Italia 19/04/2024

L’agricoltura è ancora essenziale per lo sviluppo dell’Unione Europea?

L’agricoltura è ancora essenziale per lo sviluppo dell’Unione Europea?

I Georgofili inaugurano il 271° Anno Accademico. La pandemia, le guerre e i cambiamenti climatici hanno evidenziato come l’agricoltura e l’industria agroalimentare devono garantire la sicurezza alimentare


Si è svolta questa mattina nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, la cerimonia di inaugurazione del 271° anno accademico dei Georgofili.

Dopo il saluto della Città di Firenze con l’Assessora all’Educazione e Welfare Sara Funaro, il Presidente Massimo Vincenzini ha svolto la relazione annuale, ripercorrendo la densa attività svolta nel corso del 2023: “Un anno in cui i Georgofili hanno voluto ribadire con determinazione la loro vitalità attraverso un costante impegno per il progresso dell’agricoltura, fedeli al loro scopo statutario e allo storico motto Prosperitati Publicae Augendae. D’altra parte, i Georgofili sono storicamente convinti che, per combattere l’ignoranza, campo in cui germinano i semi di ogni tipo di violenza e di barbarie, la strada maestra sia quella dell’impegno civile a favore della cultura, in generale, e del metodo scientifico, in particolare”. Vincenzini ha voluto ricordare il lavoro di digitalizzazione del patrimonio archivistico dell’Accademia, dichiarato dal Ministero della Cultura “di interesse storico particolarmente importante”.

L’Accademico Michele Pasca-Raymondo, Presidente della Sezione internazionale di Bruxelles, ha svolto successivamente la prolusione dal titolo “L’Agricoltura è ancora essenziale per lo sviluppo dell’Unione Europea?”, presentando una aggiornata riflessione sulle tensioni che gravano sull’agricoltura e che saranno all’attenzione del nuovo Parlamento europeo.
La pandemia, le guerre e i cambiamenti climatici hanno evidenziato come l’agricoltura e l’industria agroalimentare abbiano il fondamentale compito di garantire la sicurezza alimentare della popolazione mondiale. La FAO infatti stima che più di 800 milioni di persone al mondo soffrano oggi la fame e in prospettiva e più a lungo termine il bisogno di alimenti continuerà ad aumentare. A livello europeo, invece, sebbene la disponibilità di cibo non sia un problema, almeno nel breve periodo, la crisi pandemica e tassi di inflazione a doppia cifra in molti paesi ha fatto emergere una difficoltà sempre maggiore per una parte della popolazione europea, soprattutto a basso reddito, di capacità di spesa e di accesso al buon cibo.

Da questa situazione, ha sottolineato Pasca-Raymondo, deriva un obbligo, almeno morale, di affrontare le questioni relative alla sicurezza alimentare con priorità assoluta, contrastando il fattore limitante climatico in atto, che determina una riduzione delle superfici agricole idonee e la forte diminuzione della disponibilità di acqua, in assenza di specifiche politiche di raccolta, accumulo e conservazione.

Dopo un excursus storico sulla Pac, politica agraria comune, Pasca-Raymondo ha analizzato in particolare la Pac 2023/2027 con il Green Deal: “Attualmente occorre un recupero di fiducia nel rapporto fra Commissione e agricoltori, ha evidenziato, dal momento che gli agricoltori costituiscono un fattore indispensabile per la gestione del territorio e devono essere remunerati anche per la cura dello stesso e del paesaggio, per la necessaria prevenzione dei danni da fenomeni climatici estremi e per mantenere la vitalità dei territori rurali specie nelle aree interne. La Pac deve facilitare, nelle imprese di sufficiente dimensione, l’introduzione e il perfezionamento dell’agricoltura di precisione, delle moderne tecnologie, strumenti e macchinari attraverso specifici strumenti finanziari”.

Le recenti manifestazioni degli agricoltori europei, ha concluso Pasca Raymondo, hanno riportato al centro il ruolo essenziale e vitale che l’agricoltura e l’industria agroalimentare rivestono: il mantenimento dell’autonomia alimentare che è condizione fondamentale della nostra indipendenza e competitività.

Al termine della cerimonia, sono stati consegnati i diplomi ai nuovi Accademici Emeriti, Ordinari e Corrispondente straniero. Sono stati inoltre conferiti il riconoscimento al “Merito Georgofilo” al Prof. Luigi Frusciante dell’Università di Napoli e il “Premio Antico Fattore, edizione 2024” alla dottoressa Giulia Angeloni dell’Università di Firenze.

di C. S.