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Organizzazioni olivicole e SOS in cerca di un accordo

Dopo il fallito tentativo di acquisire una parte del capitale del colosso iberico, i sindacati cercano un'altra via per condizionare le scelte e salvare l'olivicoltura spagnola

22 gennaio 2011 | Ernesto Vania

Il segretario generale di UPA-Jaén, Agustín Rodríguez, ha detto la scorsa settimana che l'organizzazione ha avviato negoziati con SOS per raggiungere un accordo di collaborazione commerciale per conseguire l'"obiettivo comune" di un'espansione dei mercati per l'olio di oliva.

Agustín Rodríguez ha anche fatto il punto del settore dell'olio di oliva nel corso del 2010, un anno in cui gli agricoltori di Jaen hanno perso 300 milioni di euro a causa delle basse quotazioni, ragion per cui il lavoro del sindacato UPA si concentrerà, per il futuro, sulla creazione e il rafforzamento delle strutture di mercato per garantire la redditività del prodotto.

In questo quadro si inserisce proprio il dialogo che l'organizzazione ha avuto con il "primo gruppo oliandolo nel mondo".
Il dialogo si sta sviluppando in collaborazione con un gruppo di impianti oleari e cooperative. "Dobbiamo sviluppare sinergie con imprese che si impegnano fortemente per aprire nuovi mercati nei paesi terzi, come SOS sta facendo", ha osservato il segretario di UPA.

Si tratterebbe di un accordo strategico in vista del prossimo futuro, perchè, come ha sottolineato Rodríguez, entro questo decennio la produzione di olio d'oliva in Spagna dovrebbe raggiungere i due milioni di tonnellate.

"Siamo all'inizio dei negoziati. Non vi è nulla di concreto o chiuso, ma penso di poter dire che avremo quasi sicuramente un accordo vantaggioso per entrambe le parti e nell'interesse di questa provincia e l'olivo, "ha detto Rodriguez.

Il segretario Generale ha evidenziato che "sarebbe in linea di principio un accordo commerciale, anche se potrebbe riguardare anche altri aspetti. Il nostro nemico non è SOS ma l'abuso di posizione dominante nella distribuzione organizzata. Una simile posizione può provocare anomalie nella formazione del prezzo, ed è ciò che vogliamo contrastare, anche attraverso un attivo dialogo con SOS.” ha concluso Rodriguez.