Economia

Redditi degli agricoltori italiani in caduta libera, crollo del 18,2 % dal 2000

17 marzo 2008 | T N

La Cia, sulla base degli ultimi dati Eurostat, evidenzia una situazione difficile per le nostre imprese agricole sempre più oberate da costi e da oneri burocratici. Nel 2007 il calo è stato del 2 per cento. Dietro di noi solo Portogallo, Bulgaria e Romania. La flessione influenzata anche dalla forte variazione dei prezzi dei prodotti: scendono quelli delle produzioni mediterranee.

In caduta libera, dunque, i redditi degli agricoltori italiani. Negli ultimi otto anni i nostri produttori hanno registrato, in ambito Ue, la flessione più accentuata: meno 18,2 per cento. Lo scorso anno il calo è stato del 2 per cento, che fa seguito al meno 10,4 per cento del 2005 e al meno 3,4 per cento del 2006. Una continua diminuzione alla quale si è contrapposta una crescita, sempre nel 2007, dei costi produttivi (più 6,1 per cento) e degli adempimenti burocratici che praticamente paralizzano l’attività imprenditoriale. E’ quanto segnala la Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base delle ultime rilevazioni di Eurostat.

Dal 2000 -rileva la Cia- è stato un crollo verticale per i redditi italiani, che invece nell’Ue hanno messo a segno, complessivamente un aumento del 16 per cento. I nostri imprenditori hanno visto così scendere i loro redditi con una media superiore al 2 per cento annuo. Ma dal 2004 la situazione è precipitata in maniera drammatica, determinando il calo più marcato tra i paesi europei.

Fonte: Cia

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