Mondo

Confagricoltura: accordo Ue-Marocco penalizza Europa e Italia

14 febbraio 2012 | C. S.

In vista del dibattito in corso da oggi, in seduta plenaria, al Parlamento europeo, che porterà giovedì 16 febbraio all’ordine del giorno l’approvazione dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ed il Marocco, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha inviato a tutti i parlamentari europei una lettera, sollecitando una loro particolare attenzione sull’argomento. L’accordo, infatti, che prevede misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli, trasformati, il pesce ed i prodotti della pesca, desta molte preoccupazioni in Confagricoltura, per le conseguenze negative che la sua applicazione avrebbe sul nostro sistema agricolo ed agroalimentare. Già dalle prime analisi effettuate dal centro studi dell’Organizzazione, è emerso chiaramente che l’accordo è ben più favorevole al Marocco che all’Europa, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ortofrutta e che, all’interno dell’Europa, risulta più vantaggioso per le produzioni dei Paesi continentali piuttosto che per quelle dei Paesi mediterranei. Il presidente di Confagricoltura, nella lettera inviata ai parlamentari europei sottolinea che, se l’accordo venisse approvato, verrebbero fortemente ridotti o eliminati i dazi doganali, in particolare per le produzioni orticole, frutticole ed agrumicole. Il che significa che alcuni prodotti tipici del nostro Paese provenienti dal Marocco potrebbero entrare nel mercato europeo a condizioni più competitive di quelle attuali. Allo stesso tempo, tra le merci prodotte in Europa ed esportate verso il Marocco per le quali l’accordo prevede di mantenere l’applicazione di dazi vi sono prodotti come l’olio extravergine di oliva, le carni ed i salumi, che diventerebbero meno competitivi di quelli provenienti da Paesi terzi. “E’ noto - scrive il presidente Guidi - e ribadito anche da atti del Parlamento Europeo, che il costo del lavoro in Marocco è molto più contenuto di quello medio europeo, ed in particolare di quello italiano, e che nel Paese l’applicazione dei diritti fondamentali ha ancora molte lacune e non ci sono garanzie che la sicurezza alimentare sia basata su principi e procedimenti del tutto analoghi ai nostri”. “Si tratta - conclude la lettera - di un’ipotesi di accordo oggettivamente squilibrata e che certo non salvaguarda i principi di reciprocità delle condizioni produttive, che devono necessariamente essere alla base di qualsiasi intesa, bilaterale e non, voglia fare l’Unione Europea con i Paesi terzi. Reciprocità che garantisce la possibilità di competere, con pari condizioni di concorrenza, agli operatori economici di ciascun Paese”.

Potrebbero interessarti

Mondo

Stabilizzazione dei prezzi dell'olio di oliva in Spagna: il governo ha un piano

Ritiro obbligatorio dell'olio di oliva in Spagna quando il volume delle scorte iniziali più la stima della produzione supera il 120 per cento della media degli ultimi sei anni. Il plauso di Jaen all'iniziativa governativa

18 settembre 2025 | 16:00

Mondo

Quasi tutti sicuri e non adulterati gli oli di oliva in commercio negli Stati Uniti

Sono 190 i prodotti, prelevati dagli scaffali statunitensi e canadesi, di cui sono stati analizzati i parametri di purezza. Quasi tutti regolari ma i consumatori dovrebbero sempre ricordare che un prezzo insolitamente basso può essere un campanello d’allarme

18 settembre 2025 | 14:00

Mondo

La Commissione agricoltura dell'Europarlamento in visita in Italia

Gli europarlamentari hanno visitato, tra le altre cose, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, l'Ente Nazionale Risi e il sito di produzione del Parmigiano Reggiano, parlando di innovazioni, nuove tecnologie e agricoltura intelligente

18 settembre 2025 | 11:00

Mondo

Spreco alimentare nella UE: un conto da oltre 130 miliardi di euro

Ogni anno, circa 60 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate nell'Unione europea. Si tratta di circa 130 kg per abitante. Le famiglie generano oltre la metà dei rifiuti alimentari nell'UE

16 settembre 2025 | 10:00

Mondo

Le opportunità del mercato cinese per l’olio di oliva

L'olio d'oliva in Cina è venduto principalmente nei supermercati e negli ipermercati e nei negozi tradizionali. Per quanto riguarda il canale online rappresenta l’11,8% delle vendite al dettaglio

16 settembre 2025 | 09:00

Mondo

Solo 235 mila tonnellate di olio di oliva nei frantoi spagnoli

Vendite ad agosto ancora alte a 120 mila tonnellate, scorte totali appena superiori alle 400 mila tonnellate. Febbrile attesa per la stima della fine di settembre sulla produzione di olio di oliva in Andalucía

15 settembre 2025 | 14:00