Italia

CON L’AIAB LE CITTA’ D’ITALIA SI UNISCONO NEL NOME DEL BIO

A una crescita di attenzioni verso le produzioni da agricoltura biologica,
seguono le molte iniziative in tutto il territorio

06 settembre 2003 | Ludovica Riposto

La tendenza al consumo di alimenti da agricoltura biologica cresce. Cresce a ritmi considerevoli e forse inattesi. Ovvero, sperati certamente sì, senza dubbio; ma non tali da richiedere un ripensamento dell’intero settore. Un “rimodulamento”, come si usa oggi dire.
Si vanno infatti delineando le basi per la nascita di un nuovo mercato, più specifico e riconducibile a un’esigenza comune, dalle ampie prospettive di sviluppo; un mercato che abbia regole nuove, certamente, ma anche più definite e circostanziate.
“L’Italia – sostengono all’Aiab, la maggiore associazione del settore – si conferma come il primo paese in Europa per le produzioni da agricoltura biologica. Sono state 63.156 – precisano – le aziende notificate a fine 2001”. La crescita, per l’esattezza, è del 22,5 per cento rispetto all'anno precedente, quando invece il numero di aziende bio si attestava a quota 51.552.

“Le superfici coltivate con metodo biologico – prosegue una nota dell’Aiab – hanno toccato quota 1.182.403 ettari a fine 2001, con un incremento del 10,6 per cento”. Aumenta inoltre il numero di negozi specializzati, come pure cresce sensibilmente la frequenza e la frequentazione dei 'mercatini' biologici in ogni parte d’Italia. Non solo, è lo stesso numero di mense scolastiche che si fa largo nell’utilizzo di alimenti biologici.

“Il settore ‘bio’ – sostengono con convinzione all’Aiab – si sta dimostrando capace di favorire la valorizzazione delle produzioni tipiche”. Attenzione che si va allargando anche alla salvaguardia e alla difesa dell’ambiente e del territorio, attraverso il turismo gastronomico, per esempio, con acquisti di prodotti direttamente in azienda, con visite ai luoghi sacri della produzione.

“Occorre parlare di un biologico legato al territorio, non semplicemente della sostituzione di un metodo colturale con un altro”, questa è la tesi trainante dell’Aiab.
“Il Biologico – aggiungono – è cresciuto nella consapevolezza che fosse indispensabile passare dalla conversione dell’azienda agricola alla conversione del territorio inteso nel suo complesso, coinvolgendo dunque anche nuove attività economiche, con la possibilità di predisporre ‘progetti d’area’ e con il coinvolgimento di più comparti produttivi.

“Oggi – spiega il presidente dell’associazione Vincenzo Vizioli – è possibile iniziare a delineare una ‘cultura del biologico’ a cui riferirsi per individuare percorsi, iniziative e norme produttive per uno sviluppo attento alla conservazione dell’ambiente e delle sue risorse e, più in generale, alla qualità della vita”.
Da qui la necessità di coinvolgere gli enti locali in questo progetto di rivalutazione del territorio e delle sue risorse.
Le molte amministrazioni comunali che in questi anni hanno scelto di promuovere l’agricoltura biologica, inserendola nella ristorazione scolastica, sostenendola anche con una specifica azione di educazione alimentare e all'orientamento dei consumi.

Ecco l’idea di istituire le “Città del Bio”. Così, dopo le già affermate Città del vino e poi dell’olio, e del tartufo e del pesce e di altro ancora, ecco un riferimento che raccoglie le sensibilità di quei comuni ed enti sensibili al cultura del biologico.
In questo modo è possibile attuare una progettualità comune, valorizzando al meglio le molte professionalità dislocate nelle varie regioni d’Italia su più fronti. Già, su più livelli di azione. Perché non esiste il solo mondo della produzione.

“L’Associazione Città del Bio – precisa ulteriormente Vizioli – nasce per valorizzare le esperienze già assunte dalle amministrazioni locali. Il biologico non deve essere esclusivamente un settore produttivo, ma deve prevedere un percorso culturale, di conoscenza e di informazione, a favore di cibi sani e buoni anche per l’ambiente in cui viviamo”.


Potrebbero interessarti

Italia

Indagine sui prezzi dell'agroalimentare sugli scaffali dei supermercati

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato l’avvio di un’indagine conoscitiva sul ruolo svolto dalla GDO nell’ambito della filiera agroalimentare. L'indagine si chiuderà il 31 gennaio 2026

27 dicembre 2025 | 13:20

Italia

Più qualità senza la ricerca del prezzo più basso per il pranzo di Natale

L'Italia è una nazione che ha un numero di prodotti infiniti di altissima qualità con tutti i prezzi possibili, "penso che sia giusto consigliare, facendo gli auguri di Buon Natale a tutti gli italiani, di guardare la qualità dei prodotti" afferma il ministro Lollobrigida

24 dicembre 2025 | 15:00

Italia

Nasce l’Ercole Olivario FUTURE, il concorso nazionale dedicato alle produzioni olearie degli Istituti Agrari d’Italia

La nuova sezione di concorso, ideata dal Comitato di Coordinamento Nazionale dell'Ercole Olivario e da Re.n.is.a - Rete Nazionale degli Istituti Agrari, ha l’obiettivo di incoraggiare gli studenti a diventare protagonisti dell’olivicoltura di qualità del futuro. Gli Istituti Agrari d’Italia potranno iscriversi al concorso nazionale entro il 18 gennaio 2026

24 dicembre 2025 | 14:00

Italia

In forte aumento le frodi e irregolarità nei fondi per l'agricoltura

Nel biennio 2022-2023 nell’ambito dei finanziamenti europei alle politiche agricole e allo sviluppo rurale, sono state scoperte 1433 frodi, per un importo complessivo di 137,6 milioni di euro, a fronte di 230 sentenze di condanna della Corte dei conti tra il 2020 e il 2023, per 34,6 milioni da restituire

24 dicembre 2025 | 09:00

Italia

Selezione Oli Evo DOP e IGP Toscana 2026, dal 23 dicembre via alle domande di adesione

L’iniziativa è rivolta a organizzazioni di produttori, aggregazioni di imprese, cooperative e imprese singole che producono e commercializzano oli extravergini di oliva DOP e IGP ottenuti in Toscana, nelle denominazioni DOP e IGP della Toscana

23 dicembre 2025 | 14:15

Italia

Il derby Panettone vs Pandoro: un classico della Vigilia di Natale

ll pandoro batte il panettone nelle preferenze dei consumatori con un 52,6% di "like", contro il 47,4% del dolce con i canditi. 5 italiani su 10 dichiarano di averne aumentato il consumo anche prima e dopo le festività

22 dicembre 2025 | 15:00