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Grandi potenzialità per l'olio d'oliva italiano in Russia

L’Italia, con circa 4.500 tonnellate di olio nel 2012, occupa il secondo posto come paese fornitore in Russia di oli di oliva vergini. Il prodotto targato made in Italy ha registrato una progressione del 15% rispetto al 2011 e detiene una quota di mercato pari al 23%

28 novembre 2013 | C. S.

Nei primi mesi del 2013 si è registrato un rallentamento, in parte riconducibile ad un effetto “contagio” dall’Eurozona. Le stime più recenti prevedono per l'anno in corso una crescita del PIL russo minore del 3%. Sono i dati che emergono dal seminario sul mercato mondiale dell’olio di oliva che Unaprol tiene a Mosca nell’ambito del primo contratto di filiera dell’olio extra vergine di oliva siglato con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L’iniziativa si volge in coincidenza con il Vinitaly Russia e la collaborazione di Veronafiere.

Protagonisti di questa anteprima gli oli extra vergini di oliva a marchio FAI e delle aziende: Redoro Frantoi Veneti di Grezzana (VR), Società Agricola Trevi il Frantoio di Trevi (PG), Oleificio Guglielmi di Andria (BAT), Oleificio Cooperativo Paladino di Palo del Colle (BA); Lucchi e Guastalli (La Spezia) e Accademia Olearia (Alghero). L’obiettivo è quello di sensibilizzare verso un prodotto di diversa e di alta qualità buyer e stampa specializzata attraverso degustazioni guidate dei diversi profili sensoriali.

I consumatori russi sono attratti dai prodotti unici e di qualità. In questo contesto, vi sono buone possibilità per gli oli extra vergini di oliva italiani, riconosciuti universalmente per il valore aggiunto conferito dall’origine made in Italy. In una recente indagine tra i consumatori moscoviti risulta che oltre il 40% di essi associa al termine gustoso i prodotti enogastronomici di provenienza italiana e per il 25% quello italiano è prodotto di alta qualità. Nella lista della spesa l’olio viene subito dopo il vino e prima dei formaggi ma il mercato russo è difficile da conquistare perché ha un territorio molto vasto dove convivono diverse etnie. Ottantanove “distretti federali” che si suddividono in 21 repubbliche autonome; 37.000 km di coste dal Pacifico all’Artico e una popolazione di circa 140 milioni di abitanti tra russi, tartari, ucraini, baschiri, kazaki ed altre etnie minori. Anche se le aspettative di vita rimangono basse: 60 anni per gli uomini, 73 anni per le donne la popolazione russa è molto giovane: il 71.8% si trova infatti nella fascia fra i 15 e i 64 anni.

Il piano Unaprol per la Russia punta ad incrociare questo target di consumatori attraverso azioni di sensibilizzazione. 800 ristoranti della capitale, tra i quali oltre un terzo acquista periodicamente prodotti di alta qualità e tra questi: olio extra vergine di oliva, vino e formaggi.

Il ministero della salute russo raccomanda l’uso dell’olio di oliva e le qualità “medicamentose” del prodotto trovano una conferma dal fatto che in Russia in molte farmacie venga venduto e lo si venda bene. La sua maggiore diffusione è frenata dai costi molto elevati rispetto all’olio di semi e al fatto che per tradizione in cucina i russi utilizzano burro e olio di semi di girasole.

Attualmente il consumo procapite annuo di olio in generale è pari a 10 kg, di questi quello dell’olio di oliva è pari a 195-200 grammi. Per questo motivo Unaprol, insieme ad altri partner sta studiando un nuovo grande progetto di promozione, sensibilizzazione e di commercio nel mercato russo al quale pensa di affiancare anche il mercato cinese.

La tappa 2013 di Vinitaly Mosca conclude, intanto, il programma di promozione Unaprol - Mipaaf del contratto di filiera dell’olio di oliva che ha visto come partner per circa quattro anni sui mercati esteri il marchio Vinitaly e l’organizzazione di Veronafiere associata al marchio I.O.O% alta qualità italiana di Unaprol.

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