Italia
Nasce l'Enoteca regionale del Molise
Regione piccola ma determinata. E' proprio qui, dove domina la ruralità, che nasce uno strumento dedicato ai migliori produttori per vincere una scommessa
01 dicembre 2012 | Pasquale Di Lena
In un momento in cui si parla solo di crisi e delle scelte da fare per uscire c’è chi pensa al domani del proprio territorio e della propria regione organizzando un’Enoteca regionale a carattere pubblico per la promozione e la valorizzazione dei vini e degli altri tesori che la terra del Molise produce.
Parlo di una giovane donna, avvocato e assessore del Comune di Campomarino, che mesi fa ha predisposto e fatto approvare dalla sua giunta e dal Consiglio l’istituzione di questa struttura permanente e programmato l’incontro di giovedì sera, “Molise in bottiglia”, con i produttori e i rappresentanti istituzionali nell’antico e nobile Palazzo Norante, destinato ad adattare i suoi ambienti a Enoteca.
Un Palazzo ricco di storia e di cultura, posto lungo la vecchia statale Adriatica che qui attraversa i vigneti di Trebbiano e di Montepulciano e altri vitigni, ad eccezione di quello autoctono “Tintiglia” o “Tintilia” che il disciplinare vuole sia coltivato nelle colline al di sopra dei 200 metri s.l.m., cioè nelle aree interne della Regione.
Campomarino, la sola Città del Vino del Molise, vive di agricoltura tutto l’anno e di turismo balneare nei mesi estivi, e, per questo, ben si adatta a ospitare una struttura che guarda, con i suoi prodotti esposti e posti in degustazione e vendita, soprattutto al turismo per coniugare ancora meglio questi suoi due fondamentali caratteri e renderli patrimoni dell’intero Molise.
Seconda, per superficie e popolazione, solo alla Valle d’Aosta Piccola ha tutto, la regione Molise è la prima in quanto a ruralità e incidenza dell’agricoltura sulle altre attività. Oltre al vino, ha un’importante olivicoltura con l’olio di Larino e, soprattutto, di Venafro che l’antica Roma apprezzava e riteneva tra i migliori per qualità; carne e latticini, che richiamano gli antichi tratturi; salumi e insaccati, ed è quella che dà al mercato il 40% del tartufo bianco raccolto in Italia.
Grazie a questi suoi prodotti presenta una cucina di terra e di mare davvero interessante per la semplicità e la bontà dei suoi piatti. E’ di questi prodotti e di questa cucina, i veri tesori - come dicevo all’inizio - di un territorio per oltre la metà montano e il resto, se si tolgono minute pianure, quasi tutto alta collina, si è parlato molto nell’incontro “Molise in bottiglia”, pensando a una vetrina e ad un luogo di incontro e di cultura, oltre che di promozione e valorizzazione, méta dei nuovi turisti sempre più alla ricerca di esperienze e di emozioni.
Il Molise, quale regione più giovane in Italia, ha un bisogno forte d’immagine e, l’Enoteca regionale, con i prodotti prima citati, quelli dell’artigianato e i valori storico-culturali del territorio, rappresenta un’idea molto valida che può dare importanti ed efficaci risposte, soprattutto ai bravi coltivatori e trasformatori dell’agroalimentare molisano.
Essa, una volta resa operativa, può diventare l’elemento di stimolo del cambiamento che vuole il rispetto del territorio, quale origine della qualità delle sue eccellenze, l’unità degli operatori e il dialogo permanente tra questi e le istituzioni.
Obiettivi non facili, è stato detto da tutti gli interventi, ma sui quali bisogna puntare con coraggio e fiducia proprio come ha fatto l’assessore Giuseppina Occhionero che ha aperto l’incontro e coordinato gli interventi dei tre relatori ufficiali, il mio, del Prof. Rossano Pazzagli dell’Università del Molise e di Paolo Benvenuti, direttore dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Interventi che si sono alternati ai saluti del Sindaco e Presidente dell’Unione dei Comuni del Basso Molise, Gianfrancesco Camilleri; Presidente della Provincia, Rosario DE Matteis; Assessore al turismo del Comune di Termoli, la Città dell’Olio e del “Brodetto alla termolese di Tornola”; Presidente del Movimento del Turismo del Vino nel Molise, Gabriele De Blasio; Presidente del Consorzio di tutela della Doc “Molise” Armando Panella e, infine, il Presidente dell’Unione delle Camere di Commercio del Molise, Luigi Brasiello .
Ha preso la parola anche il produttore dei vini molisani che il mondo conosce, Luigi Di Majo, per raccomandare unità e impegno per un’impresa ardua ma importante per il Molise, la sua vitivinicoltura e la sua agricoltura che ha bisogno di scelte oculate e strumenti per riaffermare la sua centralità e dare alla regione un futuro.
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