Gastronomia

Taralli: meglio quelli con olio extravergine di oliva

Taralli: meglio quelli con olio extravergine di oliva

Dalla storia dei taralli alle varianti regionali. Per salute e gusto meglio quelli con olio extra vergine di oliva: i migliori abbinamenti gastronomici

12 marzo 2024 | T N

taralliI taralli, oggi conosciuti e apprezzati in tutta Italia e non solo, vantano origini antiche e affascinanti, radicate nella cultura gastronomica del Sud Italia, principalmente in Puglia e in Campania. Questi piccoli anelli di pasta croccante, disponibili in svariate varianti sia dolci che salate, hanno iniziato il loro viaggio secoli fa come semplice pane da viaggio o spuntino per i lavoratori. La loro preparazione, basata su ingredienti semplici quali farina, acqua, olio extra vergine d'oliva e sale, veniva arricchita nelle versioni più elaborate con vino bianco, semi di finocchio o pepe nero.

Secondo alcune fonti storiche, l'origine dei taralli si potrebbe ricondurre addirittura al periodo dell'Impero Romano sotto forma di 'pane anulare', una sorta di progenitore del tarallo odierno. Il nome "tarallo" sembra derivare dal termine latino 'torrere', che significa tostare, riferendosi al metodo di cottura che prevede una prima bollitura in acqua e successivamente una cottura al forno. Questo processo conferisce ai taralli quella caratteristica croccantezza che li rende irresistibili e perfetti da accompagnare a vini locali o a far parte di ricchi aperitivi. Nel corso dei secoli, la ricetta dei taralli si è evoluta e diversificata dando vita a un vero e proprio patrimonio gastronomico regionale italiano.

Varietà e sapori: un viaggio tra i taralli regionali

Il viaggio attraverso le varietà di taralli ci porta a scoprire un mosaico di sapori e tradizioni che si differenziano profondamente da regione a regione. I taralli, snack croccanti e annodati tipici dell'Italia meridionale, sono conosciuti soprattutto nelle loro versioni pugliesi e campane, ma ogni area geografica offre una sua interpretazione unica di questo prodotto. In Puglia, i taralli si presentano spesso aromatizzati con finocchio, pepe o altri condimenti che ne esaltano il gusto, mentre in Campania possono essere trovati nella variante dolce, impreziositi da glassa di zucchero. Non mancano poi le varianti lucane, arricchite con peperoncino per chi ama i sapori più intensi, o quelle calabresi, dove trovano posto ingredienti tipici della dieta mediterranea come l'olio d'oliva extravergine e il vino bianco. Ogni varietà regionale di tarallo racconta una storia di tradizioni culinarie locali, legate strettamente al territorio e ai suoi prodotti tipici. Degustare i diversi tipi di taralli significa quindi intraprendere un vero e proprio viaggio gastronomico attraverso l'Italia, alla scoperta delle sue ricchezze culinarie regionali.

taralli olio extravergine di olivaMeglio i taralli con olio extra vergine di oliva

I taralli possono essere, per la loro semplicità, dei perfetti sostituti del pane e anche degli spuntini molto energetici. I taralli hanno un apporto calorico che oscilla tra le 400 e le 550kcal, dovuto soprattutto alla presenza dei carboidrati della farina. Le caratteristiche nutrizionali dei taralli sono abbastanza simili a quelle degli altri prodotti da forno come i grissini, i crostini, i crackers. La differenza più significativa riguarda il profilo lipidico che, nel caso dei taralli, è migliore rispetto ai cibi preparati con grassi animali o oli vegetali.

Purtroppo si sta diffondendo l’uso di utilizzare anche per la preparazione dei taralli altri oli, diversi dall’extra vergine di oliva che, invece, è sempre preferibile. Scopriamo il perché. L’Università di Bologna ha esaminato quattro diverse miscele di oli (olio di girasole alto oleico, olio extravergine di oliva 87,5% + olio di girasole 12,5%, olio extravergine di oliva 75% + olio di riso 25% e olio di girasole alto oleico 87,5% + olio di cocco 12,5%) per la produzione di taralli come alternativa all'olio extra vergine di oliva. Sono state studiate la frazione lipidica, la consistenza e le caratteristiche sensoriali e la valutazione ossidativa dei prodotti finali. L'utilizzo della miscela di oli composta dal 75% di olio extravergine di oliva e dal 25% di olio di riso ha dato il miglior compromesso per il contenuto di steroli e tocoferoli ottenendo una combinazione che è stata in grado di raggiungere un periodo di induzione, nel test di ossidazione accelerata, che era paragonabile a quello del controllo di riferimento effettuato solo con olio extravergine di oliva. Ogni soluzione diversa dall’olio extra vergine di oliva è dunque peggiorativa per la qualità nutrizionale e salutistica dei taralli.

A volte si fa fatica a digerire i taralli poiché, anziché utilizzare la procedura tradizionale, che vuole la sbollentatura in acqua e il passaggio in forno, il tarallo viene fritto, rendendolo più indigesto.

Consigli per abbinamenti gastronomici con i taralli

I taralli, croccanti anelli di pasta originari del Sud Italia, si prestano a svariati abbinamenti gastronomici, trasformando semplici momenti di convivialità in vere e proprie esperienze gustative. Per un aperitivo tipicamente italiano, i taralli al finocchio possono essere accompagnati da un bicchiere di vino bianco fresco e fruttato, come il Fiano o il Falanghina, che esaltano il sapore speziato del finocchio. Se invece preferite i taralli più classici, quelli all’olio extravergine d’oliva si sposano perfettamente con salumi e formaggi: provate l’abbinamento con una burrata cremosa o con del prosciutto crudo di Parma per un contrasto di sapori indimenticabile. Per gli amanti dei sapori più audaci, i taralli piccanti sono l'ideale accanto a conserve sott'olio o antipasti di verdure grigliate, creando un equilibrio perfetto tra il piccante dei taralli e la dolcezza delle verdure. Non dimentichiamo poi gli abbinamenti con i vini rossi corposi, come il Primitivo o il Negroamaro, che accompagnano splendidamente i taralli ai sapori più intensi come quelli al peperoncino o alla cipolla. I taralli non sono solo un semplice snack ma un elemento versatile nella gastronomia italiana, capaci di arricchire ogni degustazione con la loro croccantezza e varietà di sapori.

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