Italia
Una grande festa dell'olio extra vergine d'oliva sul Garda: premiati i vincitori del Leon d'Oro
Arrivato alla 27° edizione, il concorso si rinnova con un regolamento più selettivo, una maggiore attenzione ai giovani e ai “social”, mettendo in contatto i produttori direttamente con i buyer. Ma non manca la voglia di divertirsi e di prendersi poco sul serio
25 maggio 2018 | Marco Antonucci
“Sabato 12 maggio si è tenuta nella splendida cornice del Lago di Garda la premiazione del Concorso oleario “Leone d’Oro” dei Mastri Oleari…”
No, direi proprio che non è andata così.
Si certo, c’erano i premi, i produttori, gli oli e il Lago di Garda, ma non sminuirei l’evento chiamandolo semplicemente “premiazione”. E’ stata una festa. Una grande festa agreste che si è svolta non in una sede istituzionale e blasonata, ma in un oliveto secolare che è la grande cornice dei due casolari ristrutturati ove è ospitata la sede di O’Live & Italy, l’Associazione Culturale per la diffusione dell’extravergine che ha promosso e organizzato il concorso per conto della Corporazione Italiana dei Mastri Oleari. (Una scelta indicata da un gruppo di partecipanti dell’anno scorso, che forse preferiscono i luoghi veri e quotidiani, della loro vita, piuttosto che asettiche sedi istituzionali).
Al centro di tutto l’extravergine: tutte le bottiglie dei 260 campioni partecipanti, in bella mostra al piano terra, erano esposte e si potevano liberamente assaggiare. Al primo piano, nel salone più didattico (e panoramico: una sola occhiata consente di vedere il lago e la montagna) gli oli selezionati dalla giuria che Maria Paola Gabusi, deus ex-machina di tutto il concorso nonché padrona di casa e presidente di O’Live & Italy, ha fatto assaggiare ai presenti con due degustazioni guidate, finalizzate non tanto alla presentazione degli oli (gli assaggi erano alla cieca) ma a confrontare il lavoro fatto dalla giuria del Leone d’Oro con i produttori, gli invitati e i partecipanti, per rendere il concorso un’esperienza di condivisione oltreché di selezione. Una giuria composta da assaggiatori professionisti che non si sono ritrovati un fine settimana ad assaggiare tutti i campioni come sovente accade nei grandi concorsi, ma più volte a settimana si sono riuniti nella sala panel ufficiale in uso all’associazione e lì per più di tre mesi hanno assaggiato pochi oli per volta, dandone una accurata descrizione organolettica che alla fine dell’intero lavoro ha dato un indice di discriminazione molto elevato per un concorso.
E gli oli? sono arrivati anche i difettati e quelli che non hanno raggiunto il punteggio minimo di 80/100 (la prima importante discriminate), ma grazie a un regolamento che prevede “la possibilità d'acquisto anonimo dell'olio presentato alla competizione… esaminare la regolarità di quanto dichiarato tramite visita in azienda” la media degli oli “buoni” è stata veramente alta, anche perché molti controlli casuali sono stati fatti sugli oli finalisti, con alcune sorprese…
Ma della premiazione l’aspetto più interessante sono state proprio le aziende che hanno partecipato numerose dall’Italia in rappresentanza di tutte le regioni, ma anche da Spagna, Istria,… Produttori che hanno incontrato altri produttori, hanno assaggiato insieme oli, hanno brindato, si sono seduti sotti gli olivi ed hanno discusso, come fossero ad una festa di laurea, dove si è invitati e si partecipa perché c’è davvero qualcosa da celebrare insieme.
A metà pomeriggio Maria Paola (in un vestito rosso improbabile, questo va detto) si è seduta in mezzo ai produttori ed ha spiegato molto semplicemente il concorso, con una voce piena di emozione. “Non ringrazio autorità o sponsor perché non ce ne sono: il concorso è dei produttori per i produttori”: questo il sunto del discorso “Il regolamento si sta perfezionando e dall’anno prossimo prevedremo solo oli filtrati e saremo inflessibili sulla correttezza dell’etichetta, perché se vogliamo essere una vetrina per i buyer, dobbiamo offrire prodotti correttamente etichettati e che conservano le caratteristiche organolettiche per il maggior tempo possibile”. Perché il concorso è davvero una vetrina per i produttori: era infatti presente il Ceo della catena Alnatura Germania che ha garantito l’acquisto di 1200 bottiglie da 250ml da 12/16 produttori selezionati all'anno. E questo è solo l’inizio di una serie di azioni a favore dei produttori, anche quelli più piccoli, a cui è dedicata una sezione specifica del concorso. Che dire di più? Ah, certo, i premi: seguendo il link (http://www.oliveitaly.it/i-vincitori-e-i-finalisti-the-winners-and-the-finalist/) potete leggere i nomi dei vincitori nelle rispettive categorie, la maggior parte dei quali presenti alla festa. Certo, un trofeo o una pergamena stampata su carta fatta a mano (per cui Toscolano Maderno è famoso) sono segni importanti, ma il segnale più importante che i produttori hanno colto è stata l’attenzione nei confronti dei loro prodotti e delle loro storie (un riconoscimento era dedicato alle storie dell'agricoltura eroica femminile), l’attenzione verso il futuro consumatore (l'importante premio Kids è stato assegnato da una giuria di bambini della quarta elementare di Toscolano) e al mondo dei “social” (sono stati coinvolti molti blogger) e soprattutto il rigore nella selezione: azioni queste che non sono finalizzate unicamente al concorso stesso, ma sono strumenti utili per il mercato su cui tutti gli oli poi, finita la grande festa, vanno a confluire.
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