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I Gas sono superati. Il futuro è dei farmer market take away
L'iniziativa ha il duplice obiettivo di agevolare l'accesso a cibi locali e salutari e di favorire l'instaurarsi di un equo rapporto tra produttore e consumatore. Un esperimento di successo in Francia
05 gennaio 2013 | Graziano Alderighi
In Francia, nel dipartimento della Gironda, che comprende Bordeaux, sono nati i Drive Fermier. Si tratta di un'interessante iniziativa, sotto l'egida della locale Camera di Commercio, per l'acquisto di prodotti agricoli locali in maniera semplice, veloce e conveniente.
Superata l'idea del farmer market, dove occorre pur recarsi per fare compere. Superato anche il modello dei Gas, ovvero Gruppi di acquisto solidale, che rendono necessario tempo e condivisione per gli acquisti.
Il futuro è internet, devono aver pensato i francesi, e allora perchè non sfruttare un mezzo tipicamente global in funzione molto local?
Il funzionamento del sistema è molto semplice. I potenziali acquirenti, visitando un sito web, possono scoprire i prodotti disponibili all'inizio della settimana ed effettuare gli ordini, con relativo pagamento on line gestito dalla Camera di Commercio, entro il mercoledì sera. Il venerdì successivo sarà poi possibile ritirare i prodotti ordinati presso i punti indicati, strategicamente posti lungo le arterie di maggiore percorrenza.
Hanno già aderito all'iniziativa una ventina di aziende agricole locali che mettono a disposizione settimanalmente più di 200 prodotti agricoli (frutta, verdura, carne, pollame, vino latticini ecc.).
Sicurezza nelle transazioni, gestite da un ente pubblico, semplicità nella scelta e nella gestione dell'approvvigionamento settimanale, ritiro comodo durante il ritorno dall'ufficio. Minima perdita di tempo e massima efficienza a condizioni convenienti. In termini di prezzi infatti la regola è chiara: non devono essere superiori a quelli dei prodotti venduti direttamente in fattoria.
Al momento sono due i punti aperti, uno a Eysines presso Bordeaux e l’altro a Chateaux dei Iris a Lormont, ma l’intenzione è quella di aprirne molti altri a breve.
Oltre agli indubbi benefici economici dell'iniziativa, per produttori e consumatori, vi sono anche risvolti salutistici che le istituzioni hanno ben considerato. E’ infatti dimostrato che nelle zone dove l’accesso ai cibi più salutari è limitato il tasso di obesità e il numero di patologie cardiovascolari nella popolazione sono significativamente superiori.
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