Mondo
Bufera su McDonald's: usava ammoniaca per legare la carne degli hamburger
Il processo, che non riguardava l'Italia, denunciato da Jamie Oliver: solo il 15% di carne bovina, il resto erano scarti uniti da idrossido di ammonio, utilizzato anche per sanificare il preparato
12 ottobre 2013 | Ernesto Vania
McDonald's ha dovuto tornare sui suoi passi e tornare a una formulazione più naturale per gli hamburger, così come ormai fatto da anni da Burger King e altre catene di fast food americane.
Grazie a un'indagine di Jamie Oliver è infatti stato possibile scoprire che solo il 15% della carne che componeva l'hamburger era di bovino, il resto erano scarti di macello uniti da idrossido di ammonio.
A sconvolgere l’opinione pubblica e le associazioni dei consumatori statunitensi proprio l’utilizzo di ammoniaca, sostanza altamente nociva. Senza contare la presenza di scarti di macello (tendini, ossa e cartilagini) e altre parti che potrebbero finire con il compromettere la salute umana, poiché, potenzialmente contaminate dalle feci delle bestie macellate, rintracciabili, oltre che negli hamburger McDonald’s, nel 70% della carne venduta nei supermercati Usa.
McDonald's Italia ha tenuto a precisare che gli hambuerger venduti in Italia sono di 100% di carne bovina nazionale.
Non si tratta, tuttavia, di carne di elevata qualità. Nel corso dell'operazione trasparenza si è infatti venuto a sapere che viene usato il quarto anteriore di vacche a fine carriera.
Già di per sé, il quarto anteriore è la parte meno nobile di un'animale che, a fine della carriera, ha uno scarsissimo valore commerciale.
Basti pensare che i quarti posteriori di questi animali, forniti dalla società Inalca di Piacenza, sono utilizzati dalle grandi industrie alimentari o dalle catene di supermercati per preparare ripieni o altri alimenti a base di carne macinata.
Potrebbero interessarti
Mondo
La produzione di olio di oliva in Spagna già sfiora le 300 mila tonnellate
Nelle cisterne degli imbottigliatori solo 80 mila tonnellate di olio extravergine di oliva al 30 novembre. Le vendite sfiorano già le 100 mila tonnellate nel mese con scorte per 250 mila tonnellate, di cui 170 mila in Andalusia
12 dicembre 2025 | 10:00
Mondo
Gli olivicoltori spagnoli reclamano più controlli sull’olio di oliva tunisino
I frantoi e le aziende tunisine che esportano in Spagna dovrebbero fornire la stessa documentazione di tracciabilità richiesta agli operatori nazionali, oltre a garantire il rigoroso rispetto della legislazione spagnola
11 dicembre 2025 | 16:00
Mondo
Più controlli alle frontiere europee per garantire la sicurezza alimentare
Previsto un monitoraggio più rigoroso delle merci e dei paesi non conformi, con una frequenza dei controlli aumentata. Verrà istituita una task force UE dedicata per rendere più efficienti i controlli sulle importazioni
11 dicembre 2025 | 12:00
Mondo
L'Italia dell'olio di oliva non riesce a sfondare in Cina
Alla Spagna quasi l'88% delle importazioni di olio di oliva in Cina contro meno del 9% dell'Italia. A Pechino, Shanghai e Guangzhou, l'acquirente appartiene a un segmento socioeconomico elevato, con un interesse per i prodotti gourmet e sani
10 dicembre 2025 | 11:00
Mondo
Commissario Hansen annuncia nuovo piano europeo sulle Indicazioni Geografiche
Il nuovo piano prevederà una serie di misure e linee di investimento dedicate al sistema delle Indicazioni Geografiche, con l’obiettivo di espandere il valore economico e culturale delle IG e dare piena attuazione al Regolamento 2024/1143
09 dicembre 2025 | 16:00
Mondo
Olive oil shot: il drink con extravergine che spopola su TikTok
La nuova moda che sta dilangando sul social più giovane al mondo, TikTok, è l'olive oil shot, ovvero la moda di bere di un bicchierino di olio extravergine di oliva la mattino al digiuno. Niente alcol ma un rituale di benessere
09 dicembre 2025 | 11:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati