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Gli extra vergini da pochi Yen sbancano in Giappone. E la qualità?

Sfatiamo un mito: l'olio d'oliva in Giappone non costa fortune. Non dappertutto comunque. E' possibile anche acquistarlo, come in Italia, per quattro soldi

05 maggio 2014 | Antonio G. Lauro

Nei recenti giorni, dedicati in Giappone all'olio extravergine di oliva di qualità, sono stato ospitato quale Panel Leader designato dalla Regione Calabria e dall'ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) alla manifestazione internazionale "Olive Japan 2014".

La partecipazione al concorso, conclusosi il 27 aprile con un grande successo per l'olio extravergine italiano di alta qualità, è stata per me la ghiotta occasione per visitare ancora la terra del "Sol Levante".

Nei pochi ritagli di tempo, che la serratissima settimana dell'olio metteva a disposizione di noi giudici, non sono mancate le visite a supermercati e department store cittadini, utili per "tastare" il polso alle produzioni olearie in vendita in terra nipponica e delle quali si vocifera spesso senza cognizione di causa.

Tanti, forse troppi, i miti sfatati nel corso delle dette brevi "incursioni".

Si parla di un mercato giapponese esclusivo, ricco, attento alla qualità ed agli aspetti salutistici e nutrizionali degli alimenti, per dirlo in una parola, gente di "bocca buona". D'altronde quando si parla di pesce crudo (o sashimi, nell'idioma locale), di noodles, sushi roll o di nigiri, la qualità sensoriale è evidente ed è subito apprezzabile, anche da palati meno "evoluti", quali quelli di noi occidentali.

Ma questo, giuro, non me lo sarei mai aspettato: Olio Extravergine di Oliva (o almeno così dichiarato in etichette, visto che non ho avuto l'ardire di assaggiare queste produzioni), a costi molto bassi (prima delusione) e, spesso, a prezzo più contenuto degli omologhi grassi "da seme" (seconda e definitiva delusione).

E dei prezzi esorbitanti di cui si vocifera in giro? Quei prezzi di 20/30 euro nostrali per bottiglia da 500 ml?

Beh, anche quelli ci sono, ma introvabili nei comuni supermarket, preda esclusiva delle più fornite "Olioteche" e nella disponibilità di pochi. Proprio così, "Olioteche", con l'insegna scritta in un probabilistico italiano.

Ma torniamo ai prezzi.

In un comune supermercato del centro di Tokyo, un Extra Virgin Olive Oil costi tra i 513 yen (€ 3,60) ed i 1.008 yen (poco più di € 7,00 per una bottiglia da litro) contro un prezzo variabile tra 615 e 802 yen (sempre per una bottiglia da litro) nel caso di olio da seme (€ 4,30 e € 5,65 rispettivamente); mentre l'Olioteca, le zone gourmet o i mercati rionali, offrono un prodotto "Olio Extravergine di Oliva", a prezzi nettamente superiori (tra 1.600 e 2.000 yen/250 ml = € 11,00 - 14,00/250 ml).

Cosa dire a riguardo?
1- Che la globalizzazione, come si può vedere negli esempi citati, esiste e con questa dobbiamo sempre fare i conti, sia che si tratti di olio extravergine di oliva tipico o biologico, o di un prodotto "normale", sia che si tratti di Europa o di Giappone.
2- Che confondere il consumatore con troppe informazioni, spesso in contrasto tra loro, sugli oli da olive e le varie categorie merceologiche, spesso "inventate", genera confusione in Italia, immaginiamoci in un mercato meno maturo quale quello giapponese, dove le prime importazioni risalgono "solamente" ai primi anni '90 del secolo scorso.
3- Che le favole, non esistono.

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