Italia

Ora il Parmigiano Reggiano parla francese: Nuova Castelli venduta a Lactalis

La multinazionale francese, che già controlla Parmalat, Galbani, Invernizzi, Vallelata, Locatelli, Cademartori, compra la società reggina che vende 105 mila forme di Parmigiano Reggiano all'anno, vendendole in tutto il mondo. Cordata tricolore mai all'orizzonte

30 maggio 2019 | C. S.

Lactalis mette a segno un altro colpo in Italia e rileva l'intero capitale di Nuova Castelli, società di Reggio Emilia leader nella distribuzione dei formaggi Dop italiani e principale esportatore di Parmigiano Reggiano nel mondo, di cui sforna circa 105.000 forme all'anno.

Lo fa incurante della levata di scudi che si era alzata da parte dell'industria e della politica italiana verso l'inarrestabile avanzata del colosso francese e sbaragliando una concorrenza tricolore che, se c'è stata, è stata sbaragliata da un gigante che già è di casa nel nostro Paese, dove controlla marchi storici come Parmalat, Galbani, Invernizzi, Vallelata, Locatelli, Cademartori.

Acquistando l'intero capitale di Nuova Castelli, di cui l'80% era detenuto dal fondo di investimento inglese Chartherhouse Capital Partner, Lactalis ingloba un'azienda che ha 13 siti produttivi in Italia e tre all'estero, impiega un migliaio di dipendenti e nel 2018 ha fatturato 460 milioni di euro, di cui il 70% grazie all'export di prodotti Dop come il parmigiano reggiano, la mozzarella di bufala campana e il gorgonzola. Il gruppo di Laval, che nel nostro Paese impiega già 5.500 persone e dispone di 29 siti produttivi, fa sapere di essere "pronto a sostenere i prodotti DOP italiani nel mondo". "Con questa operazione - annuncia la nota - il Gruppo Lactalis rafforza la sua leadership nella distribuzione dei formaggi italiani DOP sui mercati internazionali, dove è già protagonista con una presenza commerciale e distributiva in oltre 140 paesi".

L'accordo sulla cessione non è stato fermato dalle polemiche sui francesi, che in passato hanno dovuto affrontare l'accusa di 'strangolare' i nostri produttori di latte con una politica dei prezzi iniqua e di aver gestito Parmalat con modalità 'padronali' non rispettose di una società quotata.

Occorre "fermare la svendita del Parmigiano Reggiano ai francesi per non ripetere gli stessi errori commessi in passato con la cessione della Parmalat", aveva tuonato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. "Faremo di tutto per tutelare l'agroalimentare italiano dall'assalto delle multinazionali straniere" le parole del ministro dell'agricoltura, Gian Marco Centinaio, che prometteva una difesa "senza se e senza ma"del Parmigiano. La cordata Tricolore, auspicata tra gli altri da Cia-Agricoltori Italiani e dalle Cooperative, non si è però materializzata. Lasciando mettere a Lactalis un'altra bandierina su un pezzo della nostra industria alimentare.

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