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Un faro sulle frodi alimentari. Il Parlamento europeo decide d'indagare
Un consumatore europeo ha 260 più probabilità di morire per influenza che non a causa di un alimento adulterato. A essere colpito è dunque il portafoglio e in tempi di crisi le truffe aumentano poiché “il rischio di essere scoperti è piccolo ma il guadagno è grande”. I prodotti a rischio? Olio d'oliva, pesce e cibi biologici
30 ottobre 2013 | T N
Il Parlamento europeo decide di guardare più in profondità il settore agroaliemntare. A farlo non è la Commissione agricoltura ma quella sulla salute e sicurezza alimentare.
Un rapporto redatto dall'on. Esther de Lange comincia col mettere i puntini sulle i, evidenziando le pecche del sistema europeo, tutto concentrato sulla sicurezza alimentare ma che poco o nullka ha fatto a proposito di frodi.
Il sistema di allarme rapido (Rasff) si è rivelato efficace in molte occasioni, come nell'ultimo caso dello scandalo della carne equina, ma è del tutto impotente se pensiamo alle frodi.
L'on. Esther de Lange è ancora più tagliente quando sottolinea che il legislatore europeo, finora, non ha mai neanche previsto una definizione comune e comunitaria di frode alimentare.
Se, dunque, in tema di salute pubblica si è fatto molto, tanto che un cittadino europeo ha 260 probabilità in più di morire per influenza che non per un'intossicazione alimentare, le frodi nel mondo alimentare crescono, alimentate dalla crisi, poiché “il rischio di essere scoperti è piccolo ma il guadagno è grande”.
L'unica linea guida generale in tema di frodi si trova nel regolamento 178/2002 che nei principi generali spiega che l'etichettatura, la pubblicità, la presentazione e il confezionamento “non devono fuorviare i consumatori”.
In termini pratici si tratta di un principio con scarsa applicazione perchè “il numero di controlli in questo settore è estremamente limitato. Come conseguenza il fenomeno delle frodi resta in gran parte inosservato.”
E' dunque difficile, secondo il rapporto, stimare la portata delle frodi alimentari nell'Unione europea ma il fenomeno, sulla base di una serie di studi e informazioni in possesso della Commissione sulla salute e la sicurezza alimentare, sarebbe in aumento.
Secondo lo studio di Spink e Moyer, citato da Esther de Lange, i prodotti più a rischio contraffazione sono, in ordine di importanza:
1) olio d'oliva
2) pesce
3) cibi biologici
4) latte
5) cereali
6) miele e sciroppo d'acero
7) caffè e tè
8) spezie
9) vino
10) succhi di frutta
La complessità e il carattere transfrontaliero della catena alimentare, in combinazione con l'attenzione predominante sulla sicurezza alimentare e il carattere nazionale dei controlli, fa sì che aumenti il rischio frodi.
Il guadagno dei truffatori “è ulteriormente rafforzato da sanzioni spesso inefficaci”, spesso molto basse e con grandi differenze tra gli stati dell'Ue.
La crisi alimentare sta acuendo il fenomeno, anche per la pressione, da parte della Grande Distribuzione, di avere cibi a costi sempre inferiori.
“Anche se la salute pubblica e la sicurezza alimentare rimangono una priorità assoluta, si suggerisce che la Commissione e gli Stati membri ampliano la loro attenzione, con politiche e controlli che includano anche le frodi” raccomanda il rapporto, che poi fornisce una serie di indicazioni pratiche-applicative.
In particolare, secondo l'autrice, è necessario definire ciò che costituisce frode alimentare: una definizione chiara e armonizzata.
In secondo luogo, gli Stati membri dovrebbero cooperare di più attraverso l'Europol alle indagini transfrontaliere. In terzo luogo, i controlli ufficiali dovrebbe mirare anche a combattere le frodi alimentari, anche attraverso un approccio più “poliziesco” degli organi di controllo. Inoltre dovrebbe essere istituito l'obbligo giuridico, per gli operatori del settore alimentare, di riferire alle autorità competenti di comportamenti fraudolenti.
Infine il rapporto suggerisce di raddoppiare le sanzioni a carico dei frodatori, istituendo un regime di aumenti in ragione della quantità commercializzata, fino al ritiro della licenza/autorizzazione nel caso di trasgressioni ripetute.
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