Mondo

Per proteggere l'agricoltura dai cambiamenti climatici serve un'alleanza globale

Nel corso della sessione dell'Onu dedicata all'ambiente è stata annunciata la nascita della Global Alliance for Climate-Smart Agriculture che già riunisce venti paesi e un quarto della produzione mondiale di cereali. 10,2 miliardi dollari nei prossimi 10 anni per studi e nuovi approcci dedicati all'agricoltura ecocompatibile

26 settembre 2014 | T N

Nel corso della sessione dell'Assemblea delle Nazioni Unite dedicata all'ambiente e ai cambiamenti climatici molto risalto è stato dato ala necessità di proteggere 500 milioni di agricoltori oggi molto esposti ai fenomeni meteorici estremi.

E' nata così la Global Alliance for Climate-Smart Agriculture che già riunisce 20 paesi, 30 organizzazioni globali che, insieme, rappresentano milioni di agricoltori, un quarto della produzione mondiale di cereali, 43 milioni di persone denutrite e il 16% delle emissioni di gas effetto serra di origine agricola.

L'obiettivo di questa nuova alleanza è di arrivare ad aumenti sostenibili delle produzioni agricole e dei redditi dei contadini associati alla riduzione o eliminazione delle emissioni di gas effetto serra dovuti al settore primario. Il tutto accompagnato da un miglioramento qualitativo del cibo disponibile e delle buone tecniche agronomiche atte a garantire sicurezza alimentare per tutti.

Con la domanda di cibo destinata ad aumentare del 60% entro il 2050, le pratiche agricole devono adattarsi per affrontare la sfida della sicurezza alimentare per un mondo abitato da 9 miliardi di persone, riducendo le emissioni.

A guidare questo percorso virtuoso, per una volta, non ci sarà né l'America né l'Europa né l'Asia ma l'Africa.

"L'Africa è un esempio per l'intera Terra e l'Africa Climate-Smart Agriculture Alliance contribuirà a garantire che il settore agricolo possa continuare ad essere un motore di crescita economica e di sviluppo sociale per tutto il nostro popolo, anche a fronte del cambiamento climatico” ha detto Nkosana Dlamini-Zuma, presidente dell'African Union.

Entro il 2015 sarà istituita l'omologa americana, ovvero la North American Climate-Smart Agriculture Alliance. Walmart, McDonald e Kellogg si sono già impegnate ad aumentare la quantità di cibo provenienti da agricoltura sostenibile. L'impegno di queste grandi aziende potrebbe espandere notevolmente l'utilizzo di pratiche agricole sostenibili. Walmart, per esempio, è la catena di supermercati alimentari più grande del mondo e vende 70 milioni tonnellate di cibo all'anno. McDonald acquista il 2% della carne bovina del mondo.

Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e la Banca Mondiale ha annunciato che il 100% dei loro portafogli di investimento agricolo, per circa 11 miliardi dollari, sarà destinato solo a progetti di sostenibilità, contenimento dei gas serra e lotta ai cambiamenti climatici.
Il Gruppo sulla Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR) stanzierà 10,2 miliardi dollari nei prossimi 10 anni per studi e nuovi approcci dedicati all'agricoltura ecocompatibile. Altre organizzazioni hanno già annunciato altrettanti investimenti nella ricerca, tra cui il Forum globale sulla ricerca agricola (GFAR), il Global Research Alliance for Agriculture (GRA), il Fertilizer Development Center International (IFDC) e diverse organizzazioni europee che hanno costituito il Climate-Smart Agricolture Booster. Infatti anche se agricoltori, pescatori, boscaioli e allevatori di bestiame si stanno già adattando ai cambiamenti climatici utilizzando le conoscenze indigene e tradizionali, in molti casi l'adattamento richiede politiche d'investimento e modifiche che consentano agli agricoltori di gestire il rischio, previsioni meteo affidabili e un uso migliore delle risorse naturali disponibili. Risulta indispensabile, per esempio, ridurre i livelli di metano emessi durante l'allevamento e di fuliggine per la bruciatura dei sarmenti e delle stoppie.

Questi annunci e promesse su clima, agricoltura e alimentazione rispondono all'appello del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon per contenere l'aumento della temperatura globale a meno di due gradi Celsius grazie a una sinergia di azioni che prevedono la riduzione delle emissioni, lo spostamento degli investimenti, incrementando le tasse per le attività inquinanti, rafforzando la resilienza e la mobilitazione conjtro i cambiamenti climatici.

Potrebbero interessarti

Mondo

L'inerbimento dell'olivo e il rischio di incendi

I regolamenti richiedono il mantenimento della copertura vegetale senza lavorazione del suolo al fine di accedere agli ecoschemi della PAC, che impediscono pratiche agronomiche di base come l'interramento dei residui vegetali

14 giugno 2025 | 11:00

Mondo

100 mila firme contro l'espianto di 4000 ettari di oliveti in Spagna

L'espianto dei 42.600 alberi di olivo previsto a Lopera rappresenta una perdita stimata di 2 milioni di chili di olive e 400.000 litri di olio all’anno, un quarto dell'economia locale. Il 5% della Spagna sud orientale occupata da impianti fotovoltaici

13 giugno 2025 | 09:00

Mondo

Lo stato dell’allegagione dell’olivo in Spagna e gli attacchi di Prays oleae

La piena fioritura si ritrova solo a Granada mentre l’allegagione è avvenuta dappertutto. Previsto un aumento delle temperature nei prossimi giorni mentre la tignola dell’olivo preoccupa a Malaga, Siviglia e Cordoba

12 giugno 2025 | 11:00

Mondo

Il 18% dei ristoratori dell'Andalusia usa ancora l'ampolla per l'olio di oliva

Dopo più di mille ispezioni in ristoranti nel 2024, la Junta de Andalucìa ha lanciato intanto una nuova campagna di ispezione nel settore ospedaliero, con particolare attenzione all’uso improprio delle bottiglie di olio di oliva

11 giugno 2025 | 09:00

Mondo

Produzione mondiale di olio di oliva in discesa del 10% secondo l’USDA nel 2025/26

Il Dipartimento per l’Agricoltura americano prevede che la produzione mondiale di olio di oliva supererà di poco i 3 milioni di tonnellate, con diminuzione della produzione in Europa, Tunisia e Turchia

09 giugno 2025 | 14:00

Mondo

Masterclass Coldiretti, Unaprol e Ice per far scoprire ai giapponesi i segreti dell’olio di oliva Made in Italy

L'export di olio extravergine di oliva italiano in Giappone è arrivato a sfiorare il valore di 130 milioni di euro, in aumento del 56% rispetto all’anno precedente, confermando un trend crescente

07 giugno 2025 | 15:00