Italia
Toscana sott'acqua, preoccupazioni per l'agricoltura
18 marzo 2013 | C S
L’agricoltura toscana rischia di annegare. Il prolungamento delle perturbazioni con piogge anche abbondanti e costanti, unite a “casi” di grandine e nubifragi, e abbassamenti imprevisti delle temperature stanno mandando in tilt l’agricoltura. Già provata da un inverno rigido, le abbondanti piogge che stanno cadendo in questi giorni in tutta la regione senza tregua hanno allagato centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli facendo salire la preoccupazione tra gli agricoltori. L’agricoltura, fa sapere Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.i), è costretta “ad uno stop forzato a causa delle grandi quantità d’acqua che stanno rendendo impossibile qualsiasi tipo di pratica agricola”. In Toscana sta succedendo esattamente il contrario di quanto accaduto nello stesso periododello scorso anno: “di questi tempi – fa notare Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – ci trovavamo ad affrontare l’emergenza siccità con tutte le sue conseguenze”. A dare le proporzioni del “fenomeno” climatico i dati sulle precipitazioni: nel marzo 2012 (31 giorni) erano caduti complessivamente circa 20 millimetri di pioggia contro i 110 millimetri ed oltre dellasola prima quindicina di marzo 2013.
A preoccupare Coldiretti sono le previsioni per i prossimi giorni che potrebbero allungare i tempi per il ritorno alla normalità e compromettere il futuro di alcune produzioni che stanno entrando nel vivo. Interi appezzamenti sono sommersi sotto 10-15 centimetri di acqua ed è praticamente impossibile raccogliere gli ortaggi di stagione come è impossibile utilizzare i mezzi agricoli per preparare i terreni. In cima alla lista dei pensieri c’è il settore cerealicolo (grano duro e tenero, mais, orzo) che in Toscana occupa oltre 115 mila ettari impegnando oltre 12 mila aziende. Intere aree già seminate o pronte ad esserlo sono allagate: le situazioni più complicate nel senese (soprattutto in Val di Chiana, nel grossetano, nel pisano e nel livornese). “Ad essere maggiormente colpite sono le coltivazioni cerealicole - conferma Marcelli - ma sono a rischio anche gli alberi da frutto, in fase di germinazione, e le “primizie” primaverili di questa stagione. La preoccupazione è rivolta anche alle colture orticole, alcune già in fase di crescita, e, per queste, l’ondata improvvisa di freddo, proprio a ridosso dell’entrata della primavera, va a sommarsi al dato negativo, e in controtendenza sulla media nazionale, che registra il -40% delle semine come dato medio”.
A tenere con il fiato sospeso l’agricoltura sono anche gli smottamenti, le frane ed i disagi provocati dalla “fragilità” dei terreni in tutta la regione che sono costati già milioni di euro di danni. “Stiamo sorvegliando tutte le situazioni più critiche ed in particolare – spiega ancora Marcelli – la dove si sono già verificate situazione di forte criticità come nel caso delle colline del Candia, a Massa Carrara”. Le previsioni meteo non sembrano promettere nulla di buono con l’arrivo di nuove perturbazioni unite a vento e temporali: “Vigiliamo – conclude Marcelli – se il meteo non ci da tregua alcune produzioni sono seriamente a rischio”.
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