Libri 17/12/2011

Libri sotto l’albero di Natale. Da regalare, da regalarsi

Libri sotto l’albero di Natale. Da regalare, da regalarsi

Non c’è altro da fare che far circolare cultura, soprattutto in questi tempi grami, con poche prospettive sul futuro. Una sana lettura aiuta a ritemprare lo spirito, e la pausa delle festività ci permette di ripensare l’anno appena trascorso guardando avanti. A voi tutti buon Natale, buon 2012


Mauro Corona, Come sasso nella corrente, Mondadori

Dai boschi che Mauro Corona ci ha insegnato ad ascoltare e ad amare si leva in questo romanzo una voce nuova, per molti versi inaspettata, a tratti dolente ma non per questo meno energica. Questo libro è il mémoire di un'infanzia negata, segnata da brutalità e miseria, di una vita scandita dai ritmi implacabili della natura, delle sue necessità, delle sue catastrofi, e insieme un canto di struggente dolcezza sulla possibilità di salvare sempre, in mezzo alla fatica di vivere, dignità, umanità e anche profonda tenerezza. Mauro Corona racconta la storia di un uomo coraggioso fino all'ultimo giorno, dell'amore impossibile, delle mani che conoscono il legno e la roccia, del tempo che passa e delle parole che - a volte - sono in grado di fermarlo. Un romanzo di straordinaria intensità che segna, nella produzione di Corona, un vero momento di passaggio. Come la "Cuna dei morti che piangono" narrata nelle ultime pagine, è la fessura stretta in cui il senso di un'esistenza converge ma da cui nascono, come germogli a primavera, nuove mirabili storie da narrare intorno al fuoco.

 

Andrea Vitali, Zia Antonia sapeva di menta, Garzanti

"Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli ospiti della casa!" Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro. Allora come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito quell'odore, invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta? Ernesto conosce bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente. Certo meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia di salumiere. Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote, un po' per pudore, aveva deciso di trasferirsi all'ospizio. Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo enigma. Forse è l'indizio di qualcosa di più grave. A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio. Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.

 

AA. VV., Un Natale in giallo, Sellerio

Difficile dire se i personaggi dei libri godano davvero di vita propria o se questa sia solo una semplificazione ad effetto. Però, quando è ben ideato, il protagonista di una serie di romanzi costringe lo scrittore a rispettare la sua personalità come qualcosa di oggettivo. Alleati del personaggio, in questa sua resistenza all'autore, siamo noi lettori che ai personaggi ci leghiamo, quando li sentiamo convincenti e vogliamo condividerne la vitalità. Gli investigatori di questa antologia di racconti gialli sono personaggi di grande successo, fissi nel ricordo dei lettori per essere protagonisti di storie poliziesche in cui l'elemento personale è fondamentale. In queste nuove avventure, più che l'intreccio, è la persona di ciascuno di loro che costituisce il fulcro della narrazione. Sono certamente alle prese con intrighi e crimini: è nella loro natura. Ma la curiosità sta soprattutto nel vederli impegnati con se stessi, a sistemare la loro vita quotidiana, a fare i conti con i loro tic, le loro idiosincrasie, le loro paure, e soprattutto con l'ambiente in cui vivono. Come banco per questa dura prova s'è eletto il Natale. La ricorrenza più significativa e densa per tutti e anche per loro. I giorni in cui ci si sente molto soli o troppo in compagnia e, più che in tutti gli altri giorni, ognuno è portato a darsi pensiero di se stesso. Com'è il loro Natale, il Natale dei nostri investigatori, è la storia che racconta questo libro.

 

Laura Bosio, Le notti sembravano di lune, Longanesi

Caterina Guerra è solo una bambina, vive in una piccola città della pianura, vicino a un fiume che ama, e ha un sogno: diventare un ciclista, come i campioni del Giro. Ma lei non sa, o preferisce ignorare, che per le donne in quel periodo, gli anni del boom, è quasi impossibile diventare ciclisti. Caterina ama la sua città, che vede come un palazzo principesco: i viali sono lunghi corridoi, le piazze enormi anticamere, le case altrettante stanze. Certo, non tutto è perfetto. Per esempio l'appartamento in cui abita, angusto e periferico rispetto alle sue fantasie, però aperto su cortili, orti e strade che portano al fiume e che sono le sue vie di fuga. E, di fronte alla casa, la fabbrica, dove suo padre lavora come caporeparto: un lavoro di cui è orgoglioso ma che non lo rallegra, come la vita familiare, e di cui la sera si sfoga in un modo strano e fantasioso. E c'è la madre: bella, inquieta, ambiziosa, eccessiva in tutto e a volte violenta, che si avvicina e si allontana come uno squalo. E poi, uno strano fatto: il modo con cui il padre la osserva: tutti dicono che si somigliano come gocce d'acqua, ma lui pare l'unico a metterlo in dubbio. Fino a quel 1964, quando Caterina si trasferisce in una nuova casa più grande e quel mondo, prodigioso e terribile come ogni infanzia, bruscamente si interrompe...

 

Marco Vichi, La forza del destino, Guanda

E' la primavera del 1967. Passata l'alluvione di novembre, Firenze comincia a rinascere. Bordelli, indagando sull'omicidio di un ragazzino, si è scontrato con i poteri occulti della massoneria ed è stato costretto alla resa con un "messaggio" molto chiaro: lo stupro di Eleonora, la giovane commessa con cui aveva intrecciato una relazione appassionata, e una lista con i nomi di tutte le persone a lui care. Per proteggere i suoi amici si è dimesso dalla polizia. Ha finalmente venduto la casa di San Frediano e si è trasferito in campagna... ma il destino gli offre l'occasione di fare giustizia, e Bordelli non si tira indietro: sarà una delle sue avventure più emozionanti.

 

Vittorio Salvati e Paola Cerana, Il diario proibito di Adamo & Eva, Edizioni Sabinae

La storia si svolge in un elegante appartamento del quartiere Parioli di Roma dove, in una gradevole notte di primavera, un gruppo di amici s'incontra e comincia un originale gioco di società che mette in discussione le trame delle più importanti opere letterarie del mondo. Uno dei dieci invitati, cinque uomini e cinque donne dai nomi stravaganti, sorprende tutti annunciando d'essere in possesso di un misterioso manoscritto, firmato in prima persona da Adamo ed Eva. Si tratta di un diario, in cui i due protagonisti raccontano la loro versione dei fatti in una forma alquanto disinibita ma, nella sostanza, tesa a conciliare la versione biblica con le più ardite teorie evoluzionistiche. La cena, le scabrose rivelazioni del manoscritto e le reazioni che esse scatenano tra i convitati, costituiscono il cuore di questo libro. Un cuore che tenderà a catturare anche il lettore che si ritroverà, prima o poi, a dialogare anche lui con gli altri ospiti e, soprattutto, con Adamo ed Eva.  


Jael McHenry, La cucina degli ingredienti magici, Corbaccio

Solo in cucina Ginny riesce a esprimere se stessa e a ritrovare i sapori di una vita che dopo la morte dei genitori le sembra diventata incomprensibile. E mentre dai fornelli si leva il profumo corposo e piccante della zuppa della nonna, davanti le appare il fantasma della nonna stessa che le sussurra una frase sibillina: Non lasciarglielo fare. Chissà che cosa voleva dire, chissà se ha a che fare con il fatto che la prepotente sorella maggiore di Ginny vuole vendere la casa. Una casa che ha ancora tanti segreti da svelare...

 

Jean Giono, Le anime forti, Neri Pozza

E la metà del Novecento, in un piccolo borgo della campagna francese: la servitù al castello di Percy trascorre la notte a vegliare il defunto padrone e, come puntualmente accade in quest'angolo sperduto della Francia, a banchettare e a sparlare liberamente. Tra sussurri e imprecazioni, allusioni e pettegolezzi, spicca la voce di Thérèse, ottantanove anni, un marito e tre figli ormai persi, tre nuore che detesta e dei nipoti che la lasciano indifferente. La sua vita è stata una lunga catena di eventi da raccontare e di personaggi da rievocare, perfetti per una fredda e lunga notte di veglia... Tutto comincia nel lontano 1882 quando Thérèse fugge col maniscalco Firmin dal castello di Percy. Vi era arrivata ragazza, poiché la madre desiderava per lei un'educazione pari a quella di una zia che sapeva ricamare, stirare e rammendare la biancheria fine. E certamente sarebbe diventata come la zia dalle mani di fata se non si fosse invaghita di Firmin. Ai suoi occhi un bell'uomo, robusto e gentile come una ragazza, e a quelli della sua famiglia un povero orfano senza arte né parte e maniscalco per modo di dire, visto che si limitava a tenere ferme le zampe dei cavalli mentre il padrone li ferrava. La fuga si risolve nel solo modo possibile alla fine del XIX secolo: un matrimonio celebrato in silenzio e l'approdo in un nuovo paese: Chàtillon, dove Firmin trova lavoro presso il locale maniscalco e Thérèse in una grande locanda.

 

Luisa Marnati, Manuale di pet therapy, Xenia

La pet therapy è una terapia che si affianca ed integra un trattamento terapeutico, è un insieme di

interventi indicati per tutti coloro che vogliono migliorare la qualità della loro vita attraverso la relazione con gli animali. Questo libro parte dalla spiegazione accurata di cos'è la pet therapy e in quali ambiti è efficace, per poi spiegare i vari impieghi degli animali particolarmente utili ai vari scopi: non solo i consueti animali da compagnia come cane, gatto e altri piccoli animali come il coniglio e il furetto, ma anche il cavallo e l'asino.

 

Giovanni Negri, Elisabetta Petrini, Roma caput vini. La sorprendente scoperta che cambia il mondo del vino, Mondadori

Grazie alle analisi del DNA la ricerca è entrata in una nuova era. Vale per ogni specie vivente, vale per i vini e per i vitigni: dalle origini ai nostri giorni, è finalmente possibile conoscerne la storia più profonda. Un gruppo di autorevoli esperti ha recentemente scoperto che ben 78 vitigni coltivati oggi in Europa hanno un antico genitore comune: il vitigno affidato da un imperatore romano alle sue legioni. Se guardate un film di guerra ambientato nell'antica Roma e osservate bene i centurioni, scoprirete che immancabilmente nella mano destra stringono un bastone, chiamato vitis, che non è altro che un ramo di vite. Seguendo alla lettera il monito di Orazio - "nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo" - Roma stabilisce, a un certo punto della sua storia, che la figura chiave dell'esercito avrebbe impugnato un tralcio di vite. Perché gli antichi romani davano così importanza a questa pianta? E come mai in Italia, in Gallia, in Britannia, in Iberia e ovunque in Europa cominciarono a piantare viti, anziché frumento, orzo o alberi da frutta? Come ha fatto una città enologicamente incolta a diventare la capitale mondiale del vino? Nei primi secoli dell'antica Roma il vino è una bevanda per ricchi patrizi. A partire dalla seconda metà del II secolo a.C, quando si diffonde il pane, anche il vino "esplode", diventando nutrimento e piacere di massa. Nascono produttori, speculatori, grossisti e dettaglianti che accumulano capitali e fondano compagnie commerciali.

 

 

 

di T N

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