte alla "distruzione della politica agricola comune dopo 50 anni" secondo Dario Nadella, capogruppo S&D alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo
06 agosto 2025 | 12:00 | Alberto Grimelli
Mondo
Una campagna di controllo straordinario sull'olio di oliva andaluso

L'obiettivo delle azioni è garantire una concorrenza leale e leale dai mercati e garantire la difesa dei consumatori, verificando che gli oli di oliva analizzati siano conformi alle normative applicabili per la loro commercializzazione
06 agosto 2025 | 10:00
Mondo
Il futuro dell’umanità tra le zampe degli insetti commestibili?

Tenebrio molitor e Alphitobius diaperinus (larva e verme della farina), Locusta migratoria, Acheta domesticus (grillo domestico): gli insetti commestibili sono un concentrato di nutrienti, ricchi di proteine, minerali, acidi grassi buoni (persino l’oleico, oltre il palmitico e il linoleico), vitamine come A, B12, E e fibre (la chitina dell’esoscheletro).
05 agosto 2025 | 14:00
Mondo
Una campagna da 500 mila tonnellate per le olive da tavola spagnole

Buono stato fisiologico degli oliveti e i frutti che sono generalmente a un buon grado di maturazione, con buon calibro e senza parassiti e malattie, quindi gli operatori affrontano il nuovo raccolto con un certo tono di ottimismo.
05 agosto 2025 | 13:00