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No ad accordi notturni dell'ultima ora sulla Pac

Ancora distanti le posizioni tra i vari paesi europei sulla politica agricola comunitaria. Ciolos spinge per un accordo politico, De Castro frena

01 giugno 2013 | T N

Cosa ne sarà della politica agricola comunitaria?

Una domanda nient'affatto banale anche perchè la riunione informale del Consiglio agricolo, il 27 maggio scorso a Dublino, non è stata affatto decisiva, nonostante l'ottimismo di Dacian Ciolos.

"A questo stadio, nulla impedisce ai ministri dell'agricoltura dell'Ue di giungere al consiglio di giugno ad un accordo politico su tutti i punti in discussione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC): neppure la mancanza di una decisione finale sul quadro finanziario UE 2014-2020" ha dichiarato il commissario Ue.

Per il commissario europeo la sessione ministeriale di Dublino, benché informale, è stata "essenziale" in quanto ha messo a confronto i ministri dell'agricoltura europei con i rappresentanti del Parlamento.

Ed è proprio il Parlamento europeo, in questo momento, a frenare.

"I relatori e tutto il team negoziale del Parlamento compiranno qualsiasi sforzo pur di raggiungere un accordo" entro la fine di giugno sulla Politica agricola comune 2014-2020, ma "il risultato finale dovrà essere ragionevole e soddisfacente". E' quanto dichiarato dal presidente della commissione Agricoltura Paolo De Castro. "Nonostante gli avanzamenti, non abbiamo raggiunto alcun accordo sulle questioni di maggior peso", spiega De Castro.

Nel suo intervento Paolo De Castro ha sottolineato soprattutto il ruolo e il peso del Parlamento europeo nel nuovo modello di codecisione sancito dal Trattato di Lisbona: "so come sia un'abitudine del Consiglio rimandare gli argomenti più problematici alle fasi conclusive dei negoziati e alla fine, dopo una lunga sessione notturna, il Presidente esausto presenta il compromesso alla stampa e al pubblico. Non è così che si procede nei negoziati con il Parlamento europeo. Non funziona. Dobbiamo piuttosto risolvere le questioni più importanti nelle prossime settimane."

Ma quali sono i punti cruciali del negoziato? Giovanni La Via, capodelegazione del Pdl al Parlamento Ue e relatore sul regolamento orizzontale della Pac li enumera così: quadro finanziario pluriennale, pagamenti diretti e greening.

Altri temi cruciali per l'Italia sono poi stati affrontati dal Ministro De Girolamo.

"Sulla questione della convergenza interna sono convinta che la proposta del Consiglio e la controproposta del Parlamento europeo vadano nella giusta direzione. Per questo motivo chiediamo alla Commissione di tenerne conto. Credo che un appiattimento eccessivo dei pagamenti erogati ai nostri agricoltori, con l'obiettivo di pervenire a valori uniformi al 2019, penalizzerebbe settori specializzati e che hanno investito molto in termini strutturali e occupazionali" ha dichiarato Nunzia De Girolamo. "Sul tema dei pagamenti accoppiati - ha aggiunto il Ministro De Girolamo - ci troviamo davanti a una questione particolarmente delicata perché essi costituiscono un'opportunità di sostegno per questi settori che hanno problematiche specifiche, in determinate aree geografiche, e che sono prive di alternative produttive e occupazionali". Il Ministro De Girolamo ha, inoltre, raccomandato sia al Parlamento, che alla Commissione che al Consiglio l'urgenza di un quadro normativo in materia di associazioni e interprofessioni. "È necessario un migliore quadro giuridico - ha spiegato - finalizzato al rafforzamento della figura dell'agricoltore e all'aggregazione dell'offerta" .

 

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