Italia

500 milioni di danni e 1500 aziende in ginocchio: ecco la drammatica situazione dell’agricoltura grossetana post alluvione

30 novembre 2012 | C S

500 milioni di danni per l’agricoltura grossetana e 1.500 aziende danneggiate. Numeri drammatici dalle prime stime fatte dalla Cia Grosseto, dove l’intero territorio provinciale è stato interessato dall’alluvione di metà novembre. Terreni e semine distrutte – sottolinea la Cia -, attrezzature e macchinari irrimediabilmente danneggiati. Cia Toscana e Grosseto chiedono subito il riconoscimento dello stato di calamità, perché sono necessari interventi immediati alle aziende

E’ quanto è emerso dalla giunta regionale della Cia Toscana, che si è tenuta proprio nella sede grossetana, per portare anche simbolicamente un segnale di solidarietà agli agricoltori della zona più colpita dal’alluvione. Nella stima della Cia sono stati rilevati tutti i comuni della provincia: emergono danneggiamenti alle aziende, terreni e semine distrutte, attrezzature e macchinari irrimediabilmente danneggiati, compongono un bilancio drammaticamente pesante.

«E’ necessario che la Regione prenda subito la delibera di riconoscimento di calamità naturale dovuta ad avversità atmosferica - afferma Enrico Rabazzi, presidente della Cia Grosseto –, affinché le aziende possano subito beneficiare del rinvio o fiscalizzazione dei pagamenti di tutte le scadenze, poi occorre attivare strumenti finanzieri adeguati, direi straordinari per riprendere quanto prima l’attività produttiva. Arriva a 500 milioni di euro il conto dei danni all’agricoltura provinciale; non è sfuggito nessun settore produttivo, cereali, vino, olio, zootecnia, gli agriturismi, per circa 1.500 aziende colpite. Il rilevamento e la stima dei danni è ancora in corso che sarà completato nei prossimi giorni a cura della Provincia di Grosseto».

«Non c’è tempo da perdere – aggiunge Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana -, le aziende hanno bisogno di tutto per riparare i danni e ripartire con la produzione. Arrivare subito al riconoscimento dello stato di calamità, oltre che a dare un sollievo alle imprese, rappresenta un segnale importante di attenzione e di sostegno agli agricoltori che oggi si trovano in una condizione morale davvero pesante». Pascucci, sottolinea inoltre che questa calamità si aggiunge alla siccità dell’estate scorsa che tanti danni ha provocato soprattutto alla zootecnia: «questo ulteriore e grave episodio dimostra ancora una volta la necessità di investire di più nella difesa del territorio. Mettere in sicurezza del territorio è una questione che riguarda tutta la società, e gli agricoltori, se opportunamente coinvolti, possono dare un contributo importante». Pascucci ha poi sottolineato come la Cia grossetana abbia svolto un impegno straordinario e concreto, attraverso la mobilitazione di tutti gli addetti dell’apparato e dei gruppi dirigenti, che hanno fatto un lavoro da veri e propri ‘angeli del fango’ portando aiuti materiali e immediati agli associati.

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