Italia 21/07/2023

Xylella fastidiosa e cambiamento climatico in olivicoltura

Xylella fastidiosa e cambiamento climatico in olivicoltura

La zona colpita dalla Xylella fastidiosa verrà monitorata e campionata per selezionare materiale genetico utile alla definizione del livello di infezione e di tolleranza/resistenza genetica nel lungo periodo


Per vincere la sfida del cambiamento climatico e favorire la resilienza dell’olivicoltura a patogeni alieni, primo tra tutti la Xylella fastidiosa (Xf), il CREA scende in campo con 7 dei suoi centri di ricerca - Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, Agricoltura e Ambiente, Difesa e Certificazione, Foreste e Legno, Genomica e Bioinformatica, Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari, Viticoltura ed Enologia – per valorizzare, con sperimentazioni innovative, le preziose risorse genetiche autoctone italiane, in particolare in Puglia, nella zona infetta, promuovendo, al contempo, lo sviluppo di aziende competitive sul fronte della qualità e delle tecnologie avanzate. 

Questo è l’obiettivo del progetto Novixgen – Nuove prospettive di sviluppo per l’Olivicoltura italiana attraverso la valorizzazione della biodiversità e la selezione di materiale GENetico d’olivo tollerante/resistente a Xylella fastidiosa e azioni mirate a prevenire il possibile impatto sulla Viticoltura” – lanciato oggi, in occasione dell’evento NovixGen: olivo e vite più resilienti, la sfida della ricerca, alla presenza di Patrizio La Pietra, Sottosegretario di Stato MASAF, Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento DIPEISR, MASAF, Marco Cerreto, membro della Commissione Agricoltura della Camera, Cristiano Fini, Presidente CIA, Mario Pezzotti Commissario Straordinario CREA.

Olivicoltura. La zona colpita dalla Xf verrà monitorata e campionata per selezionare materiale  genetico  utile alla definizione  del livello di infezione e di tolleranza/resistenza  genetica  nel lungo  periodo. Ma la novità  assoluta del progetto saranno gli studi condotti in campo presso l’Azienda CREA Podere Sant'Anna di Monteroni di Lecce, che si affiancheranno a quelli più  tradizionali che prevedono inoculazioni controllate  in serra - da cui si attendono nuove conoscenze sui meccanismi di interazione ospite-patogeno (olivo/Xf spp pauca ceppo ST53). Inoltre, grazie all’impiego di tecniche di analisi all’avanguardia, verranno individuati i tratti della pianta coinvolti nella risposta di difesa al batterio, identificandone i marcatori associati alla resistenza/tolleranza e valutandone la loro ereditarietà. Infine, il germoplasma olivicolo tollerante/resistente a Xylella fastidiosa selezionato integrerà le sole due varietà attualmente autorizzate dalla Regione Puglia al reimpianto, Leccino e FS17. Tali varietà ridurranno l’impatto ambientale dovuto ai trattamenti fitosanitari obbligatori e miglioreranno la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende produttrici degli areali rientranti nella zona infetta.

Viticoltura. Il progetto dedica un approfondimento alla viticoltura, anch’essa attaccata dal patogeno, con l’intento di accrescerne la resilienza all’impatto della Xylella fastidiosa, grazie all’analisi dei meccanismi di resistenza in Vitis vinifera, e all’identificazione dei microrganismi potenzialmente utili alla resistenza/tolleranza.

Il progetto. Il progetto triennale, è finanziato dal MASAF e coordinato dal CREA - Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Olivicoltura - Partner: CREA (coordinatore; centri coinvolti: Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura, Agricoltura e Ambiente, Difesa e Certificazione, Foreste e Legno, Genomica e Bioinformatica, Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari, Viticoltura ed Enologia), Università degli studi di Bari, Università degli studi del Salento, Università degli studi di Napoli e Istituto di Genomica Applicata. Il Progetto prevede un Accordo di collaborazione con il Servizio Fitosanitario della Regione Puglia.

“La diminuzione della produttività del nostro settore olivicolo – spiega Patrizio La Pietra, Sottosegretario di Stato MASAF – è dovuta principalmente alle condizioni climatiche avverse, alla frammentazione produttiva, alla volatilità dei prezzi e della redditività, oltre che al flagello rappresentato dalla Xylella. Di fatto per la produzione d’olio d’oliva italiano si può parlare di un calo strutturale, al quale dobbiamo opporre una strategia sistemica, facendo gioco di squadra tra politica e tutti i soggetti interessati. In quest'ottica il ruolo del progetto MASAF CREA Novixgen è fondamentale per incentivare la ricerca e la sperimentazione che potranno contribuire significativamente a contrastare fenomeni patogeni quali la Xylella. Il connubio – conclude - tra innovazione tecnologica e una politica in grado di prendere decisioni e di attuarle è la chiave per garantire la resilienza e lo sviluppo del comparto olivicolo italiano”.

di C. S.