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Olio di oliva escluso, al momento, dalle nuove restrizioni russe sulle importazioni

Secondo l'agenzia Ria-Novosti, la lista dei prodotti di cui è vietato l'import in Russia da Usa ed Ue comprende carne, prodotti lattieri e ortofrutta.  Al momento escluso l'olio di oliva di cui abbiamo esportato circa 4.500 tonnellate nel 2012 per una quota di mercato del 23%

07 agosto 2014 | T N

In base alle prime indiscrezioni fornite dall'agenzia russa Ria-Novosti l'olio di oliva non sarebbe tra i prodotti agroalimentari sotto "embargo".

Si tratta di una fortuna per il nostro Paese, visto che nella lista della spesa l’olio viene subito dopo il vino e prima dei formaggi.

Il Ministero della salute russo raccomanda l’uso dell’olio di oliva e le qualità “medicamentose” del prodotto trovano una conferma dal fatto che in Russia in molte farmacie venga venduto e lo si venda bene. La sua maggiore diffusione è frenata dai costi molto elevati rispetto all’olio di semi e al fatto che per tradizione in cucina i russi utilizzano burro e olio di semi di girasole. Attualmente il consumo procapite annuo di olio in generale è pari a 10 kg, di questi quello dell’olio di oliva è pari a 195-200 grammi.

L’Italia, con circa 4.500 tonnellate di olio nel 2012, occupa il secondo posto come paese fornitore in Russia di oli di oliva vergini. Il prodotto targato made in Italy ha registrato una progressione del 15% rispetto al 2011 e detiene una quota di mercato pari al 23%.

Questa però resta l'unica nota positiva.

L'impatto economico delle restrizioni sarà forte per la nostra economia agricola e agroalimentare. Il presidente Putin ha imposto per un anno "restrizioni e divieti sulle operazioni economiche straniere che comportano l'importazione in russia di particolari tipi di prodotti agricoli, materiali grezzi e alimenti provenienti da paesi che hanno deciso di imporre sanzioni economiche" contro la Russia.

Secondo il portavoce del servizio federale di ispezione veterinaria e fitosanitaria, "saranno vietati tutti i prodotti alimentari provenienti dagli Stati Uniti" e "l'ortofrutta proveniente dall'Unione europea". s

Secondo dati dell'ismea, l'Italia nel 2013 ha esportato verso la Russia prodotti ortofrutticoli per 72,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 93,6 milioni del 2012. la tendenza al ribasso si è confermata quest'anno: nel primo quadrimestre 2014, l'export ortofrutticolo italiano è stato di 25 milioni di euro, contro i 30,6 dello stesso periodo del 2013.

La Commissione europea ha espresso "rammarico" per le misure assunte dalla Russia, ribadendo la propria posizione sull'annessione della Crimea e riservandosi  di assumere le contromisure più appropriate.

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